Dopo aver letto questo racconto mi è venuto subito in mente il film "Le ali della libertà".
Righe pregne di significato, qui l'autore vola in alto, libertà/prigionia che "ingabbiano" il lettore in delle libere riflessioni. La composizione, attraverso vivide descrizioni che si innestano sul metaforico, ricreano un parallelismo con la libertà umana. Libertà, questa (s)conosciuta.
L'autore con la sensibilità giusta, verso la parte conclusiva illustra di come la prigione, agisca sulla mente del prigioniero, fino a fargli perdere il concetto stesso di libertà, libertà che al si limita al massimo ad essere ambita o desiderata.
In conclusione, l'autore ci offre un brano mirabile e coinvolgente nonché corredato da profondi dettami esistenziali. Nonostante la chiusa, il testo si "lancia" in qualche modo in un messaggio positivo, dovuto all'incipit e alla parte centrale dello snodo.
Mi prendo la libertà is votare questa pubblicazione con una bandierina verde.

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Ciao Tra luna e mare. Mi fa piacere trovare un'altra tua storia che, nella sua brevità, hai ben delineato. Poteva forse anche essere inserita nella sezione favola. Ho ben immaginato quanto stesse accadendo attraverso le tue parole, dove la tematica della libertà, del desiderarla e al tempo stesso averne paura emerge, facendo riflettere anche riguardo la libertà umana. Suggestiva l'espressione nel finale: " ma prima che quel giorno arrivasse, le sue verdi piume si macchiarono d'argento." Un caro saluto.
(Recensione modificata il 13/03/2021 - 09:33 am)

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Buongiorno,
è una storia triste, che ci ricorda quanto valga la libertà... noi che protestiamo se non possiamo uscire, ma che togliamo la libertà agli animali e agli altri esseri viventi...

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