Recensioni per
E dei remi facemmo ali al folle volo VI
di sacrogral

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
05/05/21, ore 23:41

Mio Gral, spero di non aver messo troppo alla  prova la tua pazienza:-)) tu mi aspetti ed io arrivo!
Intanto ti dico che i tuoi personaggi sono lumina, flores et colores  che attribuiscono al discorso - alla narrazione  - vivacità.
Joss le petit è l’ossimoro vivente col suo mutismo loquace ed esaustivo, il dipinto è l’antonomasia per eccellenza, trono, pardonnez moi, tropo qui insidiato dalla personificazione dell’altro affresco.
Gobemouche è slip of the tongue ma anche asýndeton, giustapposto senza legami, slegato e perennemente un passo avanti e in dietro da tutti, in procinto di spiccare il Volo ma in definitiva sempre con i piedi per terra! La sua vita quasi una zavorra, la sorella “vomita verde” e c’è poco declamare! Magnifico isocolon quasi riuscito,  asimmetria di “cause perse”.
Il personaggio più divertente invece, perché mi ha strappato un sorriso ironico, è il filosofo della “ragione pura” e, chissà, pure pratica, Bernard de Chatelet, amico fraterno di Emmanuel Kant, che, nelle sue scorribande notturne, di cieli stellati sopra di lui ne avrà contemplati indubbiamente tanti ma che la legge morale dentro di sé, almeno in questo testo, dovrà ancora comprovare. 
Scarto del linguaggio comune è pure quel paradosso del boia Sanson che fa il paio con Foret, piccola ellissi silenziosa e parentesi di icasticità.
Etienne, sotto la toga, è eufemismo del Male e  disfemismo del Bene, sempre impegnato, nonostante la filippica di eccessi, a ricondurre all’equilibrio, in definitiva una vox media che va interpretata di volta in volta.
André è indubbiamente il sinesteta che assaggia la luce ma, intanto, il dilemma si rinnova:”Stat Rosa Pristina Nomine, Nomina Nuda tenemus”, Eco o Shakespeare? lo non lo so se davvero “esiste vita senza nome” e non credo si arriverà mai alla verità assoluta.
Come vedi, caro Gral, mi dai sempre da pensare, sei pane per la materia grigia ed io te ne ringrazio infinitamente.
Sempre solo tua di fuoco e Fiamma,

Fiammetta.
(Recensione modificata il 05/05/2021 - 11:43 pm)

Recensore Veterano
04/05/21, ore 22:14

Buonasera Sacrogral,
Ho letto il capitolo VI qualche giorno fa, ma riesco a lasciare una recensione solo ora: che capitolo particolare! Ero proprio curiosa di vedere l'effetto del Maudit sul "cavaliere innamorato" e nella tua scrittura trovo sempre un riferimento cinematografico: stavolta nella visione onorica di Andre' di questa Oscar/Eva tra i petali di rosa, ho visto un chiaro riferimento ad American Beauty; ma magari sono io che ritrovo i film che preferisco! 🌹 
Sono alquanto curiosa di vedere gli effetti de fumi del Maudit anche su Oscar; confido nel prossimo capitolo! La storia è veramente originale e godibilissima!
Mi sto dando alla lettura anche delle tue altre ff, visto che sono tutte collegate, e sono andata a ritroso: devo dire che alcune mi sono piaciute davvero tantissimo e le ho trovate davvero originali. Spero presto di riuscire a commentare le mie preferite. 
I miei più vivi complimenti e una buona serata. 
(Recensione modificata il 04/05/2021 - 10:15 pm)

