Una bellissima conclusione. Commovente il momento in cui Bucky si rivede nel vecchio locale che era solito frequentare con i suoi vecchi amici. C’è quella malinconia di sottofondo che permette di immaginarsi visivamente il momento e di immedesimarsi con esso. Capitolo dolce amaro ma allo stesso tempo tenero e felice visto che alla fine Bucky, con Natasha, è riuscito a trovare una sua dimensione nel mondo odierno.
Una bella raccolta e una bella fine, brava! :)

Eccomi a leggere la fine di questa raccolta che mi ha divertito tanto.
Mi è piaciuto molto il modo in cui hai trattato questa coppia  impegnata a crearsi una vita quasi normale, l'hai estrapolata da drammi e tragedie che hanno caratterizzato la vita di entrambi i protagonisti e hai dato al tutto un tocco di leggerezza e di ironia, però tra le righe non hai dimenticato di chi stavi parlando infatti mi hanno colpito alcuni accenni rispetto a Bucky: la strizzacervelli da cui va, l'insonia di cui soffre, le allucinazioni che a volte compaiono e l'ansia nei confronti di Nat che non fanno dimenticare i traumi che ha subito e da cui cerca di tirarsi fuori. Così pure Nat è parecchio apprensiva nei confronti di Bucky tanto da mettergli un microchip nel braccio.
Brava e peccato che sia finita!