Recensioni per
Quel che resta del sogno
di Iris02059

Questa storia ha ottenuto 179 recensioni.
Positive : 179
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
02/06/25, ore 12:57
Cap. 52:

come prima cosa volevo farti i complimenti per questo capitolo, sappi che me lo sono letto tutto con le ost di Clair Obscur in sottofondo (nuova fissa sbloccata 😂)

mi è piaciuto moltissimo lo spazio che hai dedicato a Historia (e sai che non è uno dei miei personaggi preferiti, ma qui me l’hai fatta apprezzare!), soprattutto quando descrivi la sua motivazione, la “grande occasione” che Grisha ha dato a tutti loro passando il Fondatore a Eren; ci lascia già presagire il futuro che lei stessa sta ipotizzando, e che si rifletterà nella sua figura e nelle sue scelte, anche se per ora mancano ancora molte informazioni fondamentali.

<< All'uso, è un fiore. >> - su questa battuta di Amelia sono scoppiata a ridere, mi era mancata la sua vena sarcastica 😂

<< Dico a te, Rod Reiss… sei un vecchio nanetto! >> - oh, Eren, occhio a quello che dici 😂 ho percepito lo sguardo tagliente di Levi fin da qui ahah

Le tue descrizioni sono sempre meravigliose, la cura con cui hai raccontato l’avanzata di Rodd Reiss (aka il vermone fumante) e come Orvud si prepari al suo arrivo, la confusione dei cittadini, la preparazione al contrattacco, è tutto davvero immersivo. Mi è piaciuta moltissimo la breve riflessione di Amelia su Rodd Reiss: la sua mente non è stabile? Forse il confronto prima con il fratello, poi con la figlia, lo ha spinto oltre il limite della sanità mentale? le ho trovate davvero interessanti perché, personalmente, non mi sono mai soffermata su questo aspetto di Rodd (l’ho sempre e solo considerato un vigliacco egoista con il dovere di portare avanti la volontà dei Reiss), ma ciò aggiunge profondità al personaggio.

Ho adorato come hai descritto l’arrivo di Rodd a Orvud, e soprattutto il momento in cui si aggrappa alle mura e si tira in piedi; ricordo ancora quando ho visto la scena nell’anime per la prima volta, ho avuto i brividi. Che visione da incubo. Qui nel tuo capitolo è ancora più realistico (e più terrificante e “schifoso”, alle budella che si riversano sulle mura mi stavo sentendo male 😂 ci credo che qualche soldato ha vomitato, poveracci!)

<< Io sono Historia Reiss, la vera monarca di queste Mura. >> - okay, devo ammetterlo, in questo momento mi sono emozionata. Per Historia. Mi hai fatta emozionare per Historia! 🥹

La seconda parte del capitolo si apre in modo molto amaro, le ombre di ciò che è successo, di tutte le decisioni difficili iniziano a pesare sia su Amelia, sia su Hange; nel caso di Amelia, è chiaro come questi pochi giorni (alla fine, se non sbaglio, si tratta di un paio di settimane tra i vari eventi) stiano mettendo in discussione tutto il suo mondo, i suoi principi, la sua visione di se stessa e della sua stessa umanità. Sapendo cosa l’aspetta, non posso che dispiacermi per lei…

Ah, e non vedevo l’ora di leggere il momento in cui Levi avrebbe parlato di Kenny con Amelia (non ero nemmeno sicura che lo avrebbe fatto, in realtà) e mi ha spezzato il cuore 💔

Un dettaglio che ho apprezzato tantissimo, durante l’incoronazione, è la scelta di Historia di prevedere un rinfresco molto semplice, e di servire il cibo anche all’esterno; sicuramente a qualche nobile della vecchia guardia sarà preso un colpo (rip, non ci mancherete), ma l’inizio del cambiamento si vede anche in queste piccole scelte.

La chiusura del capitolo è stata PERFETTA 😂 voglio incorniciare il commento di Amelia e appenderlo al muro!!

