Sembra una banalita' ma la storia si contorce sul malcapitato che la legge e lo trasporta fino alla sua stanca conclusione.Uno schema disunito a bella posta per una chiave di lettura dei versi disposti come di una recita teatrale.Un lavoro comunque geniale.Bene.

Pasta 19/2/21

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Cara Chiara,
hai fatto senz'altro bene a pubblicare. Mai essere titubanti. Anche se dovessi sbagliare, sbagliando si impara. Se non pubblichi non sbagli ma non cresci. Se dovessi considerarti già cresciuta, a maggior ragione devi pubblicare per far crescere anche gli altri, no?

Anzitutto ti chiedo la spiegazione del titolo: E-Speri(mento). Mi incuriosisce e un po' mi irrita, perchè non ce la faccio a capirne la frammentazione.

In secondo luogo, il contenuto credo di averlo colto. Vuoi combattere Vostra Signoria con una doppia favola allegorica, dove tu sei l'esserino alato o la stella irrequieta. Immagini fantasiose ma parole anche troppo "addolcite"; le armi sono un po' spuntate, le immagini un po' scialbe.

Concordo con Nerve. Immagini fiabesche come queste, da filastrocca, richiedono una metrica più ferrea.
Ti consiglio Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Metrica_italiana
Riporta ottimi esempi di metrica. Metrica non significa solo rime o conteggio di sillabe. E' importante pure la posizione degli accenti.
Le tue rime a volte sono azzardate ("azzurro" "buzzurro": meglio "sussurro", meno offensivo, anche se ci incastra poco? "forte" contorte": suggerisco "di morte"), sillabe e accenti spesso trascurati.

Va bene lo stile fiabesco. Aggiungerei un po' di ironia, arma spesso efficacissima. espanderei anche quel distico denso di riflessioni: "Forse il vostro cuore ignora / ciò che davvero desiderate?". E magari ne uscirebbe un capolavoro!

A presto
B

P.S. correggere penisero

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Buongiorno Chiara. Ti vorrei commentare in maniera molto sincera e schietta, sperando di fare cosa gradita, in caso contrario ti chiedo immediatamente scusa per avere commentato. Mi è piaciuto molto il tuo scritto innanzitutto, anche se (secondo me) ci sarebbe da rivedere qualcosa. L'idea è molto buona, lo sviluppo funziona, il ritmo è crescente ed adeguato. La fusione tra vecchio e nuovo è efficace, le figure retoriche sono alternate e funzionali al messaggio che l'autrice vuole lanciare. Le rime, le assonanze e le dissonanze sono ben distribuite e gli enjambements sono anche indovinati. Ecco la nota dolente (ma che non è assolutamente imperdonabile) : la metrica. Uno scritto così ricercato nel messaggio e nello sviluppo meriterebbe senz'altro una metrica adeguata. Scegliere versi e strofe con un numero costante (o anche simile) di sillabe avrebbe sicuramente meglio consacrato uno scritto che merita. Pensaci. Magari pensa anche ad una musica o soltanto una melodia che lo accompagni. Scusami ancora se mi sono permesso, l'ho fatto solo perché credo nel valore della tua composizione. Ti leggerò ancora, sicuramente. Un saluto, Roberto

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