Recensore Veterano
04/05/21, ore 09:19

Ed ecco che il cavaliere innamorato riacquista subito, nel dolore dei sensi, la consapevolezza di sé e del singolare momento ma è illusione passeggera di realtà, dove, in un lampo, i pensieri concitati si mescolano all’immagine calma e sfocata di lei subito vinta da quella palpabile,  fatta di carne e petali di rosa, della stoffa del sogno che sempre gioca a vestirsi di colori sgargianti e felici per tingersi poi - quasi un capriccio - di toni più fondi e scuri.
Nel mentre il filato di ferro e seta di percorsi passati, viene riannodato in una trama che si fa più spessa e pregiata, si arricchisce del ricamo di un pensiero, del baleno di un’immagine estatica di vita, del ghirigoro di desiderio che anticipa il tocco, dell’anelito di lirica di stracci che ancora non soddisfa e che nella nebbia nessuno sente, dello spauracchio del risvolto, curva cieca per chi legge, del racconto a venire. 
È una magnifica favola nera abitata da anime nere e candide, governata da un tocco di magia bianca che si mescola alla malìa e all’incantesimo della tua penna consapevole e visionaria. 
Un racconto che porta con sé, in un volo alto, chi non ha paura di volgere gli occhi al sole e che trae 
fuori dal fango della banalità chi si avventura tra le tue pagine.
A presto,
Minaoscarandre 

Recensore Veterano
03/05/21, ore 09:54

Allora, e delle tue parole feci ali al folle volo.
A La Disperazione gli animi de la Compagnia dei buoni son divisi tra paziente attesa e impaziente voglia di azione. Tra i sensi di colpa di chi pensa di non aver protetto chi amava e quelli più nascosti di chi pensa di aver sbagliato a sperare di poter confessare a se stesso quanto la bellezza di un giovane fiore gli piaccia.
E sotto l'affresco, accanto al dipinto che è luce e speranza, la Signora mostra il suo volto ad un cuore puro e a colui che sempre accompagna.
Cala il gelo a La Disperazione e il poeta visionario deve tenere a bada i suoi demoni e credere al pulcino. La Compagnia dei buoni può solo aspettare divisa tra razionalità e inspiegabile.
Lui, uomo innamorato, che non crede più ciecamente.
Cede al sonno e al sogno, che è visione di amore, di luce, di bellezza, di lei.
Lei che splende e lo incanta, che lo attrae e lo fa parlar d'amore.
In quel giardino che è sogno o visione, la Dama si è presa lei. Perché per salvare lei e se stesso, lui deve ascoltare la storia di una ingiustizia.
Resta ad ascoltare, per salvare lei dovrà tornare a credere. ,
Io resto ad ascoltare sospendendo l'incredulità e aspetto che il volo continui. In silenzio ascolto le tue parole.