Grazie mille per questo bellissimo capitolo, è stato denso e intenso, e trovo che, ancora una volta, tu ti sia destreggiata tra le scene d’azione e i momenti politici in modo magistrale! Si chiude questa saga importante, e ora… non vedo l’ora di leggere delle nuove scoperte tra la collezione segreta dei Reiss, e i nuovi esperimenti su Eren!!

ps: non solo la povera Amelia è stata flagellata da nausee e malesseri vari… ma ora non sopporta nemmeno più il sapore del vino? Ah Amelia Amelia… nel dubbio, metti giù quel calice… 😏(la mia teoria su un eventuale futuro - ma non troppo - pancione si fa sempre più forte ahah)

Recensore Junior
24/05/25, ore 13:58
Cap. 52:

Ciao Iris! Che piacere tornare a leggerti😍 confesso che mi mancava questa storia, tant'è che come ho visto l'aggiornamento ho strabuzzato gli occhi, brandito il caffè che mi ero appena versata per scomparire a leggere il nuovo capitolo tutto d'un fiato😁
"Rapido": verissimo! Sono rapidi gli eventi in questa fase della storia, caotici, confusi, è una parte super concitata, un puzzle da incastrare che evolve e cambia velocemente e sei riuscita a rendere questa sensazione di rapidità e di "singhiozzo" degli eventi senza perdere mai di chiarezza, anzi, dando tanta coerenza! Mi è piaciuto molto come la narrazione sia più secca finché il gigante di Rod Reiss non è definitivamente sconfitto, poi è come se tutti prendessero un bel respiro, e la narrazione si ammorbidisce, diventa più introspettiva e questo rende davvero bene il ritmo dei due momenti.
La conversazione di Levi e Amelia... è una scena nitida, immagino Levi con questa macchia sul viso, lo sguardo lontano e lo immagino sciogliersi lentamente ad ogni parola, sapendo che qualcuno lo sta ascoltando davvero, che qualcuno può condividere il suo dolore e la sua confusione... è un momento molto potente e molto bello secondo me, reso benissimo❤️
E che bello ritrovare Amelia e Hange emozionate davanti ai nuovi progetti! Adoro queste due quando si buttano a capofitto in un mondo che evidentemente amano😍
Chiudo però aggiungendomi ad Erwin e Levi tra le persone che amano Amelia: la sua considerazione finale su Levi così a bruciapelo, mi ha stesa😂😂
Complimenti, un altro capitolo perfetto!❤️ Un abbraccione, a presto!😘
(Recensione modificata il 24/05/2025 - 02:04 pm)

Nuovo recensore
20/04/25, ore 18:50
Cap. 51:

Finalmente é arrivato il tanto atteso colpo di stato. Ho atteso tanto questo momento, in quanto queste parti della storia rientrano,senza dubbio,tra le mie preferite in assoluto. Posso anche ripetermi,recensione dopo recensione, ma i fili narrativi che sei riuscita a tessere in questo contesto,sono davvero incredibili. Ammetto di aver letto piu e più volte il capitolo proprio per poter cogliere ogni singolo dettaglio.é innegabile,hai fatto come sempre un lavoro egregio. Adoro le azioni che fai compiere ad Amelia in linea con l ossatura della storia madre eppure sempre così originale e brillanti. Credo non sia stato facile descrivere queste scene ma il risultato é stato notevole,tanto che mi hai fatto venire voglia di rivedere questo filone narrativo.Un plauso va sempre a te per come hai reso il personaggio di Zachary e come hai tratteggiato il suo lato oscuro.Mi ha emozionato il dialogo tra Erwin e Amelia in chiusura per non parlare della perfezione totale di come hai descritto il dietro le quinte del colpo di stato. Grande stima per Anka.Diciamo che grazie a te, sono emerse delle parti nella vicenda che con la storia madre possiamo solo immaginare.Quindi grazie.Penso che sia uno dei capitoli che ho letto più volte in assoluto proprio per la sua completezza narrativa. Non vedo l ora che esca tutta la parte legata ad Eren e Historia.Attendo con ansia.Un abbraccio.

Recensore Junior
17/03/25, ore 23:54
Cap. 51:

