Recensioni per
Il Calefattoio
di Genziana_91

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
18/11/21, ore 10:10

Spesso mi sono immaginata come sarebbe il mondo di oggi visto da un umano antico, preso con un viaggio nel tempo e trasportato qui d'improvviso. Cosa penserebbe? Come spiegargli le cose? ...Ma da un vaso preistorico?! Una prospettiva simpatica!
Si vede che ti appassiona la storia e hai saputo trasmetterlo bene in questo breve racconto. Trovo adatta la personalità che hai dato al caso, un po' curioso, un po' frastornato e quasi offeso per tutti i cambiamenti che ci sono stati dai suoi tempo. Adoro come hai provato a descrivere aspetti del nostro mondo attraverso o suoi "occhi" spaesati. Mi piacciono anche le stoccatine che hai dato in questo modo al nostro modo di vivere, dall'usa e getta alla separazione ed educazione dei bambini, passando per il principio stesso dei musei e del "mettere dietro ad un vetro". E devo dire che ho riso per "non posso lamentarmi per l'accoglienza".
Davvero ottimo anche come hai descritto il rapporto tra il vaso e lo studioso con gli occhiali: quel mix di diffidenza, quasi disprezzo, che però lentamente diviene abitudine e con essa fiducia e affetto. Il finale è commovente e triste, ovviamente, e a livello emotivo funziona davvero bene, nella sua sobrietà pure emozionante. Ammetto però in merito di avere qualche domanda: se l'occhialuto è morto, esattamente che è successo? Come mai la sua immagine è finita davanti al caleffatoio? Non so se sono tarda io a non cogliere qualcosa, o se è la poca conoscenza del funzionamento di queste cose, o se è semplicemente un espediente senza troppo nascosto dietro...

Recensore Master
16/11/21, ore 14:09

Ehilà! E' da tanto che non leggo qualcosa di tuo, ma avevo buoni ricordi del nostro ultimo scambio, quindi non vedevo l'ora di passare di qua!

Ti faccio i miei complimenti per essere riuscita a trasmettere tanta empatia da un vaso! Il calefattoio ha un carattere simile a quello di un ragazzino, si vede dal modo in cui si esprime e dalla superbia che traspare quando si confronta con gli altri vasi. E' divertente che un vaso antico migliaia di anni possa essere così ingenuo, ma questo è anche dovuto alla sua lunga prigionia nel sottosuolo, dopo il disastro a cui ha assistito...

Il testo è scritto con semplicità e naturalezza, i toni sono familiari così che anche un bambino possa comprendere tutto senza problemi, come una favola, ma arrivati al finale si viene travolti da una malinconia inaspettata e non si può fare a meno di compatire il calefattoio, che a sua volta vorrebbe piangere per la scomparsa del suo amico occhialuto...

E' una storia breve, ma davvero piacevole da leggere! Il testo poi è privo di qualsiasi tipo di errore, evitando seccanti interruzioni nella lettura o altro... Ottimo lavoro!

Ci vediamo presto!
Altair13Sirio

Recensore Master
13/03/21, ore 20:58

ciao carissima, eccomi.
adoro le storie dove con le personificazioni degli oggetti, che raccontano le cose dal loro punto di vista, io nemmeno so da dove si comicnia, lo lascio fare a quelli bravi, tipo te <3
mi sono commossa per tutti gli amici che questo adorabile calefattoio, anche se con il suo caratterino ha perso, tipo la sua ceramista nel terremoto, sigh, struggente e ... LOL, sarò fissata io ma... niente niente l'amico occhialuto è il Dottore? XD
scherzi a parte, davvero uan storia carinissima e la spiegazione finale ci insegna qualcosa di nuovo, a me che sono ignorante epica poi ^^'
complimenti, alla prossima <3

Recensore Master
26/02/21, ore 05:13

Ah ah ah ah, bellissimo! All'inizio pensavo addirittura che quel barattolino che fa rima con rasoio e scorsoio non fosse altro che un'opera di pura invenzione. Poi dalle note finali e da google - che tutti i sogni li porta via - scopro che è esistito davvero, e magari serviva per scaldare le mani piene di geloni dei vecchietti (ipotizzo io). Quella prima persona che si racconta, saltando con nonchalance un intervallo di 4000 anni, è indovinatissima. Quello scoprire con occhio vergine tutte le cosette che noi manco guardiamo (vetro, carta) è gradevolissimo. Quel sentirsi addosso gli occhi di gente che non sa farsi gli affari suoi è divertentissimo. Dappertutto la giusta spruzzatina di ironia: "qualcosa deve essere andato storto". E poi ci sono tanti piccoli dettagli preziosi qua e là, come la menzione alla vasaia, non il vasaio; o la descrizione dell'eruzione; i bambini che forse non esistono più; il momento del ritrovamento. Persino la storia commovente (oops, spargi acqua) dell'archeologo che muore! Davvero originale! "In ogni caso, nessuna di queste informazioni è necessaria al godimento del racconto, ma aggiunge contesto." Aggiunge valore al racconto, direi, indubbiamente.

Recensore Master
26/02/21, ore 00:50

Mi è piaciuto davvero! Un racconto breve, ben scritto. Bella l'idea di rendere il "misterioso vaso rituale" il narratore della storia. E' un compito che egli svolge in modo distaccato, osservatore attento di creature che forse non comprende veramente. Eppure questo vaso appare fin troppo umano per essere un semplice oggetto. E forse percepisce che la sua esistenza è solo in funzione degli umani e degli scopi che essi stessi gli attribuiscono.

Recensore Master
25/02/21, ore 06:20

Buongiorno,
bel racconto, poi infine mi hai anche permesso di apprendere qualcosa di nuovo... non ero a conoscenza, infatti, di questo sito archeologico!
Bellissimo e istruttivo, complimenti!