Contest: Il mio peggior nemico sono io, di Setsy
thors con: Verso sud, tra presente e passato
grammatica: 4.60/5
Joffrei= Joffrey – c’è solo una lettera diversa, però il nome del personaggio è sbagliato
ora i vivi senza senza = ti è sfuggito un “senza” di troppo…
stile: 9/10
Lo stile che hai scelto è piuttosto essenziale, e i passaggi sono molto fluidi; questo da una parte va bene, perché i personaggi di Game of Thrones non sono particolarmente poetici nelle loro espressioni, anzi. Dall’altra, tranne due brevi frasette, è il narratore a parlare e questo ti offriva spazio per un tono leggermente più epico, classico per lo meno. Non è un obbligo, è senza dubbio una scelta, ma un fandom medioevale fantasy si presta moltissimo all’uso di un lessico alto o di qualche abbellimento. C’è anche un dettaglio che trovo si possa considerare un errore, ed è il termine “fesso”. Sì, ha un significato, quello di “vuoto” – e quindi per traslato stupido – però è dialettale, anche se piuttosto diffuso. Nelle note hai ampiamente specificato che i quattro briganti hanno sbarrato la strada ai viaggiatori, evidentemente con fare minaccioso, ma nella drabble non è chiarissimo che li stessero per attaccare; potevano anche tirare dritto, quindi pare che Arya e il Mastino li abbiano assassinati solo in modo preventivo, che forse è un po’ oltre i loro metodi. Molto valido invece il pensiero che riguarda Arya, che ha ucciso i morti e i vivi, e anche la definizione dei banditi che sono già uomini senza speranza, in quanto qualsiasi decisione prendano sono spacciati – questo sempre considerando che noi sapremmo che stanno cercando la sfida. Lo stile è descrittivo, e le immagini sono molto vivide; sia i coltelli lanciati da Arya che la pesante scure di Sandor si riescono ad immaginare con chiarezza, col loro peso così diverso, e le poche parole dei dialoghi sono appropriate. Hai preferito lasciar parlare i fatti, e vista la scena d’azione che hai descritto trovo sia stata un’idea giusta. Il dramma è reso senza indulgere nel tragico, hai preferito non caricare molto quella che è una storia di omicidi, lasciando quel tono disincantato a cui Martin ci ha abituati di fronte a queste situazioni. Certo, non si scrive dei romanzi, ma come modo di esprimersi questi e il telefilm sono davvero simili.
IC (di ambedue i personaggi): 10/10
Siamo ad un punto ben preciso, in questa storia, ed è quello finale – almeno per l’arco narrativo del Mastino – nel quale le profonde differenze iniziali tra lui e l’erede Stark sono così appianate da fargli dire qualcosa che non ci saremmo aspettati: un’incitazione ad Arya a non vivere solo per la vendetta. Hai fotografato l’attimo che precede quella dichiarazione, mostrando come la linea che li divide si è assottigliata pericolosamente… L’IC è raccontato da ambedue, ognuno riflettendo sulle caratteristiche dell’altro. Arya è diventata una guerriera perfetta, quasi una macchina per uccidere, ma non senza cervello. Fa fronte ad avversari apparentemente molto più pericolosi di lei, è fredda e spietata. Noi abbiamo visto il suo addestramento da assassina senza volto, Sandor no, quindi è giusto che non se lo aspettasse – non così tanto. Ai suoi occhi era stata stupida a rischiare per un semplice garzone, e questo purtroppo è qualcosa che il Mastino continuerebbe a pensare in questi termini, specie se il ricordo non è solo del fatto, ma comprende, come credo, la sensazione del vecchio sé. E la sua stima per quella piccola ragazzina è immensa. Di contro, Arya deve tornare indietro con la memoria per trovare il Sandor che ha imparato a odiare, quello senza onore, anche se equiparabile ad un cavaliere, violentissimo e barbarico. È ancora un avversario formidabile, ma ora ha una forma di controllo, di misura. Penso che tu li conosca molto bene, anche arrivando a dettagli come il Mastino più sboccato e Arya soprattutto silenziosa. Si riconoscono tantissimo, e c’è quell’eco di stagioni più belle che l’ultima…
Resa dell’effetto “a specchio”: 9/10
Questa è una delle tre storie che hanno effettivamente l’effetto specchio, bravo! L’hai reso piuttosto accuratamente, con varie frasi che “si baciano” e che hanno anche un contenuto giusto. Le frasi centrali, quelle che si fronteggiano direttamente, sono molto precise. Ognuno dei due nota come l’altro sia capace di uccidere senza battere ciglio, ma per questo ti sei giustamente riferito a due momenti diversi; però in una c’è un pensiero espresso in prima persona, nell’altra no. Poi si passa al ricordo del terribile massacro del garzone (del mugnaio, se non sbaglio); qui l’identificazione barcolla un minimo, perché senza dubbio Arya ha fatto quello che ha potuto, ma ha solo ferito lievemente Jeoffrey, e soprattutto aveva ragione da vendere. Però capisco che non potessi compararli di più! Tornando indietro i nostri protagonisti ammirano le rispettive capacità da combattenti, specie l’uso delle armi. In questo frangente non pensano uno all’altra come simili, le osservazioni sembrano distaccate. La penultima frase – dal centro, ovvio – è un dialogo, quindi tecnicamente l’hai scritta in modo esatto, ma non c’è alcuna identificazione o paragone diretto; pensano a dei nemici, ma Sandor ai quattro malcapitati, Arya ai draghi. Non è tanto la differenza dei soggetti, ma che i primi fanno già parte del racconto, mentre i simpatici rettili sono nominati solo da lei. Alla fine/inizio c’è la seconda frase perfetta, che ha come protagonisti gli ormai noti ladri. Anche qui, questi personaggi non costituiscono precisamente un metro di paragone tra la tua coppia, però l’insieme dello specchio è senz’altro riuscito.
titolo: 2.5/3
Il titolo non è affatto male, anzi. Di sicuro è chiaro e trasparente nelle sue intenzioni, visto che anticipa quella che è la vicenda concreta che accade durante la storia, cioè il viaggio verso la capitale dei nostri protagonisti. Trovo valido anche il binomio presente/passato, che è giusto e richiama anche il fatto di compiere un paragone. La parte che mi piace meno è l’effetto “spiegazione”. So che è molto utilizzato come genere di titolo, perché difatti è inattaccabile, il che però non lo rende contemporaneamente bellissimo. C’è un po’ di distacco, mentre le drabble mostrano due dei personaggi preferiti – Arya di sicuro, Sandor lo è diventato alla fine – che percorrono insieme per l’ultima volta una strada che li dividerà per sempre, in ogni senso. Credo che ognuno dei due sospetti la morte dell’altro, mentre il titolo non mostra emozione. Ripeto, non mi dispiace, ma nei contest si guardano dei dettagli che da lettrice non avrei notato affatto in modo negativo.
gradimento generale: 2/2
La storia funziona, non c’è che dire! Hai mostrato lo strano ma forte rapporto che lega questi due ex nemici giurati, che ormai si sono avvicinati tanto da creare un adattissimo effetto specchio. Sono sembrati padre e figlia, ad un certo punto, e nella loro ammirazione reciproca che ci hai raccontato ho ritrovato questa sensazione. Chi lotta strenuamente per la propria vita infine ha sempre qualcosa in comune con chi divide lo stesso destino. Dire: “non sono sempre andati d’accordo” è il minimo ^^ ma ci sta… credo che anche tu li stimi molto, che non sia quindi un’idea nata solo per il contest, e la sensazione di verità si riconosce sempre bene.
totale: 37.10/40
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