Recensioni per
Storie di vecchie poesie bruciate
di KUBA
E riecco il caro amico Jim! |
Oh, altroché se la trovo pietosa, ogni dannata volta in cui cammino per strada, obbligata a tacere, dietro il velo, l'odiosa maschera, che consuma la pelle, l'anima, la vita. |
Ciao Kuba e ben ritrovato, con questa poesia che è un atto di accusa a noi uomini, che ci piehiamo di fronte ad una vita fatta di conformismo, uniformandoci al comportamento comune. Ci muoviamo per le città in un’atmosfera cupa e, anche se ci incontriamo, non sappiamo scambiare con schiettezza due chiacchiere come un tempo si faceva. Oggi tendiamo a tenerci tutto dentro, abbiamo imparato a non esternare, anche perché gli altri forse non capirebbero e ci guarderebbero in maniera strana. L’imperativo è andare avanti, anche se ciò vuol dire perdere un poco di se stessi. Forse riusciamo a ritrovare un poco della umanità con cui siamo nati, nelle poesie che ci alleggeriscono la mente insieme al nostro cuore reso pesante dal mondo che ci ruota intorno. Lavoro interessante quanto amaro. Un saluto. |
Suppongo che tu ti sia gia' laureato in giurisprudenza.Una facolta' che ti obbliga a pensare.Quindi non saranno le abluzioni a darti lo spirito della legge.Sul dolore quello fisico non c'e' filosofia che tenga.Quando lo hai addosso meglio curarlo subito.E non con la poesia che cammina con le proprie gambe diceva il povero Falcone. |
Buongiorno, |