Recensore Master
02/05/21, ore 01:05

Ciao "Demiurgo"...
Hai notato la mia recente assenza?!
Ovviamente non si è trattato di mera casualità, ma di volontario assenteismo dovuto a dissenso.
Diciamo... di una specie di, particolare e totale, intolleranza verso la filosofia propagandata nel finale del capitolo precedente e dalla sua susseguente realizzazione. Pensiero ed azione portati avanti da un certo tuo personaggio, ma in realtà tuoi e ben poco sintonizzati/consoni alla natura della forma letteraria denominata ff. Troppo "altro", insomma. Comunque interessante, ci mancherebbe altro, ma non adatto a questa sede e impetuoso, perfino aggressivo. Proprio un "maudit" fatto di parole e non di mosto fermentato.
Avrei potuto fartelo sapere al precedente "volo"?! No, ero troppo "destabilizzata". Mi sono limitata a radiarti dai miei autori preferiti... per ben 24 ore, poi ti ho reinserito nell' elenco.
E questa volta come è andata? Stavolta ti confessi demiurgo apertamente... però, rientrando nei canoni "Disperazione" e ripercorrendo vecchi cavalli di battaglia, allenti un po' la corda e permetti al lettore un po' di respiro, perché, alla fin fine, nemmeno un demone vudù riesce molesto quanto un certo, pregresso, marchese. Ci hai anche regalato brevi visioni paradisiache di indubbio e ampio fascino.
Bene... mi ritrovi tra i tuoi e anche abbastanza appagata, però, sappilo, ormai "sul chi va là".
La tua precedente tirata finale avrebbe meritato disamina e confronto ad ampio spettro, ma il tutto avrebbe richiesto salute e presenza di spirito, unite a preparazione e giovinezza.
Con fraterno affetto
E' la prima volta che mi capita di farlo... confesso che il cuore mi batte forte dall' emozione.
Ho dei chiarimenti da fare e preferisco inserirli qui, dove possono essere letti da chiunque.
Punto uno: libero autore in libero stato e, credo, come libero autore... anche libero recensore.
Punto due: "In realtà tuoi"... nel senso di "ciò che qui è scritto appartiene a te" - "sono usciti
dalla tua penna/bagaglio intellettuale/fantasia".
Punto tre: "Ben poco sintonizzati/consoni alla natura della forma letteraria denominata ff", per
dar voce al fatto che su quelle righe chi è andato di filosofia sei stato tu. Il comportamento del
tuo personaggio è concepito molto intellettualmente e non solo quello. Tutta quella parte del
tuo penultimo racconto è pura filosofia, che forse sarebbe più idonea ad un altro fandom.
Punto quattro: Quel che cerco di fare, dal 2016, è di commentare, con intelligenza e sincerità,
degli scritti virtuali denominati ff o originali. Agli autori dedico "soltanto" dei saluti, di approccio
e di saluto, sempre educati ed affettuosi.
Punto cinque: Amo troppo la filosofia per declinarla, degradandola, a livello "spicciolo".
Come pure la psicologia e un sacco di altre cose.
Punto sei: Mai concesso un complimento per "condiscendenza"!
Punto sette: La bandierina verde è per questo capitolo, certamente non per quello precedente.
Sono nata in una famiglia contadina, nonostante questo, se arrivo a chiamar "fratello" qualcuno
è perché tale egli è per me.
Punto otto: Non credo proprio, Sacrogral... Della mia recensione tu hai capito veramente poco.
Ripeto... io commento ff e racconti originali e nient' altro. Quel mio "starò sul chi vive" significava
soltanto: "Appena mi imbatterò in mera filosofia travestita da narrativa... non potrò esimermi dal
digitare una bandierina rossa."
Mi sono vista costretta a scrivere tutto questo in difesa dell' operato di Lenovo 2015
(Recensione modificata il 03/05/2021 - 10:55 pm)
(Recensione modificata il 07/05/2021 - 12:58 pm)

Nuovo recensore
01/05/21, ore 23:36

Caro Gral,
avrei voluto scriverti due righe per il capitolo precedente per ringraziarti, ho arbitrariamente deciso che è il mio regalo di compleanno. Lo faccio adesso, che ho un po' più di tempo. Amo questa storia, mi piacciono i tuoi personaggi, il tuo Marchese era già uno dei miei preferiti, ma non il solo, il boia Sanson, la dama, questo gioco di rimandi lo trovo sorprendente. Sicuramente alcune delle tue letture preferite sono anche le mie. A volte mi chiedo se sia questo il motivo per cui mi piace così tanto come scrivi, allo stesso tempo la tua produzione è originale e molto personale non una copia, non una citazione, è uno stratificarsi che ti appartiene e in cui mi piace perdermi. Dopo aver letto tutte le tue storie mi chiedo se i tuoi personaggi ti visitino, e chiedano conto e ragione anche a te della loro sorte.
Sono tornata al fandom dopo una lunga pausa per cercare alcune storie di cui mi ero innamorata e che avevo voglia di rileggere, so che se mi dovessi allontanare di nuovo, un giorno avrò voglia di tornare per rileggere le tue. Grazie.
Annalisa

