Recensioni per
I ricordi di una madre
di Ladybug87
Interessante il punto di vista di Marguerite, che aveva sicuramente l'occhio più lungo del marito. Ho visto Lady Oscar in diversi momenti della mia vita e penso che il Generale sia il vero protagonista della storia: non compare sempre, ma è indubbio che lui abbia manovrato l'esistenza della figlia, che altro non è stata che un conto alla rovescia verso la tragedia. Ho trovato la tua storia molto verosimile, brava. |
La mia omonima sapeva leggere nel cuore della figlia, che non è mai stata figlio per lei, e anche in quella del consorte, il quale, per quanto stravagante, ha sempre agito seguendo il cuore, anche se ha sbagliato. Bella introspezione, complimenti. |
Ciao Ladybug87. Sono stata lieta di leggere questa tua storia, dove la protagonista è Madame Jarjayes con i suoi pensieri. Pensieri rivolti al marito e a una figlia che ha vissuto in modo del tutto diverso rispetto alle sorelle e che ha deciso di seguire il suo cuore. Amo leggere di personaggi meno trattati e mi sono immersa in quanto scritto. Emblematica l'espressione: "non voglio sapere cosa ha scritto in quella lettera." La donna, nel suo profondo, percepisce la verità. Bello che abbia pubblicato questa tua storia il giorno della festa della mamma dove il sentimento materno diviene universale. Un caro saluto. |
Mi è piaciuto come in poche parole hai tratteggiato la diversa attitudine di questi due genitori a fronte dell'addio della figlia: il generale vive con frustrazione il suo abbandono e comprende finalmente il suo fallimento, perchè non poteva illudersi di sovvertire a suo piacimento le leggi della Natura; la madre riesce invece a comprendere che deve accettare e rispettare la scelta di Oscar, perchè i figli sono altro da noi, e si consola pensando che la sua ultimogenita ha deciso di essere se stessa. Molto bello il ricordo della neonata appoggiata sul seno materno, libera di essere se stessa prima che il padre decidesse di farla crescere come un uomo, che ritorna alla mente di Madame Marguerite ora che quella stessa bambina, ormai adulta, ha deciso di vivere secondo le proprie regole. |
Tenero e commovente questo viaggio a ritroso nel tempo, cara Ladybug, che hai fatto compiere a Madame Marguerite, non appena Oscar e André avevano lasciato la villa per non fare più ritorno e mentre lei osserva il marito abbattuto guardare ciò che resta della loro figlia espresso in quel ritratto che Oscar aveva concesso le facessero. Hai fatto bene ad inserire le sensazioni di Madame in questo punto della storia, nella quale non era giusto che ne restasse ancora confinata ai margini. Lei che aveva dato la vita a quella sua ultima figlia, che aveva partecipato in silenzio alla sua vita, che aveva assistito alla fatica e alla disciplina cui l’aveva sottoposta il padre, per cercare di fare grande il suo casato, anche sfidando le leggi della natura, crescendo la bambina come un uomo e che sarebbe poi diventata il suo orgoglio più grande. Per Madame Oscar invece è solo la figlia che ora è diventata una donna, che ha preso in mano le redini della sua vita e le sta mettendo in atto accanto all’unico uomo che avrebbe potuto comprenderla nella sua interezza. Non sa a cosa stanno andando incontro, ma sa che sono insieme, e quindi ripone in questo pensiero tutta la sua speranza, mentre si avvicina al marito che, con quella lettera in mano, di cui lei non vuole conoscere il contenuto, piange per il rimorso di ciò che è stato e per quello che non potrà più essere. Madame, anche in questa occasione, non colpevolizza il marito, ormai è troppo tardi per qualsiasi ripensamento, non resta che tentare di accogliere insieme quello che verrà, nella consapevolezza di aver dato l’opportunità a quella loro figlia tanto amata di crearsi il futuro che più sentiva vicino alle sue scelte e ai suoi principi. |
È il momento nel quale si comprendono gli errori ed è solo possibile immaginare Oscar, finalmente libera e felice di vivere il suo essere donna e soldato. Alla fine il Generale è stato fortunato perché mai avrebbe potuto sperare di avere un figlio migliore di Oscar. Lui stesso, legato ad una concezione antiquata e superata della società, probabilmente non ne è degno. E allora restano, per entrambi, solo le lacrime e il rimorso per non averla vissuta come meritava. |
Il Generale ha preso atto della realtà, aiutato da sua moglie. |
Il dono più bello, ma anche il meno apprezzato secondo la sua vera natura, si è ripreso se stesso insieme alla libertà di correre via da casa sulle proprie gambe. |
Bellissima storia! |
Un dolce e struggente tributo a tutte le mamme. |
Una storia struggente, di una delicatezza sublime, tenera. Non sdolcinata, nessuna melassa. |