Recensioni per
Quello mi par simile a un dio
di sacrogral

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/05/21, ore 09:00

Semplicemente, la mia FF preferita.
Hai inciso e lavorato sul punctum dolens di tutta la storia, là dove veramente poteva prendere una direzione diversa (e sul quale ogni mente sana ha sempre riflettuto: "VA BENE ESSERE RISPETTOSI DEGLI SPAZI E DEI SENTIMENTI DELL'AMATA, MA PER QUALE MOTIVO ANDRE' NON E' INTERVENUTO?"). Devo dire che mi hai commosso. Grazie per questo meraviglioso "what if.-,,"

Recensore Veterano
12/05/21, ore 22:23

Oh mamma, non posso non commentare questa storia! "Proprio non posso"!😉
Il richiamo all''Ode alla gelosia' della divina Saffo, ripreso poi da Catullo nel carme 51, e' una delle più belle odi d'amore di tutti i tempi. Ed è commovente che a recitarla sia proprio Andre', per reggere si' il gioco ad Oscar, ma anche per scoccare una frecciatina non tanto velata allo 'spaccauori' svedese. Andre' si rode dalla gelosia, altro che verde!
Anche qui la tua  versione del momento e' molto delicata  e leggera e fa emergere tutta l'amicizia e la complicità che legano i nostri beniamini.
Il tuo racconto offre uno spunto per una riflessione interessante: anche io ho sempre pensato che Fersen abbia peccato di vanità e abbia dimostrato poco tatto volendo chiarire a tutti i costi il 'mistero' sull'identità della  fantomatica duchessa straniera. Il buon Fersen aveva capito benissimo che la dama in questione era Oscar, ma si è divertito a calcare il coltello nella piaga con un certo 'sadismo' (che poi il Marchese si sarebbe comportato da vero gentiluomo al suo posto, non ho dubbi in proposito 😉!), forse per il solo fatto di vedere soffrire qualcun altro quanto lui, dopo il benservito della regina! Mal comune mezzo gaudio, oserei dire. Bietolone d'un bietolone.. e' stato imperdonabile!
Però, ahimè, devo spezzare anche una lancia a suo favore: lui vede Oscar come un amico, "il suo migliore  amico" (cit.), e rispetta quindi il suo rigoroso e personale codice dell'amicizia, cercando di chiarire il malinteso.
C'e da dire anche che il Fersen dell'anime e' un amante devoto e fedele, sacrificato sull'altare di un amore impossibile, mentre, nella realtà, il buon Fersen, da bravo sex Symbol dell'epoca, intrattenne, durante la sua vita, diverse relazioni...
Ho trovato molto carino il fatto che nella tua visione Oscar si sia comportata con perfetta disinvoltura, mentre Andre' sia stato la spalla perfetta. Una piacevole digressione.
Tuttavia, la svolta drammatica si è rivelata necessaria, altrimenti Oscar non si sarebbe mai presa la sua bella doccia fredda e non avrebbe mai aperto gli occhi. Perciò il dolore, l'umiliazione e la vergogna sono serviti a qualcosa in questo caso.
La tua personale versione mi è comunque piaciuta molto e il richiamo all'ode e' stato un tocco di classe.
Con rinnovata stima e affetto, Galla88
 
(Recensione modificata il 12/05/2021 - 10:31 pm)

Recensore Veterano
20/03/21, ore 11:28

Fosse andata veramente così sarebbe stato più bello. Davvero. E Andrè, poi, ha tutti i pregi: declama Catullo al chiar di luna. Sarebbe stato bello. A presto.

Recensore Veterano
08/02/21, ore 13:41

Allora, ciò che rende la tua scrittura così potente e unica è il modo in cui sai far vivere i personaggi. Essi vivono, sentono, son veri, non sono eroi stereotipati, senza anima, algidi, chiusi in schemi predestinati. Son meravigliosamente fragili, semplicemente umani. Son reali e per questo son indimenticabili, come i tuoi racconti, ma tu lo sai.
André è un uomo che soffre, che è umano nel suo desiderare che l'altro non torni, spaventato da questo pensiero, o che torni, perché, in ogni caso, per lei sarà un eroe, l'altro. E lui non può competere, non sembra più avere posto nella vita di lei.
La consapevolezza che lei è la vita, nel bene e nel male, che tutto scompare davanti a lei. Che lei è tutto ciò che importa, che perdere lei sarebbe perdere la vita. André è un uomo, con tutte le sue paure, le sue incertezze, il suo amore che è tutto ciò che, in fondo, importa nella vita.
Vedere lei, spiare furtivamente l'incontro con l'altro, con nella mente, negli occhi e nel cuore, l'immagine di lei bellissima in abito da sera, come in quel momento. Bellissima e irragiungile per lui, come sempre.
Li vede affrontarsi Fersen e Oscar, sente il dolore di lei, ne percepisce l'umiliazione che l'altro sta per inffliggerle, e André è impotente.
Oscar non si piega, non si umilia, l'orgoglio di donna che vuole salvare la sua dignità, il rispetto per se stessa, si appoggia a lui, unica presenza costante, unico vero punto fermo, per avere sostegno e supporto.
André racconta a Fersen, in realtà ricorda a lei, ad entrambi ciò che sono stati, ciò che li ha uniti. I momenti che li hanno resi complici e uniti. E la superbia del conte si piega davanti alla nobiltà di un uomo innamorato. Che trema davanti a lei che ride, perché è questo l'amore.
E quella distanza che l'altro sembrava aver reso insuperabile, pian piano inizia ad annullarsi, rivivendo una sera come tante passate insieme, perché ora è lei che lo vuole.

Recensore Master
21/01/21, ore 14:23

E per oggi ecco l'ultima recensione sulla quale sono riuscita a metter mano, su questo racconto particolare.

“Ciao Sacrogral, particolare, come la tua scrittura cui ci ha abituato, questo flusso di pensieri di André che confluiscono nelle azioni che pone in atto per essere ancora di supporto ad Oscar in questa fastidiosa situazione di confronto in cui è venuta a trovarsi con la visita di Fersen che, nonostante sia l’eroe delle Americhe come amaramente pensa André, resta relegato nelle retrovie di un discorso che intercorre solo fra loro due che si comprendono con una semplice occhiata, complice la vicinanza di tanti anni e la sensibilità messa più volte alla prova di André, il quale esce da questa rappresentazione in maniera maestosa tanto da aver soggiogato Oscar che lo guarda e lo ascolta ammirata una volta di più perché comprende quanto lui la capisca ed entri in perfetta empatia con lei, e forse è solo di questo ciò di cui lei ha bisogno per lasciarsi andare. Come sempre la tua scrittura ci permette, con la cadenza che inprimi a parole e concetti, di entrare nel mondo e nella mente dei personaggi che fai agire sul palcoscenico del tuo racconto coinvolgendo il lettore che in questo caso assiste alla schermaglia con ammirazione anche per i contenuti che con nonchalance inserisci che ci fanno comprendere anche lo studio e la cultura che stanno alla base dei tuoi racconti e che si lasciano pertanto leggere con piacere. Un’altra interessante prova d’autore. Complimenti e a presto!”