*trattiene un urlo, una lacrimuccia e parte a scrivere colta dall’entusiasmo*
Pensavo che Jed avrebbe portato Amelia direttamente da Pixis o Lacroix, ma la scelta di fare la tappa a casa sua e di introdurre anche la moglie è stata migliore sotto tutti i punti di vista: Jed ha acquisito molta più tridimensionalità e si capisce bene cosa lo muove. La storia di Anna ricorda certamente quella di Erwin ma questo a sua volta fa chiedere quante altre persone abbiano un passato simile, quanti personaggi curiosi nella storia di Paradis possono essere esistiti e quanto diversamente i loro cari possano aver reagito. Perché da una parte abbiamo Erwin, consumato dal suo sogno di scoprire la verità e vendicare il padre, e similmente il padre di Anna stesso, ma lei è completamente diversa e non perché sia una persona debole, tutt’altro, semplicemente ha scelto la sua vita e la vendetta non ne è parte (non ne è nemmeno avulsa evidentemente, ma non è certo il suo cardine).
Ah, e Jed che dice «Non ho capito, onestamente, cosa c’entri l’omicidio di Dimo Reeves in tutto questo», mi ha fatta pensare che a guardare l’anime ero parecchio confusa e quindi mi sono mentalmente catapultata al fianco del gendarme a scuotere la testa con solidarietà 😅
Quando Amelia ha rivisto la sua squadra ho tirato un sospiro di sollievo anch’io! Ok la rassicurazione di Jed, ma vederli è un’altra cosa! E va bene anche che sapevamo implicitamente che nemmeno loro sono un prezzo che Amelia pagherebbe, ma sono un paio di capitoli in cui Amelia ne sta trovando tanti di questi prezzi troppo alti, e sì ha i suoi lati grigi (per amore di Erwin avrebbe accettato qualsiasi nefandezza di Zachary, ma anche tutto questo amore quasi feroce la rende fallibile ma soprattutto umana), però per niente disumana perché appunto ha dei limiti che non può oltrepassare. Ha dei principi “morbidi” diciamo, nel senso che se è utile li può scavalcare, ma non cerca minimamente crudeltà gratuita. Ora, come sempre mi succede questo discorso aveva una sua logica finché era pensato, scritto mi sembra una poltiglia informe, ma il succo è che mi sembra che Amelia non se ne stia rendendo pienamente conto ma si sta re-umanizzando in un certo senso… se ne coglie una evoluzione ecco, questo è il succo di questo discorso confuso 😅
Erwin è il machiavellico giocatore d’azzardo che conosciamo: mosse, contromosse, contro-contromosse…Hai gestito tutto veramente a meraviglia, e mentre leggevo era un continuo pensare “Ah!😮”. Anche il fatto che si fidi tanto della squadra di Amelia in realtà è significativo secondo me (magari ci leggo troppo, però mi butto): il fatto che si fidi della squadra di Amelia non solo porta protezione per lei (perché dopotutto Erwin ne è profondamente innamorato), ma un uomo come lui credo sapesse che in questo modo lei avrebbe potuto scoprire tutto e intervenire, segno della grande fiducia che il Comandante ha in lei (e di quella speranza di sopravvivere che le confessa più tardi). Amelia si sente tradita, e mi sembra anche comprensibile, ma qui Erwin ha dimostrato quanto preziosa sia lei, quanto ci tiene e quanto la ritenga eccezionale. E mi è piaciuto che Amelia, a mente fredda, capisca anche che lei avrebbe fatto lo stesso.
E comunque sono sempre più convinta che Amelia non abbia solo ansia ad agitarle lo stomaco, e di sicuro non sono farfalle…e mi chiedo, nel caso, cosa ne penserà Erwin…
Lacroix si è dimostrato l’alleato perfetto che si preannunciava, intelligente e leale. Ma non solo: umanissimo. Lui è completamente contrapposto a Zachary, già dal discorso sul cuore. Poi per Zachary i sentimenti umani sono debolezza, per Lacroix no. Così come per Zachary tutto è concesso pur di rovesciare il governo, Lacroix invece pone il dubbio. Zachary è quello davvero disumano qui: Erwin e Amelia che si reputano mostri in confronto sembrano agnellini, scrupoli se ne fanno, e limiti, dicevamo, ne hanno.
