So di essere assolutamente scandalosa, imperdonabile, vergognosa e chi più ne ha più ne metta, cosa di cui ovviamente siamo perfettamente consapevoli in due.
Mi ritrovo qui a commentare una tua ff dopo forse un secolo di assenza e latitanza e spero solo che, leggere queste parole, ti faccia almeno un po' piacere :).
La verità è che leggere dei tuoi personaggi mi manca, e anche se forse avverrà con uno spirito diverso rispetto al passato, vorrei riprendere a immergermi nelle tue storie e a “vedere” le immagini che con la tua scrittura hai sempre evocato. E quale metodo migliore per farlo, se non con una storia leggera come Virtual Story? Una storia letta un bel po' di tempo fa e di cui ricordo poco, e che quindi sarà un po' come riscoprire dall'inizio :).
Vorrei leggere e recensire un capitolo per volta quindi, cominciamo da “summer”.
All'inizio, trovando Julian e Amy durante la loro biciclettata immersi nella natura, si può quasi pensare di trovarsi davanti al primo capitolo di una storia normale, con personaggi normali e immaginandosi di star per leggere di avvenimenti normali, tutto perfetto insomma (un po' come pensano i protagonisti della prima scena), fino a che non entra in scena in furgone.
E finché non entra in scena Mark.
Ed ecco che si comincia a sentire il profumo di Virtual!
Anche adesso ti dirò che veder Julian ruzzolare nella risaia ed inzaccherarsi da capo a piedi di fango è sempre una bella soddisfazione, soprattutto se ripenso a certe nostre scoperte durante i ritiri della nazionale a proposito delle sue mansioni segrete … ma dai, mi è dispiaciuto per Amy, e Mark finisce per far la parte non solo dello spilorcio accattone e pure di avere pessime maniere, ma quasi quasi risulta anche un po' squilibrato :D. In effetti, chi gliel'avrà data la patente?
Ma che Philip sia stato fino a un minuto prima a cantare a squarciagola, ci crediamo o sono tutte baggianate che s'inventa quell'altro?
Poveretto, lui che cerca anche di essere ragionevole...
Ecco, una buona notizia: potrebbe essere che l'assenza prolungata mi abbia resa più magnanima nei confronti di Philip ma non ti prometto niente, vediamo cosa succederà andando avanti ^.^.
E da qui non si può che proseguire di bene in meglio, con un viaggio su un furgone che non deve essere stato un sogno (soprattutto pensando alla guida di Mark, già mi sento male per tutti gli altri), alla prenotazione saltata che porta Julian e Amy sull'orlo della crisi di nervi.
Meno male che almeno ci sono i cocktail, buoni ma cari, e ovviamente Mark deve sempre farsi riconoscere.
Ecco poi arrivare lo shock del finale: l'argomento Jenny con Philip non si deve toccare, si sono lasciati, ma tutto resta avvolto nel mistero (ma sul serio, perché sono così scandalosa che ricordo davvero poco di quello che segue). Ma aspettiamoci di tutto, d'altro canto, è Virtual.
Oltre ai personaggi, devo dire che mi mancava anche il tuo modo di scrivere: pulito e piacevole, descrittivo al punto giusto e sempre incalzante e avvincente anche nelle piccole cose, anche nei dialoghi semplici e nelle scene un po' fuori di testa come solo Virtual Story può offrire ^.^. |