Recensioni per
La risposta è nelle stelle
di CatherineC94

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/04/21, ore 18:07

Ciao Catherine! Passo a lasciarti il giudizio del contest come recensione, mentre in settimana passerò dal tuo profilo a vedere due storie per le recensioni del premio speciale Grifondoro per il coraggio!

[B]Quinto posto
CatherineC94 – La risposta è nelle stelle
26,80/30 – premio speciale Grifondoro per il coraggio[/B]




Specchietto
Autore EFP: CatherineC94
Nickname sul Forum EFP: CatherineC94
Link alla storia: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3969666
Titolo: La risposta è nelle stelle
Tema controverso scelto: Impotenza
Totale: 26,8/30


Grammatica: 4,8/5

L’immagine passata delle sue natiche piccole ma sode persistono nei suoi pensieri; si vede come bruto la stringe, colto da quello spasmo tipico che avverte quando l’incontra.

In questa frase c’è un problema di concordanza tra soggetto e verbo: l’immagine persiste nei suoi pensieri e manca l’articolo indeterminativo prima di bruto.

Il resto della grammatica è corretto, va benissimo e quindi non ho molto da dirti.


Stile: 5/5

Il tuo stile è narrativo, asciutto, senza troppi fronzoli, eppure sei stata in grado di farmi empatizzare con Aberforth, farmi percepire le sue difficoltà emotive, e al tempo stesso contestualizzare la storia con piccoli indizi e descrivere gli ambienti e la vita modesta e semplice che Aberforth conduce. Non solo, ma la narrazione al presente mi mette in mezzo agli eventi che lui vive e alle sue reazioni brusche a ogni singola cosa. L’incipit, in questo senso, è emblematico del modo in cui hai caratterizzato questa coppia. Amo anche come il testo sia intriso di giudizi che Aberforth da sprezzante su chiunque, il modo in cui filtra i comportamenti altrui e li distorce per avvalorare le proprie opinioni.

Ti riporto un esempio: «M-ma i-io…» inizia tremante, con quell’insicurezza tipica di chi non ha mai pensato di valere molto ed ha sempre deciso di vivere nei bassifondi della società. Questa frase correrebbe il rischio di essere tacciata di violare la regola dello show don’t tell (su cui io per prima sono critica) e infatti, secondo me, non la viola perché il narratore interno di Aberforth ci da la sua opinione su Sibilla, opinione che non corrisponde ai fatti. Sibilla, infatti, non crede di non valere molto, anzi, lei è la discendente della mitica Veggente Cassandra, lei si reputa sopra i mortali, troppo impegnata con la Vista per occuparsi di cose terrene. Il lettore che conosce Sibilla, quindi, è in grado di contestualizzare il giudizio di Aberforth e ricondurlo a una sua prospettiva deformata e questo gioco di specchi si riflette in tutta la storia rendendola interessante e caratterizzando Aberforth anche attraverso la prospettiva deformata con cui osserva la realtà circostante.



Gestione del tema: 10/10

Ho amato il modo in cui hai gestito un tema difficile e poco trattato come l’impotenza maschile. Mi hai fatto vedere e sentire sulla pelle il desiderio di Aberforth, la frustrazione di non riuscire ad appagarlo, la speranza di poterlo fare e, ogni volta, scoprire che non è così. Ho amato le reazioni stizzite alla rassegnazione di Sibilla che parla di “sforzi inutili” quando lui desidera, freme, spera di poter soddisfare un desiderio che è vivo e pulsante dentro di lui.

La dicotomia tra i pensieri passionali e intensi che fa, la brama di sentire il calore e l’odore della sua donna e poi la delusione nel non riuscire a farlo perché là sotto non collaborano è bellissimo. Hai preso il tema, lo hai analizzato da diversi punti di vista, me l’hai offerto in tutte le sue sfaccettature. Per me è adorabile anche la fine quando lui rifiuta la soluzione che gli suggerisce Sibilla e poi davanti alla prospettiva della guerra cede e lei si illumina.

Ho voluto premiare proprio la tua storia con il premio Grifondoro perché hai scelto un tema difficile e un personaggio ancora più difficile e sei riuscita a rendere benissimo l'idea della difficoltà e della frustrazione che vive l'uomo. Non era scontato questo risultato e ho ammirato la tua capacità di metterti in gioco in modo totale e di uscire fuori con una storia interessante.

Gestione dei personaggi: 8/10

Trovo che la tua caratterizzazione di Aberforth sia coerente con il canone e le poche informazioni che abbiamo su di lui.

Nella tua storia, infatti, abbiamo il vecchio mago brontolone, perennemente arrabbiato con la vita e con il fratello. Preso dalla gestione del suo pub, dal preparare cibi, osservare e giudicare il resto del mondo.

Tu porti tutto questo in uno strano rapporto con la Cooman che nemmeno Aberforth sembra riuscire a spiegare. Si intravede qualcosa, oltre quel groviglio di passione e il desiderio continuamente frustrato (come tutti gli altri desideri di Aberforth), e non si capisce se è paura di tenerci troppo e poi perderla, come Ariana, come il resto della sua famiglia, o è incapacità ad esprimere i sentimenti che pure ci sono. Lo si vede da come la cerca, tra un’imprecazione e l’altra, da come alla fine per distrarla dal pensiero annichilente della guerra le concede di seguire il consiglio sul rimedio.

Chi rimane sullo sfondo è Sibilla, di cui non si comprende l’attaccamento a un uomo che la tratta male e nemmeno la gratifica più di tanto. Lei è persa nel suo mondo e si vede che, nonostante tutto, cerca di stare vicino ad Aberforth come può, ma come vive quella situazione, con rassegnazione? Con la speranza/sicurezza che è una fase passeggera? Le sue interazioni sono mugugni e piagnucolii e solo alla fine, quando suggerisce il rimedio, emerge un po’. Pur essendo la prospettiva di Aberforth, la frustrazione che vive con il corpo, il rapporto con Sibilla non sembra messo del tutto a fuoco, ma probabilmente è colpa della prospettiva cinica e sfiduciata di Aberforth. Mi ha colpita questa frase di Aberforth è illuminante: «Sapevo che saresti arrivata con qualche ovvia e stramba soluzione, come sempre. Ascolta bene, apri quella dannate orecchie da moscone che ti ritrovi! Io non vado bene, non sono mai andato bene e questa è la prova. Sloggia, vai via. Non posso darti nulla tranne una capra e un Pub ammuffito» urla straziato.

Totale: 26,8/30