Davvero stupenda!!! Bravissima!!!!!

Che bello questo capitolo! Come lo capisco, come mi ci ritrovo. Una parentesi, un momentaneo non pensare, quasi una felicità...Alcune canzoni, come "L'illogica allegria" di Gaber, mi fanno sentire così, e tu hai saputo esprimerlo bene. Il desiderio di sorridere, che convive con quello di stare male di cui parlavi nello scorso capitolo, la voglia, ogni tanto, di non pensare, di stare bene, per un po', solo per un po'...
Scusa se commento in ritardo, ma in questo periodo non sono molto presente sul sito, e mi sto destreggiando in un periodo abbastanza scuro, senza molte parentesi. Ma continuerò a seguirti, per quanto mi è possibile.
Lucretia
P.S.: Cos'hai letto di mio? Sono molto curiosa di sapere cosa ti ho dato. :)

Usi le parole con maestria, come rose nere, per intenderci, con tante spine che graffiano, di quei graffi sottili che ti accorgi di avere solo dopo. Innanzi tutto, un'encomio per il titolo eccezionale: "L'insano affascinante". Meraviglia. Quell'Insano Affascinante può essere tutto e nulla, un'ossessione, un vuoto, o un pieno, un'aspettativa o una paura. E quest'ultimo...capitolo? poesia? frammento di anima? Beh, è favoloso. Dolce come una lacrima. Bello dalla prima all'ultima parola. Dal paragone iniziale con la polvere, che, stanca, ha bisogno di adagiarsi su di una superficie, a quel "Decidemmo insieme di tormentarci a vicenda, per non impazzire, per raccogliere tutti i granelli di ruggine tra le nostre lacrime condivise."
Tra tutte le parole che in questo momento potrei dirti, sottraggo all'anima un complimento vago, che non rende l'idea, ma che spero ti basti. Per andare avanti, almeno. Io ti seguo.
Lucretia