Ciao.
Prima di tutto, ammetto che andando avanti nella lettura mi sono chiesto se fosse di mia competenza leggere una storia che, a mano a mano che continuava, si è dimostrata sempre più personale. Alla fine ho continuato ad avanzare lo stesso, e spero che questa mia "intrusione" non ti metta a disagio...
Capisco benissimo il sentimento che ti ha portato a scrivere questa storia, io stesso alcune volte ho scritto "per frustrazione" o semplicemente per espellere qualcosa che avevo dentro, buono o brutto che fosse... E mi dispiace immensamente di sapere che tu abbia perso la tua nonna, per di più non potendo neanche salutarla un'ultima volta...
Non sappiamo mai quando la morte arriverà a presentarci il conto, ed è ancora più doloroso quando si presenta in momenti poco opportuni, ma come dice Armin, è solamente parte della stessa vita. E' parte del "gioco".
Mi fa piacere come tu sia riuscito a trovare sollievo facendo incontrare i tuoi pensieri con quei personaggi tanto eroici che portano dietro di sé tanti significati diversi. E' buffo pensare che siano proprio dei personaggi di finzione a insegnarci tante cose, eppure è proprio così: me ne rendo conto rivedendo le numerose saghe a cui mi sono appassionato, libri e fumetti, che in un modo o nell'altro mi hanno portato ad amare sempre di più la vita e mi hanno insegnato a sognare... E in questo ti devo fare i complimenti per come li hai fatti aderire alla tua situazione, estrapolando uno dei temi chiave dell'Attacco dei Giganti e facendolo tuo per superare il dolore.
Infine, il messaggio di Erwin, per quanto possa sembrare spietato e cinico, non è altro che una filosofia tramandata nei secoli da scrittori e artisti a cui io mi ritrovo ad aderire sempre di più. Perché finché c'è qualcosa per cui farti ricordare, allora rimarrai sempre nel cuore di una persona.
Spero che tu stia un po' meglio ora, se non nell'animo, perlomeno nel fisico. E ti auguro tutto il bene del mondo.
Altair13Sirio |