Recensore Master
01/05/21, ore 16:43

Mio caro Cavaliere, mi sono approcciata allo scritto per avere contezza di cosa sarebbe potuto accadere ad Oscar e André in quel lasso di tempo, che il Marchese aveva concesso loro, per sperimentare, ognuno per conto proprio, cosa volesse dire assumere il Maudit, ma devo ammettere che state volando al di sopra della comprensione di questa povera dama, che si chiede dove vogliate andare a parare con quanto avete argomentato.
Partiamo da André che sta facendo la conta di quanto dolore gli abbiano procurato gli uomini del marchese e di quanto vino sia stato costretto ad ingollare contro voglia, per poi ritrovarlo preda di una allucinazione dove tutto diventa magnifico. Una visione onirica della sua Oscar, alla quale sta pensando talmente intensamente, da non volersi rendere conto di quanto stia in realtà accadendo. Un luogo magico si è aperto dinnanzi ai suoi occhi, entrambi vedenti, che possono ammirare la meraviglia che si staglia davanti a lui, e, meraviglia tra le meraviglie, la sua Oscar, contornata di rose con cui ella gioca, ma nel mentre lei parla lui insegue il suo sogno, quello di poterle baciare quelle labbra che paiono due petali di rosa. Ma lei sta tentando di parlargli per svelargli un arcano. Colui che sta intessendo questa particolare storia sta andando a briglia sciolta, interseca finzione e verità, personaggi reali a quelli di sua creazione, che sotto la sua direzione prendono e vivono di vita propria. E’ un mistero il luogo dove costui intende portarci. Ora la sua fantasia ha inserito un nuovo personaggio, la piccola Therese, la quale ha una sua propria storia, che con tutta probabilità si intreccerà con quella di tutti i personaggi presenti in questo racconto corale, partito dalla Disperazione e giunto fino a qui.
A proposito della Disperazione, abbiamo nuovamente incontrato tutti coloro che la frequentano e che sono in attesa che il comandante biondo e il cavaliere innamorato facciano ritorno dalla missione per scoprire i veri effetti del Maudit. Tutti, ma proprio tutti sono in attesa: Joss l’oste, che non si dà pace per aver servito del vino maledetto alla sorella di Gobemouche il quale, forse ancora in preda ai fumi del Maudit, sente l’esigenza di ferire qualcuno, qualsiasi persona presente ma non Foret, l’anima candida che ha messo sul chi va là gli astanti presenti nella locanda. Tutti sono attenti, persino il boia di Parigi si è mosso dal suo tavolo, sempre pronto per lui, e si è avvicinato all’affresco della Morte che sembra volergli parlare con quei suoi occhi che guardano solo lui. Fra Etienne come sempre è della partita ma sentendo un’aria strana e gelida pervadere la Disperazione, per precauzione o per chissà cos’altro, si fa il segno della croce. Il dottor Lassonne impone calma, occorre attendere. E il poeta dei cenci Gobemouche, anche lui ora sembra interdetto dopo aver sentito Foret dire che Madamigella è in pericolo.
Insomma mio caro Cavaliere, avete smosso il tangibile e l’intangibile in questo passaggio, mantenendo ben nascosti i vostri propositi. Cosa volete farci scoprire? Un interrrogativo che, ora più che, mai esige una risposta e che, per ottenerla, occorrerà attendere che la vostra fantasia prenda nuovamente il volo per chissà quali lidi.
Un saluto un tantino piovoso dalla vostra dama d’altri tempi in curiosa ricerca di luce e che si scusa per essersi persa fra troppe parole.

Recensore Junior
01/05/21, ore 11:20

Ok, questo sì che non me l'aspettavo!
La nostra simpaticissima Dama è tornata! Sempre a prendere in giro il povero André...percepivo la sua delusione fin qui!

Purtroppo sono di fretta e posso lasciarti solo un commento veloce veloce: in ogni caso sono sempre più curiosa! Non capisco dove tu voglia andare a parare e questo è un complimento per uno scrittore (al meno credo...lo hai preso come un complimento, vero?).
Il tuo André poi è tanto umano...non puoi capire quanto mi piaccia!
In questi giorni ho riletto/sto rileggendo l'opera dell'Ikeda (mi sono decisa a comprare il manga vista la nuova edizione!) e mi sono resa conto per l'ennesima volta di quanto "Le Rose Di Versailles" parla al mio cuore...lo stesso fai tu con le tue FF! Non so se ti rendi conto, mio caro Gral, quanto amore traspare in ogni tuo singolo scritto.

Sono io a dover ringraziare te!
Ti aspetterò, come sempre...per citare Shakespeare: "Rinuncia al tuo potere di attrarmi ed io rinuncerò alla mia volontà di seguirti". Fino a quando non smetterai di scrivere, io sarò qui!

I devoti omaggi questa volta te li lascio io!
Francesca
(Recensione modificata il 01/05/2021 - 03:40 pm)