Recensioni per
Senteur de résignation
di l_s

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/08/09, ore 00:39

.....quanti anni hai? Quanti anni hanno sfiorato la tua pelle e la tua mente? Quanti davvero e quanti solo per l'intelligenza e la profondità che hai? Quanto male stai, dietro quell'inchiosto che solo in parte riesce ad esprimere il tuo abnorme disagio alla vita? Quanto? Come? E perché, con quale diritto ti hanno fatta diventare così arrendevole? Perchè il mondo si è accanito così? E' uno scritto che si avvicina moltissimo ad una pagina di diario personale, a mio avviso, eppure è di una profondità che in effetti sfiora l'animo di chiunque legga e si trovi più o meno in una situazione come la tua. "E tutti a dirmi che il dipinto era bellissimo. Ma bello come? Bello quando? dove? Perché?" "Trovai chi ebbe l'ardire di definirmi fashionissima. Ma fashion come? quando? dove? Perché?" Quanta rabbia c'è in queste frasi così cattive, così sconvolte, così assurdamente sbigottite? Tantissima. E si percepisce chiaramente. "Ogni persona debole ha bisogno di un sostegno. E io non sono mai stata la persona. Piuttosto, il sostegno." Quanta delusione c'è in queste parole scritte con le lacrime al posto dell'inchiostro? E'uno scritto duro, potente, quasi timido alla fine, che parla chiaramente di te in ogni aspetto. Uno scritto deluso, arreso, uno scritto di una ragazza che grida a tutti, a chiarissime lettere, che nessuno ha capito un cazzo di lei. Uno scritto che schiaffeggia il mondo. Se fossi Frida, adesso, ti direi che la forma è un pò meno interessante rispetto ai tuoi ultimi lavori, e se fossi Luca confermerei, ma c'è un contenuto talmente possente che penso di poter promuovere in pieno il tutto (per quanto possa valere). Concludo con una frase che ho riletto più volte; una frase che, appena letta, mi si è incollata addosso come un vestito fatto su misura: "Ora so che la saggezza è il contentino della vecchiaia." Dio Lù.....quanto parla di me, sta roba.

Recensore Junior
27/08/09, ore 12:36

"...e mai poter bere alla coppa d'un fiato ma a piccoli sorsi interrotti..." così cantava anche de André. L'unica cosa che mi viene in mente in questo momento è proprio questa. Sei fantastica nel farmi stare malissimo leggendo le tue opere, e sei geniale nel far riflettere le persone, che forse per sbaglio leggono uno di questi meravigliosi quanto amari "racconti". Complimenti