Il colpo di stato lo viviamo in maniera diversa ma sempre in modo molto concitato e parimenti coinvolgente, attraverso Amelia che è continuamente in corsa: da casa di Jed alla villa di Lacroix, da lì a Zachary, da Zachary al palazzo, poi dentro al palazzo, a cercare passaggi segreti, poi a raggiungere la sala e lì trovare un po’ di pace guardando Erwin, dal quale non può distogliere lo sguardo. Qui poi troviamo un Jed estremamente brillante che richiede a gran voce di essere trattato bene in futuro (sì questo lo aggiungo io 😂), che mi dispiace abbandonare e spero possa saltar fuori di nuovo come Lacroix (che forse mi aspetto un po’ di più però).
“Colmò la distanza”….e ho pensato: gli salta al collo e lo bacia…”gli tirò uno schiaffo”. E io stavo per far partire gli applausi 😂 😂 Perché va benissimo, comprendiamo Erwin, ma qualche volta uno schiaffo se lo merita pure! Vai Amelia, uno schiaffo, un bacio pieno di passione, una minaccia agli attributi d’acciaio del Comandante…l’ho già detto che l’adoro? 😂 e lo ripeto!
È una reazione perfetta, il mix di rabbia, amore e sollievo che si sfoga tutto insieme, troppo forte da poter contenere…senza contare che inoltre è ancora preoccupata per Hange e Levi, come lo è stata per tutto il tempo, cosa che si aggiunge al mix esplosivo. Ottimo poi aver fatto fare congetture ai personaggi per il trasferimento dei poteri dei giganti (e quindi anche su Eren) e anche a proposito della cappella dei Reiss. Erano discorsi che Erwin doveva anche tirar fuori per spiegare la sua presenza nel vivo dell’azione, che è giustificata da ricerche pregresse approfondite.
L’ammissione di Erwin di voler essere un uomo migliore…eeh…eh. Toccante. Perché invece la conclusione è che c’è bisogno che lui non lo sia, a scapito suo e per il bene degli altri. C’è abbastanza foreshadowing in questo…Ma questa visione di Erwin mi piace tanto, davvero tanto, il voler essere migliore ma non esserlo/non poterlo essere davvero…dà idea di quanti demoni abbia costantemente dentro.
La battuta finale di Lacroix infine arriva come una stoccata precisissima. Il discorso tra lui ed Erwin fino a quel momento è stupendo e per ammissione di Lacroix, è di una sincerità rara. L’osservazione del generale lanciata così, a ciel sereno è di un dolce-amaro spaventoso. Da una parte, romanticamente, sarebbe bello pensare e sperare che Erwin possa arrivare a una cosa del genere, dall’altra sappiamo che parlandone con Levi lui ha già escluso da tempo questa ipotesi, e noi, a nostra volta, sappiamo quanto il suo tempo sia terribilmente poco…
Onestamente ad arrivare alla fine del capitolo e non poter andare al successivo mi è venuto un po’ un coccolone! Ah e tra l’altro con la piccola chicca del flashforward di Amelia la cosa si acuisce!
Di nuovo mia cara ti faccio tantissimi complimenti per la gestione di questo momento super caotico del colpo di stato! Mi è piaciuto moltissimo e hai mosso i tuoi personaggi originali egregiamente, in situazioni per niente banali che si sono andate ad incastrare a meraviglia con il canon e non credo sia stata cosa semplice da fare…ottimo veramente ottimo lavoro!
Di nuovo scusami tantissimo per questi trattati confusi che mi partono (e ho anche tagliato!) 😅 i capitoli sono ricchi e io arrivo alla fine tipo un bambino che assume troppi zuccheri! Illudiamoci che d’ora in poi, in pari, sarò più brava 😂
Ancora complimenti!! Alla prossima, un abbraccio 😘

