Ciao, mia cara Leprotta!
Ormai per me è diventata una comfort zone tornare dai Lenzuolini, ma più in generale sui tuoi scritti. ❤️
La scena con cui hai introdotto il capitolo è dolce perché sono insieme finalmente, pronti per godersi quei momenti, ma allo stesso tempo aleggia una buona dose d'ansia tra loro; per Emmeline è giunto il tempo di parlare con la sua famiglia, non può più esimersi, deve rivelare la verità se vuole vivere la relazione con Evan alla luce del sole, per cui, a differenza degli altri studenti, il suo ritorno a casa sarà tutt'altro che lieto. Evan riesce sempre a dimostrare l'amore che nutre per lei, in questo caso è disposto ad affiancarla nel confronto con la famiglia, con il rischio di subire la loro ira (cosa che farà più avanti e dimostrerà di saper tenere perfettamente testa a loro).
Il loro rapporto ha subìto una svolta notevole, a partire dal piano intimo, lei si sente più grande al suo fianco, non sono più i bambini ingenui che si professavano così tanto affetto. Accanto a lui, Emme si sente anche più libera: sente nelle vene la forza di trasgredire le regole della famiglia e si sente libera di amarlo senza alcun freno; sente che la loro confidenza si trova su un altro piano, Evan è lo stesso bambino con cui amava addormentarsi e sognare, ora però hanno trovato un nuovo piano di confidenze, ora sono due amanti, due innamorati, ma sei riuscita a far emergere sempre quel rapporto che si portano dietro fin dall'infanzia.
Il patto concordato di tenere la loro relazione nascosta, mantenere per il momento questo segreto, stringe ancora di più il loro rapporto, rende ancora più forte la loro complicità. È un segreto che chiude fuori chiunque, persino le amiche più strette di Emmeline. Nonostante ad entrambi, quando sono insieme, sembri di vivere in un'altra dimensione, Evan riesce a non perdere mai il contatto con la realtà, forse perché, a causa delle esperienze dolorose dell'infanzia e dell'educazione così oscura, ha perso da tempo l'illusione che bene e giustizia possano trionfare.
Ho apprezzato tantissimo il dettaglio della chiave che Evan consegna a Emme; anche questo particolare testimonia il desiderio che la loro unione venga ufficializzata. Evan è determinato a lottare contro qualsiasi altro pretendente pur di non perderla.
Hai un talento unico nel maneggiare la Storia. Il parallelismo che crei tra i tuoi personaggi e la Storia è unico, mi incanta ogni volta ed è uno dei tanti motivi per cui mi sono innamorata di questa coppia.
Non è affatto una coppia facile da gestire, l'hai costruita in modo egregio, ce la fai amare sempre di più nelle sfumature, in ciò che li divide e in ciò che li unisce; lungo il percorso che abbiamo vissuto insieme ai tuoi personaggi è tutto talmente credibile che per me può diventare canon.
Sei stata bravissima a gestire la differenza tra il Dormitorio dei Grifondoro e quello dei Serpeverde, come per sottolineare ciò che li differenzia e divide, un triste promemoria per Emmeline. Lei vorrebbe tanto essere super partes, distinguere l'uomo che ama da quello che si macchia del sangue di innocenti. Vorrebbe sempre e solo poterlo vivere nei loro momenti di passione, è quello l'Evan che ama, quello che emerge nel rapportarsi con lei.
Il primo confronto con il padre è molto toccante, non è solo palpitante in attesa della reazione dell'uomo, perché Emmeline non deve solo affrontare il verdetto, lei viene messa di fronte ad una serie di elementi che la scuotono nel profondo. Freme ogni volta che sente nominare la madre e ciò la destabilizza in un momento già molto delicato. Non le piace il vestito che le ha regalato suo padre a causa del colore che le ricorda troppo la sua posizione difficile all'interno della famiglia.
Emme è nata e cresciuta in quella famiglia, è normale che trasgredire la volontà del padre la metta in soggezione. Tira fuori però tutto il suo coraggio da Grifondoro ribellandosi all'imminente fidanzamento; la vogliono far passare per quella che non è in grado di scegliere e giustamente lei si inalbera.
