ALLORA.
Prima premessa. Aspettavo questo aggiornamento come si aspettano le uova di cioccolata a Pasqua, perché comunque la storia mi ha incuriosita parecchio e ammetto di aver dato ben più di qualche sbirciatina da queste parti nell’ultimo periodo, cosa che mi aiutata a preservare quel poco di sanità mentale che mi è rimasta. Questo per dire che mi posso godere i tuoi racconti con maggior cognizione di causa, proprio perché sto cominciando a farmi un quadro più ampio della faccenda, e di conseguenza avrei dovuto anche commentare con un minimo di discernimento, cosa che però TU MI HAI RESO PRATICAMENTE IMPOSSIBILE.
E qui passiamo alla seconda premessa: ho letto il capitolo stamattina, appena sveglia, e la dedica all’inizio mi ha fatta letteralmente scoppiare in lacrime T.T Grazie davvero, sono felicissima per questa dedica, mi ha emozionata veramente tanto, PER CUI ADESSO TI BECCHI LA RECENSIONE SCONCLUSIONATA, PERCHÉ ANCHE L’ULTIMO NEURONE CHE MI È RIMASTO SE N’È ANDATO LETTERALMENTE IN VACANZA.
Mi piace moltissimo il modo in cui riesci a entrare nella testa di Leone, perché sarò anche una novellina da queste parti, ma che Abbacchio sia un personaggio da testate al muro è un aspetto di lui che salta subito agli occhi (e poi, lasciamelo dire, ma anch’io ho una certa esperienza con personaggi divorati dal senso di colpa, quindi so quanto sono capaci di cavarti fuori, letteralmente, il sangue dalle dita). E così, Abbacchio è entrato nel team di Bucciarati da tre mesi e comincia ad avere un’idea sempre più chiara delle dinamiche del gruppo – ancora ristretto al momento, dato che Narancia è arrivato da poco. Soprattutto, durante le settimane trascorse Leone non ha potuto fare a meno di studiare il suo capo, e siccome, da quel che ho capito, tutto si può dire di Abbacchio tranne che sia privo di acume e capacità analitica, al giovane ex poliziotto cominciano ad apparire subito chiare tutte le particolarità – e le contraddizioni – di questo capo ragazzino che tanto carisma e tanta influenza sembra avere su chiunque lo circondi. Bruno non ama le gerarchie, ma non ha certo bisogno di imporsi con la forza per essere seguito e obbedito, si dimostra spietato quando la situazione lo richiede ma allo stesso tempo va in giro a raccattare casi umani come fossero, appunto, gattini randagi. Fa di tutto per aiutare chi è in difficoltà e questo lo fa, inevitabilmente, benvolere da tutti. Insomma, un bel rompicapo e non stupisce che uno come Abbacchio s’interroghi in continuazione su di lui. Fa parte un po’ del suo modo d’essere, no? Analizzare cose, persone e situazioni per cercare di comprenderle (se poi sto sparando un mucchio di castronerie dillo tranquillamente eh!). D’altra parte, pare che anche Bucciarati nutra un interesse particolare verso il suo sottoposto, e comunque dimostra di riporre in lui una notevole fiducia, dato che lo fa “lavorare” tranquillamente da solo. Va bene che è più grande rispetto agli altri due ragazzi, però rimane sempre uno che è arrivato praticamente l’altro ieri (e facendo un lavoro totalmente all’opposto di quello che gli si chiede di fare adesso).
Poi ovviamente, siccome se non sprofondiamo nell’angst più duro e puro noi non siamo contente, arriva l’incontro con il fratello maggiore che tac, subito va a minare quel poco di equilibrio che Abbacchio sta cercando di ricostruire (o per lo meno ci prova). A tal proposito, mi piace il background che hai deciso di costruirgli attorno, dà alla storia quel tocco di verosimiglianza che, soprattutto a noi connazionali dei protagonisti, ce la fa sentire molto più famigliare e vicina – nonostante tutte le bizzarrie annesse e connesse, Stand, poteri paranormali e quant’altro. Chiaramente Abbacchio sente la botta, non potrebbe essere altrimenti: vede il fratello cui, nel tuo headcanon, lo lega un affetto molto forte a passeggio con moglie e bambino del quale lui, per ovvie ragioni, non sa niente. È comprensibile che reagisca, e mi sembra allineato al personaggio che lo faccia semplicemente sparendo, senza fare casino, allontanandosi da tutto e da tutti. Solo che.
Bucciarati non mi sembra il tipo che prenda la cosa con filosofia – perché sostanzialmente si preoccupa, anche se poi sembra voler far capire ad Abbacchio che non è che può prendere e sparire così, adesso, senza dire niente a nessuno, in particolare a lui, che rimane comunque il suo capo. Poi ve bene, quando la verità salta fuori anche Bruno in qualche modo si pente di essere stato, diciamo, forse un po’ troppo brusco, però, considerando la vita che fanno, fidarsi l’uno dell’altro è la regola fondamentale per rimanere vivi, per cui è sempre meglio che certi nodi vengano al pettine, per quanto male possano fare. Almeno fra loro due, che sono più grandi e in qualche modo hanno la responsabilità di Fugo e Narancia. Dal discorso che ne segue, comunque, quel che esce fuori è che sono tutti quanti, Bucciarati, Abbacchio, e pure suo fratello, delle anime spezzate, e certe cose, certe scelte (questo è un argomento che mi sta particolarmente a cuore), scavalcano e schiacciano anche i legami più forti.
(Parliamoci chiaro, a prescindere dalle motivazioni, che possono essere anche comprensibili da un certo punto di vista, Abbacchio la cazzata l’ha fatta, e l’ha fatta grande come una casa, che ci siano delle conseguenze è inevitabile. Poi che Bruno cerchi comunque di riportarlo a galla, in qualche modo, di dargli un’altra ragione sostanzialmente per non buttarsi già da una scogliera ci sta tutto, assolutamente. Però, ecco, non è che ci possa nemmeno stupire per il comportamento di Achille. Ci sta anche questo.)
Bene, credo di aver sproloquiato abbastanza: sono ragionevolmente convinta di aver scritto una quantità considerevole di scemate, e quindi forse è il caso che segua anch’io il suggerimento di Bruno, e vada farmi un bagno fresco – ovvero, butti la testa sotto l’acqua, così magari mi riprendo (l’ipotesi lago al momento non è fattibile. Non è fattibile nemmeno di notte, a meno che tu non voglia non tornare più su, ma questo è un altro discorso).
Grazie ancora tesoro, davvero, mi hai svoltato queste giornate deliranti con il tuo bel pensiero <3
Adesso aspetto con ansia l’aggiornamento e sappi che mi troverai qui, presente e in trepidante attesa! Anche perché tu sei sempre una garanzia, sai coinvolgere ed emozionare e leggerti è un piacere immenso (ma questo da sempre, e lo sai) <3
Un bacione e a presto!
padme |