Recensore Junior
14/03/25, ore 12:01
Cap. 49:

Punto primo: i titoli. La scelta di chiamarli come i movimenti rende bene non solo il senso di coesione e di intreccio in questo punto della storia ma anche la drammaticità degli eventi che si susseguono uno dopo l’altro. Non apprezzata, di più! Davvero bella!
(il punto secondo non c'è, parte il flusso di coscienza)
Poi come mio solito torno indietro😂 cioè, in realtà faccio un minestrone, ma a quanto pare non riesco a impormi di fare diversamente. Come sai questa parte della storia mi dà da fare in termini di sequenza e di chi-è-dove-con-chi-quando-aiuto…ricordo che avevo guardato queste puntate più volte, idem con il manga. Quindi, di nuovo, complimenti per la pazienza, e ancora di più per la resa! Perché è estremamente chiaro secondo me, anche mettendo in campo Amelia come personaggio nuovo negli eventi canon che salta un po’ da una situazione all’altra, dando un punto di vista quasi panoramico su tutti! Poi ha una visione privilegiata certamente, potendo discutere direttamente con Erwin, Levi e Hange, mentre noi li vediamo (se ben ricordo) quasi sempre singolarmente, lontani gli uni dagli altri.
Ma vogliamo parlare un secondo del discorso di Hange sugli esperimenti condotti sui giganti? Perché effettivamente è significativo: mette in campo l’umanità di Hange, che tanto era entusiasta degli esperimenti e al contempo turbata dal dovergli fare del male allora, quanto adesso è orripilata dall’idea di aver potenzialmente torturato degli esseri umani…e dall’altra parte ci sono Amelia ed Erwin che in un certo senso devono vedere il bicchiere mezzo pieno in termini di conoscenza utile anche per Eren…direi che sono tutti perfetti così!
Bellissimo come Amelia quasi legge nel pensiero di Erwin a proposito dei Reiss e di Historia, e come riesca a dire con leggerezza che per loro del Corpo di Ricerca per un'ipotesi del genere può esserci la forca, ma invece, nel momento in cui è Erwin a scherzarci la cosa cambia e realizza che il pericolo per lui è concreto e la cosa non è più da prendere alla leggera, anzi si preoccupa.
In questi capitoli comunque Erwin appare più vivo e vivace che mai, lo troviamo a scherzare più spesso, ad avere atteggiamenti giocosi, battutine…come se sapere di essere tanto vicino alla verità lo esaltasse al punto di fare emergere una scintilla di entusiasmo. Non che non ci siano stati di questi momenti in precedenza, ma qui mi sembra che sia più frequente. È un Erwin che mi piace parecchio, tra l’altro! E qui poi è evidente che Amelia sta cambiando, realizzando appunto che ci sono dei prezzi che non può pagare (e mi chiedo se con questo c’entri anche un po’ di sesto senso). Il momento di intimità tra loro è perfetto, di una dolcezza da spezzare il cuore, e allo stesso tempo appassionato. Mi è piaciuto molto anche come Erwin cerchi di fermare Amelia (preoccupato che possa essere pietà dato che lui stesso in questo momento probabilmente ha difficoltà ad accettare la perdita del braccio e che gli ricorda costantemente i prezzi da pagare e il peso delle scelte) e come Amelia lo rassicura in modo energico e pragmatico come le è proprio. È tenerissimo questo momento, pieno di emozione…e il fatto che Amelia senta di voler piangere è giustissimo. E anche il “Resta con me” dice davvero tanto: resta umano, non allontanarti da me, non metterti in pericolo, non preoccuparti per il braccio…racchiude tantissimo.
In realtà, a proposito della voglia di piangere di Amelia…nausea, emotività, pallore…Amelia, tesoro, senti capisco l’ansia per la situazione, però se hai cinque minuti e un calendario ti prego fai due conti che ho ansia io!! 😱 Poi magari la spiegazione è tutta nella preoccupazione per tutto quello che sta succedendo…però due conticini… E sappi che se aspetta un figlio da Erwin piango. Ma tanto. (nessuna pressione) (ovviamente scherzo, cioè no, piango, ma avrebbe un suo perché).
“<< … Starai attento, vero? >> / << Come sempre. >> / << E' questo che mi preoccupa. >>” Sante parole. Incorniciamole. Poi il fatto che le stesse cose se le dicano anche Amelia e Levi più tardi è davvero stupendo.
Ah, a nausea eccetera…aggiungiamo anche la preoccupazione maggiore che ha. Che per carità, sfido a non essere preoccupati, però Amelia è diventata molto protettiva. È una cosa che mi piace tanto, e non è che prima non lo fosse, ma in questi capitoli, e sapendo che adesso il nemico (come fa notare anche Erwin) non sono i giganti ma esseri umani che sono nell’ombra, è ancora più in apprensione per tutti. Mi piace tantissimo però che si preoccupi molto per Levi, consapevole che nonostante sia il Soldato più Forte dell’Umanità, non è inscalfibile, né invincibile.
Ora, brevi cenni su questo capitolo più dinamico (e “allegro” in effetti si addice particolarmente, così come prima “preludio”). A questo punto non siamo più a Trost ma nel far west, grazie all’intervento della Squadra di Kenny! Seguire Amelia tra tetti ed edifici abbandonati è un piacere (e un po’ di ansiettina sale…), così come è intenso leggere della sua preoccupazione per i ragazzi ancora più nel vivo dell’azione…ma è stupendo ritrovare l’Amelia affascinata ed esperta del dispositivo di manovra, che vorrebbe poter studiare quello che usa la Gendarmeria Centrale! Bello bello!
Jed sta mettendo una bella pezza alla sua prima comparsa! E mi ha colpita molto (facendomi sogghignare per la verità) il discorso che fa Amelia per convincerlo: un discorso appassionato (che mi ha ricordato quello di Erwin a Levi in No Regrets) che tira in ballo la famiglia e in particolare ila figlia di Jed (come farà anche Erwin con Nile, anzi il parallelismo è proprio lampante). Non solo quindi nel capitolo precedente Levi si è espresso come Amelia, ma Amelia stessa è così simile al Comandante da usare gli stessi espedienti. È una cosa che mi è piaciuta davvero davvero tantissimo! Questi tre hanno assimilato tantissimo gli uni dagli altri e per quanto Amelia si possa rendere conto di essere simile ad Erwin, non credo che si renda conto di quanto sia effettivamente vero.
È significativo anche il diverso peso che prendono le morti dei ragazzi della squadra di Hange, che la fine l’hanno trovata dentro le Mura e per mano di altri soldati e questo la dice lunga su quanto la scacchiera si sia complicata e soprattutto ampliata, con caselle e pedine che cambiano pure forma e ruolo tanto per agevolare la vita dei nostri eroi…
E infine l’arresto di Erwin…dagli occhi di Amelia che è vicina ma non abbastanza, che non può fare niente, né per lui né per gli altri ragazzi. Dà una sensazione di impotenza e debolezza davvero forte.
Non resta che continuare con il colpo di stato! Tenendo le dita incrociate per Amelia nelle mani di Jed e per i ragazzi della sua squadra (che non ho nominato ma per i quali adesso sono in pensiero pure io), e con tantissima curiosità sullo sviluppo degli eventi dal punto di vista della Caposquadra, chiedendomi se si ricongiungerà con Pixis e Lacroix, che al momento vedo come gli unici alleati raggiungibili e disponibili.
Devo correre al prossimoooo!!!
Ancora complimentissimi! ❤️ Un abbraccione e a presto!😊

