Recensioni per
Gwyllion
di storiedellasera

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/06/21, ore 09:57
Cap. 1:

Ciao storiedellasera. Sono rimasta affascinata dal titolo e mi è piaciuto abbia scritto al riguardo, nella foresta di betulle. Ho ben immaginato il tutto e il ruolo di Sven è quello che mi ha colpita di più, nel suo agire intriso di orrore e di mistero. Suggestiva l'espressione finale: "pieni speranza, i tre amici iniziarono ad avvicinarsi a Sven." Purtroppo il lettore sa quanto di terribile accadrà e il non scriverlo crea ancora di più un'atmosfera cupa nella sua crudeltà. Davvero una bella idea l'associazione fra l'essere fatato e l'horror. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 01/06/2021 - 10:00 am)

Recensore Master
29/03/21, ore 21:23
Cap. 1:

Carissimo, un'altra bella storia nel tuo stile così ben capace di trasmettere inquietudine. Ti sembrerà strano ma Gwillion è una creatura di mia conoscenza, anche se non corrispondente all'immagine che a un certo punto prende vita nel tuo racconto: secondo l'autorevole (XD XD) "Fate" di Brian Fround e Alan Lee, vero e proprio manuale di perlustrazione delle entità - quanto mai numerose - che popolano il folklore anglosassone (e in particolare della regione del Dartmoor). Gwillion sarebbe una fata selvatica d'aspetto e per abitudini, solitaria e inquietante ma relativamente innocua: il suo passatempo, infatti, consisterebbe nel sostare immobile su una roccia al limitare di sentieri altrettanto selvaggi e poco battuti e osservare insistentemente i viaggiatori, presumibilmente solitari, che passano di là.
Del Gwyllion anglossassone non si sa molto di più, e quando si sa poco la curiosità è a mille, sicché mi sono fiondato sulla tua storia pensando d'imbattermi in questa versione elfica della classica dirimpettaia che passa tutto il tempo a spiare quel che accade in strada occhieggiando dalla finestra. Debbo dire che l'atmosfera magica iniziale mi faceva quanto mai propendere per questa "versione" della creatura, essendo noto che le fate amano i luoghi ombrosi, solitari e densi di ombre e di umidità. In realtà il tuo Gwyllion è molto peggio di una semplice vicina ficcanaso, prova ne sia la pessima fine che attende il protagonista di questa storia, di una crudeltà che solo il dr. Lecter potrebbe immaginare... ;) ;)
Dai, cerco di sdrammatizzare ma ti dò atto di aver scritto una storia originale, con una buona atmosfera... come sempre nelle tue storie c'è quel crescendo di inquietudine che avvolge progressivamente il lettore e... niente da fare, ci si ritrova costretti a leggere, ad andare avanti, proprio come Harvey malgrado quella sottile e perturbante sensazione di non sapere cosa accadrà di lì a poco.
Se vivessimo nel mondo reale, potrei farti notare che è ben strano che Sven funga da "fornitore" per il Gwyllion da così tanto tempo senza che nessuno abbia mai collegato la sua presenza in quella determinata foresta alle sparizioni che inevitabilmente si susseguono... sì, se stessimo parlando di un giallo o di un noir si potrebbero avere delle perplessità, ma qui siamo nel mondo della fantasia e dell'horror, sicché è giusto lasciarsi trasportare dalle atmosfere e magari assecondare la propria curiosità nei confronti della foresta polacca degli alberi storti o della Foresta Nera della Germania... a me poi piace particolarmente camminare nei boschi, e molte delle sensazioni e dei dettagli descritti nel tuo testo mi appartengono in maniera particolare, dalle ragnatele imperlate di rugiada come diademi, alla sensazione di caducità trasmessa dai mucchi di foglie morte e dal corpicino di un animaletto in rapida dissolvenza. D'altra parte, nelle foreste come nella natura libera in genere, morte e vita convivono al passo delle stagioni e sono profondamente interconnesse.
L'animaletto morto del tuo testo, tra l'altro, sembra proprio un presagio di qualcosa di pericoloso e mortale che è in procinto di accadere appena svoltato l'angolo...
Ti ho letto davvero con piacere. Non deludi mai, posso riconfermartelo anche questa volta.

Recensore Junior
28/03/21, ore 16:37
Cap. 1:

Ciao storie, oramai sei una garanzia quando si vuole leggere un piacevole horror. La tua prima storia che ho letto è stata "Urla dal pozzo" e tuttora rimane la mia preferita, ma mi ha dato l'opportunità di conoscere anche le altre, sempre e comunque molto belle. Non so se queste creature siano una tua invenzione o esistano nel folklore, ma sono molto inquietanti. Tra l'altro io non dormirei mai nei boschi, ho troppa paura. Sono una gran fifona, a dispetto da quello che leggo.

Un'ottima storia, complimenti come al solito!