Eccomi, mia carissima Star ^^
È stato un ennesimo capitolo interessantissimo da ogni punto di vista: umano, militare e sentimentale. <3
Il clima con cui hai scelto di aprire questa nuova parte è tetro, ci immergi del tutto nell’atmosfera delle caserme McKee; un capoverso e poche righe ti sono bastati per farci avvertire tutta la tensione che si respira tra le guardie ed è proprio qui che ritroviamo Hart e James.
In ogni occasione non manchi di sottolineare le differenti personalità di questi due uomini, dovuti anche alle esperienze personali e alle loro carriere. Hart entra nei territori della caserma senza esitazione, mentre James non mostra la stessa determinazione, lui si sofferma sulla suggestione che gli suscitano le conseguenze della recente esplosione ad opera dei militanti.
Tornano ad essere citate le leggende (forse nemmeno troppo leggende) sulla prigione di Tin Town. Approfondisci la storia di queste carceri, motivando la fama che aleggia intorno ad esse; in questi termini, per gli orrori che venivano commessi tra quelle mura, non fatico a credere che molti prigionieri restino suggestionati, eppure anticipando le scene successive, sembra che alcuni militanti siano abbastanza tenaci da non cedere alle minacce delle torture che vengono praticate in quelle celle, indipendentemente dalla loro età.
L’interrogatorio al giovane militante è stato molto intenso e anche in questo caso è stato molto suggestivo leggere il differente approccio di Hart e James. Hart dimostra ancora una volta di essere un uomo e un soldato tutto d’un pezzo che si muove nel suo campo senza alcuna esitazione, sfruttando ogni debolezza dell’avversario a suo vantaggio; non a caso punta sul dolore fisico del giovane detenuto, lo intimidisce non lasciandosi impietosire.
È James a mettere in pratica la strategia vincente puntando sulla pressione psicologica. Dimostra di essere molto abile e intuitivo su ciò che concerne la morale dell’IRA (mi auguro che ciò non significhi un suo vero coinvolgimento nell’IRA … mi allarmo, ma cerco anche di tranquillizzarmi da sola xD). James infatti dimostra di conoscere molto bene il profondo valore del tradimento attraverso le fila dell’IRA, un valore che diventa fin da subito per l’interrogato un’arma a doppio taglio. Il ragazzo, fortemente animato dai valori camerateschi dell’IRA, indugia a tradire i suoi compagni, ma nel momento in cui sospetta di essere stato tradito non esita a vendicare quel torto che per lui (per l’IRA) è molto grave; allo stesso tempo, a seguito del sospetto del tradimento, la fiducia riposta nell’IRA si svuota di valore, si sente abbandonato e cadono tutte le sue certezze rendendosi vulnerabile davanti ai due militari. James dimostra di essere molto empatico, molto più di Hart che ha solo aumentato la voglia di sacrificio del ragazzo in nome dei suoi ideali, sacrificio che è un valore proprio dell’IRA. Io onestamente non so se sperare che le informazioni che il ragazzo ha rivelato siano utili oppure no … resto neutrale e cerco di capire le motivazioni di tutti (anche perché mi piacciono molto tutti i tuoi personaggi).
Anche il rapporto tra Hart e James, al di là delle differenze, sta diventando sempre più interessante. Due che condividono segreti (in questo caso che riguardano Declan) non possono che maturare un rapporto di fiducia e ciò sembra scavalcare la loro nazionalità.
In questa parte confermi il mio pensiero dello scorso capitolo sulla vita latitante dei militanti. Il rapporto tra Declan e Hans viene approfondito attraverso il racconto del passato di Declan e quest’ultimo trova particolarmente spontaneo confidarsi con Hans, di solito non parla con piacere di sé forse proprio per l’abitudine a passare inosservato e in incognito.
Hans coglie subito la voglia di riscatto di Declan. È costante nelle tue storie il tema del passato (soprattutto della Storia) che influisce sulle decisioni presenti, sulle rivalse per le ingiustizie del passato e che forse portano altro dolore, ma anche su scelte e battaglie animate da ideali sinceri. Hans comprende la lealtà di Declan ai suoi ideali e non fa fatica a capire il motivo per il quale Charles abbia riposto fiducia in lui. A Declan piove dal cielo un’approvazione da parte di Hans che non ha cercato intenzionalmente e forse non sapeva di volere finché non è giunta e lo fa sentire inaspettatamente bene. Hans riceve a sua volta l’esplicita fiducia di Declan il quale in questa occasione rappresenta anche l’intera IRA.
Mi è piaciuto molto il confronto finale tra i sentimenti di Declan e quelli di Hans, sono simili ma sono sostenuti o allontanati da motivazioni differenti. Tra di due mi sembra senz’altro Declan quello maggiormente disposto ad assecondarli e forse anche a rischiare per non soffocare ciò che prova; i suoi sentimenti sono sempre più marcati e a parimerito dei suoi valori all’interno dell’IRA.
Anche per Hans la missione passa su un altro livello, non deve più convincere Declan a collaborare con lui, ha iniziato a vederlo come un alleato e un fedele compagno. Sente che sono “animi affini”, ammette a se stesso affetto nei confronti di Declan, gradisce la sua presenza. Ammette inoltre un’attrazione intima, ma ha paura che ciò possa distoglierlo dalla missione, non può perciò lasciarsi distrarre ed inoltre ritiene sia proibito ciò che prova.
Questa storia mi cattura sempre di più, forse perché ad ogni capitolo entri sempre di più nel vivo della narrazione e nel cuore dei personaggi. Come mi dicesti più di un anno fa, ad ogni capitolo le storie approfondite diventano sempre più interessanti, le tue storie sono una prova. <3
A presto!
Un abbraccio grande grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice) |