Recensore Junior
10/03/25, ore 16:10

Innanzitutto: complimenti per la pazienza di prendere anime e manga, confrontarli, prendere dall’uno e dall’altro e dar vita alla storia! Già leggendo il capitolo, riconoscevo quello che era nell’uno e non nell’altro e anche i vari riferimenti temporali canon, e ho pensato a quanta pazienza, cura e precisione hai usato per scrivere un capitolo che non è né lento né noioso! Poi succedono talmente tante cose qui che necessariamente bisogna riprendere gli eventi canon, e onestamente apprezzo tantissimo rileggerli in questa veste nuova, chiara e così fedele agli eventi dell’opera originale. È una parte in cui i protagonisti si disperdono un po’ nello spazio (ma anche nel tempo), in cui inquadrare chi-è-dove-e-quando non è così automatico secondo me, e sottolinearlo invece è giustissimo. Poi, non hai ripreso la sequenza degli eventi e basta (che pure se fosse, scritta bene così sarebbe comunque risultato piacevole), ma ci sono i personaggi al centro di tutto, insieme a momenti originali che si inseriscono perfettamente. Questo, naturalmente, vale per tutti i capitoli.
Già nel capitolo 45 mi è piaciuto moltissimo leggere come Hange prenda il controllo della situazione in modo estremamente naturale, una cosa che mi ha fatta riflettere sul ruolo di Comandante che lei assumerà in futuro. Guardando l’anime, nel momento in cui è stata nominata, ho storto un po’ il naso, salvo poi ricredermi quasi immediatamente perché il senso lo aveva ovviamente, ma nella tua storia un tassello dopo l’altro questo risulterà assolutamente naturale, oltre che sensato. Non è da sola Hange nelle sue decisioni, ma si dimostra in grado di tenere le redini delle situazioni più difficili con una certa fermezza e tutta la sua capacità di analisi ed è una cosa che ho apprezzato davvero tantissimo! In questo frangente poi è evidente la differenza tra Hange e Amelia nella reazione davanti alla morte della squadra di Mike: Amelia qui si estrania, perde un po’ il controllo per queste morti che la toccano così da vicino, Hange invece resta lucida, non perché non soffra ovviamente, ma riesce a concentrarsi sulla situazione, come se addomesticasse i suoi sentimenti in un certo senso. Amelia continua a macerarsi sulla differenza che fa tra i suoi amici e persone che non conosce, mentre Hange sembra piuttosto mettere tutte le vite sullo stesso piano, e sposta il suo dolore perché non la intralci. Di nuovo quindi mi è sembrato di ritrovare la contrapposizione precedente Hange-Levi vs Erwin-Amelia, e l’ho trovata una bella continuità! Poi i momenti concitati sono come sempre scritti benissimo e chiari, senza trascurare personalità e pensieri dei personaggi: Armin che vuole il dialogo, Eren che fa di testa propria e consente ad Amelia e Hange di esprimere il loro scetticismo, lo stupore per il bestia, il dolore per i compagni morti, la comprensione per Hannes (che con poche pennellate sapienti prende vita)…tutto, c’è tutto! Poi: adoro Otis, non credo di averlo scritto nelle recensioni precedenti; tutta la squadra di Amelia è grandiosa, ma Otis è proprio fantastico! (per contro, soffrirò tantissimo in futuro, così a occhio e croce, visto che mi aspetto il peggio, in linea con il canon 😥).
E poi ci risvegliamo insieme ad Amelia con un premurosissimo Levi (come sempre vorrei entrare nella storia e abbracciarlo per la tenerezza che mi fa 😭), che non tanto a parole ma con i gesti dimostra la sua preoccupazione per la sorte dei soldati e di Amelia in particolare, vegliandola per ore fino al suo risveglio. A parole è come sempre sboccato e fin troppo schietto, ma a conti fatti questa è la sua difesa per la preoccupazione e l’apprensione, è un pezzo di pane sotto sotto, e il loro battibecco/scambio di informazioni è un piacere da leggere! Finché non arriviamo ai timori di Amelia e Levi che, contrariamente al virtuale schiaffo che le aveva tirato in precedenza, la consola in un certo senso non pensando male di lei, che in quel momento arriva quasi a piangere. È un momento estremamente delicato, bellissimo, in cui sembrano ritrovarsi dopo