Recensioni per
Ogni cosa è nuova
di sacrogral
Con questa ti sei superato, mio caro Sacrogral. |
Mio caro Gral, |
Carissimo Gral, solo ora finalmente riesco a rileggere questo tuo scritto e a lasciarti il mio pensiero, oggi non lascio ma raddoppio il commento. |
Carissimo |
Se fosse una poesia sarebbe il vino di vita di Neruda, quella dove l’amore è chiarità che cade sui sensi e splendore terrestre della vita, quella dove cadono muri e rocce, si chiudono gli abissi e nasce il canto. |
Allora, ogni parola è sogno, è amore, è desiderio… è vita. |
Caro Gral, questo è uno di quei pezzi che ti entrano sottopelle e sgomitano per restarci. Non era necessario il bollino rosso per descrivere l'unione di due anime predestinate che, raminghe, hanno attraversato il tempo e lo spazio per ritrovarsi in una notte perfetta in cui tutto si compie. E allora ecco l'alba di una nuova vita, da scoprire con gesti e sguardi sconosciuti ma follemente desiderati, per questo tanto preziosi, lasciando spazio anche al sogno. Quello che si tratti di un altro luglio, di un'alta estate, una in cui ci sia ancora una vita da vivere... |
Mio caro Sacrogral, come stai? Ci tengo tanto a chiederlo e mi auguro meglio con tutto il mio cuore. |
Caro messere è sempre una lieta novella trovare un vostro scritto. |
In quel tempo e non solo.. molti hanno passato la vita senza conoscere quell'istante di infinito che a loro, che una vita non avevano più, madame Ikeda ha concesso. E che tu caro Gral hai rappresentato in uno scritto superbo, portando insieme in processione l'amor sacro e l'amor profano. |
Pura poesia, com'è nel tuo stile; ti suggerisco solo di alzare il rating, dato l'argomento. |
Caro Cavaliere, siete tornato da noi con un cantico che è un inno all’amore eterno di due giovani che hanno scoperto che la bellezza del mondo esiste solo se osservata attraverso lo sguardo di una nell’altro. Versi così pieni di passione, con parole che scandiscono gli attimi che li separano dal raggiungere l’apice del loro stare insieme. Un uomo in perduta contemplazione del bene amato, che per lui ha sempre fatto di tutto, annullandosi talvolta, per ottenere alla fine la pienezza di un sentimento senza eguali con il completo affidarsi a lui e solo a lui. L’alba e il tramonto, che si avvicendano in una corsa eterna, e che continueranno a trovarli abbracciati e persi e ritrovati l’uno nell’altra. Così doveva essere e così sarà per sempre, in un continuo completamento di pensieri, di attimi da vivere e da assaporare, in notti che non hanno tempo e che sono incastonate nel tempo, fra lucciole e manti di cieli stellati solo per rendere il loro sogno una splendida realtà. Le parole, come al solito, non bastano a commentare la meraviglia e le emozioni che siete sempre in grado di far scaturire, appunto, dalle parole che danzano e vivono di vita propria. Complimenti anche questa volta. Un saluto e un doveroso inchino alla vostra sensibilità coadiuvata dalla vostra bravura. |
ma che bella! ma bella bella bella! E così il Cantico... |
"E fu sera e fu mattina": basta già questa citazione (dal sapore biblico anch'essa, ma che a me più prosaicamente ricorda il titolo del romanzo di Ken Folleth sul mio comodino, in attesa di essere gustato) per invitarmi alla lettura. |