Buongiorno caro, eccomi qui per continuare la lettura della tua long. Qui la faccenda sembra ndare inizialmente per il verso giusto: i ragazzi iniziano a slegarsi un po’ quando sono in gruppo, li sento meno nervosi e sono speranzosa per un inizio positivo, però noto già i primi attriti soprattutto per due questioni fordamentali:
A. la presenza dei fratelli che vogliono nascondere la loro identità a Nana e Hachi, ma la ragazza sembra non volersi fidare nemmeno dei compagni al momento. Lui è facile capire che sia più aperto e che possa sfogarsi un po’ di più, ma è meglio non calcare la mano naturalmente. E la prima bugia è qui, più afin di bene dire.
B. Hoshi. Più leggo di lui, più mi girano i maroni: penso il suo modo di recitare sia un meccanismo di difesa nelle interazioni di gruppo, piuttosto che nel privato. Il problema è che ha trovato qualcuno che non è d’accordo con il suo atteggiamento, e Yoshiki è la voce della coscienza che mi sta suggerendo ua cosa molto semplice: se la riuscita del lavoro si basa sul legame e la fiducia, se lui fa così, quanta possibilità ha di farcela? E immagino quindi la rabbia del secondo, ma anche il pensiero che il primo sia realmente spaventato per ciò che sta accadendo. Insomma, è mingherlino da quello che ho visto, parecchio, quindi prestanza fisica non ne abbiamo; pare abbia un carattere non facilmente apprezzabile, e una sorta di fastidio alla socialità. Bene ma non benissimo mi dicono.
In queste due figure c’è la menzogna in comune, ma è il modo con cui la portano che è differente. Uno spunto per riflettere non certo da poco.
Rin ha in lei il pensiero di dover difendere il proprio segreto per motivi ovvi e non certo per cattiveria, ma si accoda comunque alla lista di chi rischia di rendere un disequilibrio al totale della squadra. È bello vedere in ogni caso che nel primo e nel terzo elemento ci siano sostenitori, che portano pazienza e comprensione. Nella figura di Hoshi invece al momento abbiamo solo chi non gliele manda a dire e un paciere che cerca di fare quel che può per evitare che i due arrivino alle mani.
Il terzo gruppo sembra al momento molto affiatato, qui le tematiche sono più leggere rispetto a quelle precedenti, più “normali” nel contesto della storia: ridono, si prendono un poco in giro, scherzano, parlano di amore e di ragazzi, dei loro partner come sefossero in una gita, e invece dovranno imparare a combattere e sopravvivere per salvare il mondo. Uno stralcio di normalità, da casualità, di adolescenza pura e semplice, dove le difficoltà non tarderanno certo ad arrivare.
Aver suddiviso le scene per i dormitori è un ottimo escamotage per riuscire a farci conoscere i personaggi a gruppi senza creare troppa difficoltà: sono tanti, quindi prenderli insieme sarebbe una cosa complessa all’inizio. In questo modo invece riesci a farci entrare in sintonia con loro con la dovuta calma, creando le prime preferenze date da una chiara presentazione dei ragazzi, un buon lavoro sulla differenziazione di reazioni e caratteri, e l’utilizzo di dialoghi naturali ed efficaci.
Alla prossima caro, buon lavoro e buona ispirazione! :3 |