la lontananza e il po’ di veleno che ci sono stati. Speravo davvero che Levi potesse dirle quello che stava iniziando, ma anche qui viene interrotto, è ho provato amarezza vedendolo di nuovo schiacciato dagli eventi e in questo caso dal ritorno di Erwin (e lo dico in modo positivo per la storia: ero completamente assorbita!). Quello che segue è di nuovo dolce-amaro: Amelia non riesce a nascondere nulla, si fionda da Erwin preoccupata, lo chiama dolcemente nonostante non siano soli, tutto il resto scompare davanti alla vista di Erwin ferito. È Levi, di nuovo e come farà anche successivamente, che riporta Amelia alla realtà, con fermezza, nonostante lei lo abbia scacciato. Sembra ormai arreso all’atteggiamento di lei, e questo fa male sì, ma è assolutamente IC per Levi che mette il bene altrui e il dovere davanti a tutto, e soprattutto davanti a sé stesso e quello che sente. E si ritrovano accomunati e dalla stessa parte davanti a Erwin privo di conoscenza, solo uno più lucido dell’altra, al punto da poterla tenere insieme nel momento in cui sembra in pezzi, pur non essendo lui immune alla situazione. Quanta forza che ha Levi…e ho sorriso leggendo Amelia dirgli che sa che per lui provano la stessa cosa. Attorno al letto in cui Erwin giace privo di sensi, sono di nuovo loro tre insieme, di nuovo riuniti in quei legami fortissimi.
Questa sensazione l’ho avuta anche nel capitolo 47, quando Levi raggiunge Erwin nello stanzino che si è scelto come studio insieme ad Amelia, e persino nel momento in cui Levi li guarda nel momento in cui loro si fanno domande sulla verità dietro ai giganti e invece lui si rende conto che dietro a ogni gigante che ha annientato c’era un essere umano. Momento, quest’ultimo particolarmente bello e intenso secondo me, in cui Levi li capisce sì, ma non condivide quello che pensano, anzi, ne è disgustato. “<< Hai reagito come me >> le spiegò, << e penso che questo non gli piaccia. >> / << Se la Quattrocchi ha ragione, fino ad oggi abbiamo ammazzato degli esseri umani >> le fece notare Levi; […] ma Amelia, studiandolo, colse in lui un'intensa rabbia, trattenuta a stento, << che a voi non freghi un cazzo, è un altro discorso. >>” : stupendo, davvero! E Amelia qui è un po’ la via di mezzo tra Erwin e Levi: a sua volta capisce entrambi, e con i suoi dubbi sulla propria umanità ammira Levi e tenta quasi di giustificarsi per riprendersela. Lei ed Erwin sono risoluti a continuare, ma qui sembra comparire qualche piccola crepa, il prezzo è diventato evidente e qualche scrupolo fa la sua comparsa…
Intanto pianificano, e a parte adorare che Erwin non sia assolutamente in grado di stare fermo in convalescenza come dovrebbe (e che nervoso anche: Erwin per la miseria, con calma!), mi piace anche che non si fidi completamente nemmeno di Pixis o di Lacroix. Non li definisce apertamente alleati, nemmeno su suggerimento di Amelia, le persone di cui si fida davvero sono poche e sono quelle a lui più vicine. Ed è di Levi e Amelia che si fida completamente, al punto che si dimostra pronto a parlare del suo passato anche con Levi, oltre che con la persona che ama, mettendoli di fatto sullo stesso piano per la fiducia che ripone in loro, e quasi altrettanto per affetto e importanza. Davvero davvero bello questo passaggio.
Perfetti poi i personaggi che prendono vita qui: Connie, Historia, le squadre di Levi e di Amelia, e soprattutto Kenny ed Uri nel cap.46. Uri non penso sia un personaggio facile a cui dare vita e qui mi è piaciuto moltissimo, attraverso gli occhi di Kenny così freddi e pragmatici, che in compenso inquadrano perfettamente Rod (e che fa venire prurito alle mani già solo con qualche accenno). E ovviamente il modo di dar voce ai pensieri di Kenny è azzeccatissimo: sono pensieri secchi, diretti ed essenziali, che lo rispecchiano!
Come sempre un ottimo lavoro, una lettura stupenda che tiene incollati! 😍 E come sempre: scusa per la sbrodolata di recensione che ne è venuta fuori (ma se facessi un capitolo alla volta farei di peggio, mi illudo che sia una giustificazione sensata)🙈
Un abbraccio ❤️ alla prossima! 😘

