Recensioni per
Storie di vecchie poesie bruciate
di KUBA

Questa storia ha ottenuto 44 recensioni.
Positive : 44
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/01/21, ore 12:34

E riecco il caro amico Jim!
Povero, povero Jim... ma insomma, Avvocato, lei deve farci sapere cosa gli sta succedendo, altrimenti qui noi ci preoccupiamo, ha capito?
Non sia ingiusto, suvvia!
Poi è così triste e malinconico quest'uomo che vaga per la città grigia, così solo e abbandonato a se stesso... può solo rifugiarsi nella poesia, povero, e poi cosa gli resta?
Si guarda intorno e non vede speranza, non per lui. Non trova conforto nell'uniformità del mondo moderno, perché sa che lui ne è vittima.
E anche noi lo sappiamo, ma vogliamo scoprire se potrà redimersi!
Quindi, per quanto mi riguarda, vorrei proprio un aggiornamento anche in "Hornets", sempre se non le dispiace, Avvocato KUBA! XD
Complimenti per questo scritto, mi ha fatto piacere ritrovarti ad aggiornare! Pensavo ti fossi dissolto da qualche parte :D
A presto ♥

Recensore Master
26/01/21, ore 12:21

Oh, altroché se la trovo pietosa, ogni dannata volta in cui cammino per strada, obbligata a tacere, dietro il velo, l'odiosa maschera, che consuma la pelle, l'anima, la vita.
Uomini senza volto, senza un perchè, vagano disperati senza sapere di esserlo.

Mi oppongo quanto te, ma cosa resta da fare? Cosa rimane oltre alle lacrime?

Fuggire, ma dove?

Condannati a comprendere, noi, anime consapevoli, siamo senza terra, senza dimora.
Solo la poesia è casa.

Recensore Master
25/01/21, ore 10:14

Ciao Kuba e ben ritrovato, con questa poesia che è un atto di accusa a noi uomini, che ci piehiamo di fronte ad una vita fatta di conformismo, uniformandoci al comportamento comune. Ci muoviamo per le città in un’atmosfera cupa e, anche se ci incontriamo, non sappiamo scambiare con schiettezza due chiacchiere come un tempo si faceva. Oggi tendiamo a tenerci tutto dentro, abbiamo imparato a non esternare, anche perché gli altri forse non capirebbero e ci guarderebbero in maniera strana. L’imperativo è andare avanti, anche se ciò vuol dire perdere un poco di se stessi. Forse riusciamo a ritrovare un poco della umanità con cui siamo nati, nelle poesie che ci alleggeriscono la mente insieme al nostro cuore reso pesante dal mondo che ci ruota intorno. Lavoro interessante quanto amaro. Un saluto.

Nuovo recensore
25/01/21, ore 07:42

Suppongo che tu ti sia gia' laureato in giurisprudenza.Una facolta' che ti obbliga a pensare.Quindi non saranno le abluzioni a darti lo spirito della legge.Sul dolore quello fisico non c'e' filosofia che tenga.Quando lo hai addosso meglio curarlo subito.E non con la poesia che cammina con le proprie gambe diceva il povero Falcone.
Benissimo.
Pzsta 25/1/21

Recensore Master
25/01/21, ore 07:34

Buongiorno,
purtroppo concordo appieno, tutto molto triste!
Siamo tutti uguali, viviamo allo stesso modo, tutto identico.
A noi, nel nostro piccolo, cercare quel po' di originalità che ci aiuta a sopravvivere...