Be devo dire che mi hai sorpreso proprio ben scritto voglio leggere subito il seguito

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Ciao! Parto con il dirti che gli AU highschool/università sono un mio punto debole. Semplicemente mi piace vedere i personaggi gettati fra drammi adolescenziali e crisi identitarie tipiche di questo periodo della vita. Ciò non vuol dire che storie con questo contesto debbano essere riempite di cliché da film dei primi anni 2000, anzi penso sia un tema le cui sfumature abbiano sempre il potenziare di fare riflettere. La tua non mi sembra affatto una storia stereotipata, promette invece di essere un viaggio nella psiche dei personaggi che non lascia niente al caso. Più di tutto amo il tono di voce che hai scelto. Lo Sherlock che qui fa da voce narrante è proprio come mi immagino fosse a diciassette anni, sempre pungente e sarcastico, ma senza quella solidità isolante che da adulto si è costruito a forza di delusioni. È uno Sherlock ancora permeabile al mondo esterno e ancora insicuro sulla propria persona e su come dovrebbe rapportarsi con gli altri. È semplicemente realistico, pur non perdendo una certa freschezza che rende la lettura davvero piacevole. Ti faccio i complimenti anche per l'accuratezza di tutte le questioni "scientifiche", soprattutto nella prima parte. Effettivamente non sarebbe Sherlock se non avesse questo tipo di conoscenze. In più volevo dire che il tipo di espressività italiana che hai usato è molto azzeccato al personaggio e per una volta posso accettarlo come naturale (purtroppo avendo interagito con l'universo di Sherlock Holmes quasi esclusivamente in inglese faccio un po' fatica con i contenuti in italiano). Che dire, sono molto molto curiosa di vedere come andrà avanti e sono contenta tu abbia deciso di condividere la tua opera. A presto! -A.

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