La situazione degenera e non me la racconti subito, lasci passare qualche scena facendomi preoccupare molto per il destino della ragazza.
Nonostante sia un uomo, e come ci tieni a ricordare agli uomini è riservato un destino migliore nelle famiglie importanti, anche Evan non se la sta passando affatto bene, anche a lui viene ricordato il suo dovere solo che, appunto, essendo un uomo e avendo ereditato il ruolo di capofamiglia (che può non esercitare per sua fortuna) può permettersi di congedarsi dalla stanza e non ascoltare sua madre.
Le notizie per i due innamorati non sono grandiose, ma Emmeline ha ammesso fin dall'inizio quanto la loro vicinanza plachi l'angoscia della realtà che stanno vivendo a causa delle loro famiglie. Purtroppo sono costretti di continuo a tornare a quella triste realtà.
Mi è piaciuto tantissimo lo scontro tra Julian e Evan per Emme. Mi è piaciuto il rilievo che hai dato a Emme nel cuore di Evan, dal momento che è una battaglia che Julian non è mai riuscito a vincere, sa che Evan ha preso la sua decisione, non si tirerà indietro e difenderà quell'amore; Evan ammette davanti a Julian quanto sia una relazione totalmente sincera ed è ciò che allarma Julian, spezzando in parte il legame che "zio" e nipote avevano costruito. C'è concitazione nel loro scontro fisico e verbale, ma anche un dialogo più pacato nel tentativo di prevaricare sulle ragioni di Evan, il quale è convinto di essere pienamente dalla parte del giusto decidendo di assecondare il loro amore, provocando così una rassegnazione sofferta da parte di Julian.
Evan espone l'unica argomentazione in grado di placare Julian, la sua unica debolezza: il legame che è maturato tra Evan e Julian, per fargli comprendere quanto i legami possano essere importanti, oltre qualsiasi cosa credano e per cui combattono.
Alla fine Julian guadagna qualche punto ai miei occhi.
Per Emmeline è stato davvero tosto il confronto con Julian. Anche se la ragazza non mette in discussione l'amore e la lealtà che prova per Evan, il terzo grado dell'uomo pesa sulle spalle, per natura non è facile affrontare Julian. Il confronto tra i due era quasi doveroso, però apprezzo il fatto che tutti si stiano rassegnando alla decisione dei due giovani.
Evan è risoluto a voler condividere ogni aspetto del suo futuro insieme a lei, oltre le convenzioni a cui devono attenersi. Lui vede un matrimonio e figli nonostante tutto. Questi pensieri di Emmeline mi aiutano a capire anche il what if, le paure sulla sua incapacità di donare un figlio a Evan.
Evan la rassicura, sente di essere padrone del loro destino (questo mi rattrista) e tra le sue braccia inizia a crederci anche Emme.
Sei tornata a narrare il confronto tra Emmeline e la sua famiglia dopo un lungo frangente di suspence ed è stato bellissimo da entrambe le parte. Sì, perché anche lo sbigottimento della sua famiglia è poetico.
Il tentativo degli adulti di salvaguardare il nome della famiglia non immischiandosi in questioni pericolose è comprensibile e in questo sappiamo che Emmeline sarà molto prudente, anzi lotterà dalla parte giusta.
Fino a poco tempo prima Emme è stata accompagnata dall'idea che avrebbe sposato un uomo qualsiasi pur di non deludere la famiglia. E poi la svolta. Capisce che Evan è sempre stato al suo fianco, accetta l'idea che prima rigettava spaventata di lasciarsi andare tra le sue braccia, ma ora non può più resistere.
Questo confronto è stato uno splendido riassunto dei capitoli precedenti attraverso le emozioni e i sentimenti di Emmeline.
Credo di aver letto poche cose che mi abbiano stretto la bocca dello stomaco come il momento in cui Evan confessa a Emme l'omicidio che deve compiere.
Riescono a vincere su tutto e su tutti perché i loro desideri collimano: lei vuole essergli accanto e lui la vuole accanto perché è la sua parte migliore, ciò che lui non sarà mai.
I pensieri di Emmeline alla rivelazione dell'identità degli obiettivi mi hanno spezzata, la ragazza prova grande dolore per loro e di sapere che non si fermerà nemmeno davanti alle sue suppliche convinto che il potere sia salvezza per lui e per coloro che ama.
