Ciao sconosciuta.
Ho veramente approfittato di questo pomeriggio di apparente sanità mentale per lasciare un parere e terminare la lettura... (in ordine inverso, però).
Quindi penso che concentrerò qui tutti i miei pareri, anche perché siamo arrivati alla "scena clou".
Lo scorso capitolo, però, è quello che mi ha lasciato di più una sensazione nel petto... Credo sia stato il capitolo più nostalgico.
Qui la protagonista è Rieleen.
OC. Quindi sconosciuta a tutti, non soltanto a me.
Rieleen che trovo un personaggio molto attuale, in realtà, per quanto tu ci stia parlando di... molto, molto, molto tempo fa. Ma è così.
Rieleen è stata cresciuta... in opposizione a tutto quello che voleva essere, a tutto quello che desiderava. Era come se il suo essere veniva represso perché "non è così che si fa".
E... da un lato, credo che lei sia lo specchio femminile di Alexios.
Il loro rapporto mi ha incuriosito fin dal prologo, in realtà. So che qui c'è Taleta. So che Taleta rappresenta un graffio non ricucito sul cuore di Alexios, so che c'è molta storia... Ma quello che hanno Alexios e Rieleen... è diverso. Sembra che possano capirsi, in un modo in cui magari altri non riescono. Come se - finalmente - non fossero più soli, anche essendo soli.
Non credo sia facile spiegare cosa ci sia tra loro, e credo che sia un rapporto che si comprenderà solo andando avanti con la storia.
Però.
Da un lato, anche se in maniera differente... Petro sembra essere un po' il Taleta di Rieleen. Magari è solo una mia supposizione sbagliata - d'altronde, Petro non è mai stata una ferita per Reileen. (Anche se insieme non mi fanno sognare tanto, ma ci sta. Ci sta il bacio, ci sta la loro infanzia, ci sta quel legame che sembra l'unico valido in mezzo a tanta... ipocrisia, oppressione...).
Reileen va via per vivere e non sopravvivere. Anche se da quel momento... sopravvive per vivere. Ma ha un senso. E lo si capisce dal modo in cui si sente viva quando lei e Alexios combattono fianco a fianco.
Poi c'è quel loro modo di stuzzicarsi, prendersi in giro... Non so. Mi piacciono.
In più... credo che una delle cose a cui hai dato molto spazio - anche senza essere prolissa nelle descrizioni - sia "l'aria dell'epoca". Vuoi per il linguaggio, vuoi per i piccoli particolari (sacrificare le capre, il modo di sussultare, il modo di imprecare e via discorrendo) e vuoi per le definizioni.
Insomma. Per quanto io riesca a trovare i personaggi "vicini", sono anche in un'epoca lontana. E la respiro.
Solo che... adesso Taleta è lì.
Lo stesso Taleta che ha distrutto il cuore di Alexios.
Lo stesso che sembra non aver battuto ciglio vedendo l'Adrestia. Lo stesso che... secondo me, non è poi così indifferente come appare.
Ecco, credo che la storia stia entrando nel vivo. Perché adesso ci sono molte carte in tavole, carne sul fuoco.
Quindi...
Io credo di sapere anche un po' cosa succederà, ma sto zitta. E anche perché sono curiosa di vedere dove andrai a parare. E soprattutto... voglio capire bene il ruolo di Reileen. Lei è un personaggio originale. Vuol dire che lei serve. Solo come raffigurazione femminile dell'epoca? Non credo proprio.
Ok, come sai sono davvero una babbana... ma questa storia m'interessa. Ti vien voglia di sapere come va a finire. Cosa succede. Ti viene voglia di saperne della Grecia. Ti vien voglia di domandare "Sparta o Atene?".
(Sì, volevo analizzare anche quel punto: "questa non è Sparta". Rieleen... non amava Atene, la soffocava. Invece a Sparta... le donne fanno cose che "le donne vere non fanno". Se leggiamo con gli occhi di Reileen, almeno nel flashback... Sparta sembra tipo la "terra delle possibilità", no?).
E detto questo... per quanto riguarda "l'ala tecnica e stilistica", l'unico accenno che mi viene da fare è su alcune frasi: sono molto lunghe. A volte, qualche pausa viene tralasciata:
"Ormai la primavera era alle porte, motivo per cui il mite venticello di quel pomeriggio scuoteva le piccole foglie degli alberi piantati con cura [credo che qui ci vada una virgola, giusto per aggiungere una pausa molto breve, poi la frase scorre bene] e faceva danzare armoniosamente gli orli dei costosi e raffinati abiti indossati dalle poche donne di spicco dei ranghi più in vista dell’organizzazione della città-stato."
Detto questo... Anche se stai vivendo una fase molto folle della tua vita... sappi che stai scrivendo qualcosa d'interessante.
Per me, almeno.
E... adesso mi eclisso.
La recensione non è delle migliori, ma ci tenevo. |