Carissima Hiril, dama rossa di passioni e di emozioni, anzitutto grazie, mille e mille, della menzione che mi hai fatto nel tuo cantuccio d'autrice.
Vedi, accanto alle calispere e agli asfodeli percepisco il profumo dei narcisi, profumo al quale, purtroppo, non so restare indifferente…
Sono orgoglioso dei tuoi ottonari, perfetti, tirati a lucido come - appunto - gli ottoni.
Ammiro il tuo atelier notturno nel quale li confezioni. Molti scrittori, Kafka per esempio, scrivevano solo di notte. La notte ispira, suggestiona, accende fantasie.
E sono felice che tu abbia sperimentato il valore liberatorio della scrittura, indipendentemente dai soggetti trattati, siano questi malinconie o lussurie, donne o motori (gioie e dolori).
Ci è piaciuta, in nessuno "strano modo", la tua poesia. Lo strano verrà fuori, nel tuo viaggio poetico nel quale ti sei lanciata, quando ti accorgerai che non esistono solo gli ottonari. Che non ci sono solo le rime, ma anche le assonanze (alle quali anch'io, purtroppo, non mi affido mai).
Sono così affabulanti i tuoi versi che riesci persino a far credere al lettore che esistano le calispere.
Capisco gli asfodeli, i cui bianchi prati erano l'immagine dell'Ade…
Ma le calispere dove diamine le hai viste? Forse in qualche villaggio greco di vacanzieri?
Un abbraccio, mia dama, spero di risentirti presto. |