Per lei tutto ciò equivale a sofferenza, forse la cruciatus le avrebbe fatto meno male piuttosto che trovarsi tra l'idea di non poter salvare persone a lei care e tradire Evan.
La famiglia di Emmeline è molto pratica nel commentare la decisione della ragazza e onesta: Evan le ha dato la possibilità di scegliere, loro non lo hanno mai fatto.
Le famiglie da entrambe le parti sono convinte che siano stati Emmeline da una parte e Evan dall'altra ad aver in qualche modo circuito l'altro, non credono affatto che tra loro possa esserci amore sincero, forse perché loro per primi non lo hanno conosciuto, hanno assistito e combinato solo matrimoni di convenienza per ottenere cariche di alto livello.
Emmeline rimpiange i suoi anni felici di bambina, li definisce felici prima che subentrassero le costrizioni.
Zia Joanne non mi è dispiaciuta affatto, fa un discorso oltre la convenienza, si concentra sulla reputazione del ragazzo. Sembra voler vedere felice la ragazza, sembra. Ha l'atteggiamento di un genitore che non condivide tutte le scelte dei figli, ma sa anche che ribellarsi è inutile, così mette in guardia i ragazzi in modo concreto delle conseguenze delle loro decisioni.
Nel confronto con la zia, Evan è stato pazzesco, si è mostrato dolce e innamorato davanti a Joanne e ha tenuto lo stesso atteggiamento quando sono rimasti soli lui e Emmeline. L'amore che nutre per Emmeline è l'unico sentimento che non teme di esibire, benché nessuno riesca a calarsi nei loro panni e a comprendere il loro naturale desiderio di stare insieme.
La proposta di matrimonio è meravigliosa uscita dalle loro bocche, è carica di significato pensando a tutto ciò che insieme dovranno affrontare.
Nell'atteggiamento di Rosamund leggo tanta invidia nei confronti di Emmeline, la quale ha la possibilità di vivere una vita felice accanto a Evan; ammetto che Evan sia molto più abile a tenere testa alla madre.
Povera Emmeline, deve essere una decisione umiliante non poter partecipare alle decisioni sul suo matrimonio e sul suo futuro. Per fortuna lei non è stata totalmente esclusa, è presente Evan che ha esposto lo stesso pensiero della ragazza.
Il momento delle trattative penso sia dedicato per ogni famiglia d'alto rango, motivo in più se le famiglie sono già legate dal sangue, quindi è assolutamente credibile quel loro battibeccarsi sull'eredità.
Quel confronto è costellato da ultimi tentativi per sabotare quell'accordo e il desiderio di salvaguardare il nome della propria famiglia davanti alla contro parte.
Il giorno del matrimonio è toccante. Le emozioni di Emmeline sono scosse dai ricordi (le promesse scambiate tra i bambini affezionati che sono stati) e dal sogno che sta per coronare. Non mi ha affatto sorpresa il fatto che Emme non senta la mancanza del padre in un momento così importante per lei.
La ragazza si interroga costantemente sui metodi di Evan, sui suoi obiettivi, non accetta apatica, anche se ammette la sua sconfitta davanti all'amore che prova per lui, consapevole di dover scendere a compromessi, anche se forse non del tutto.
È come se loro riuscissero a scindere la guerra dal loro amore, questo infonde loro ottimismo sul futuro e in questo modo riescono a trarre il massimo della gioia dal presente. Passato e presente quando sono insieme non rappresentano un problema per loro.
Ho apprezzato tantissimo il frequente salto temporale. Non è affatto facile tenere insieme più piani temporali in un capitolo così lungo; l'atmosfera è impregnata di angst e suspence, questo incentiva a divorare ogni frase impazienti di sapere sempre di più.
Ho come l'impressione che la serie di gioie che hai donato negli ultimi capitoli a quei due sfortunati sia un tentativo per addolcire il dramma dell'ultimo capitolo. Mi preparo psicologicamente.
Per fortuna esiste il what if. ❤️❤️
A presto!
Un abbraccio grande grande,
Vale (sempre tua affezionata lettrice e amica) |