Recensore Veterano
06/03/25, ore 20:01
Cap. 30:

Ciao e bentrovata! Ti faccio un unico commento per i capitoli 29 e 30, visto che li ho letti uno di seguito all’altro e che sono strettamente collegati dalla scoperta del diario di Ilse.
Parto proprio da qui: mi è piaciuto l’uso della vicenda di Ilse come innesco per concretizzare finalmente l’agognato progetto di Hange, di tentare la cattura di un gigante, ed è sottilmente inquietante l’osservazione con cui Erwin raggela Amelia: l’entusiasmo di quest’ultima è identico a quello di Hange, non fosse per il piccolo dettaglio che Amelia non si è affatto concentrata sulla morte di Ilse e sulla necessistà di darvi un senso, ma ha solo visto in quella morte un’occasione di scoperta, di conoscenza sulla natura dei giganti. L’ho trovato inquietante, perché leggendo siamo portati a seguire il discorso di Amelia e il suo stato d’animo, per poi finire raggelati insieme a lei dalle parole di Erwin, di cui sembra quasi di sentirsi addosso lo sguardo indagatore, uno sguardo che non giudica, forse, ma che restituisce lucidamente l’immagine di quanto sia facile dimenticarsi degli altri e farsi trascinare unicamente dalle proprie ambizioni, dai propri desideri, dalla propria curiosità. Credo sia la parte che mi è piaciuta di più in questi due capitoli. Questo tipo di inquietudine è un po’ lo stesso che si prova guardando o leggendo SNK, che ci porta continuamente a empatizzare con i personaggi per poi mostrarcene il lato più bieco, come a dire: “Ecco, guarda per chi ti ho fatto tifare. Guarda di che cosa è capace un essere umano. Guarda di che cosa saresti capace tu, se non fossi su quel divano”. Credo che questo sia uno dei motivi per cui SNK è tanto potente da essere o amato o odiato, con poche vie di mezzo, e sono stata proprio felice di ritrovarlo qui. 
E con questo, torniamo indietro al capitolo 29, con Amelia che prova fastidio per il lato calcolatore di Erwin sì, ma anche di se stessa, e quel fastidio non è tanto dovuto al senso di giustizia, ma a un bisogno molto più elementare, quello di amare e di essere amati. In una dimensione di puro calcolo e sete di conoscenza, che posto può occupare l’amore? Alla fine è questo semplice istinto, che è primordiale e non un “lusso” come l’etica, ad aiutare Amelia (ed Erwin) a tenersi ancorati alla propria umanità.
Il pranzo coi finanziatori offre altre occasioni di riflessione: in particolare ho trovato interessante la vicenda del generale Lacroix, che rappresenta un po’ il lato sano dell’esercito di Paradis, e che durante la breccia di Shiganshina ha avuto la forza di agire secondo coscienza, anziché secondo gli ordini. Il fatto che Erwin si trovi bene a parlare con lui mostra, penso, che la famosa umanità di Erwin non è così perduta come a volte può sembrare ad Amelia stessa, che nel capitolo 30 è angosciata dalla prospettiva che Erwin si inaridisca definitivamente e desidera farsi custode della sua umanità. Sempre riguardo a questo, mi è piaciuta la battuta lapidaria con cui Levi replica alla fermezza con cui Erwin ribadisce che sta a lui prendere le decisioni e che di catturare un gigante non se ne parla: dirgli che “rischia di diventare pericolosamente simile a  un gendarme” è forse la maggiore ingiuria che si possa rivolgere al Comandante del Corpo di ricerca, soprattutto se è uno come Levi a dirlo. Hai scelto di non raccontare la reazione di Erwin, e questo mi è piaciuto: come se un’insinuazione del genere non ammettesse davvero risposta e si piantasse nella coscienza di Erwin, contribuendo, alla fine, a farlo capitolare. E a proposito del progetto di catturare un gigante, mi è piaciuto il modo in cui racconti degli esperimenti con gli oggetti più strampalati, cosa che si era già vista ma senza grandi spiegazioni in capitoli precedenti e che mi ha fatto sorridere. Hange è proprio lei, motivata e ingegnosa, e il modo in cui Amelia lavora con lei mi è sembrato credibile, così come il ragionamento sulla pesantezza o meno della rete in rapporto ai giganti, più leggeri di quel che sembra.
Tornando invece al rapporto che lega Amelia, Levi ed Erwin, su cui ti avevo scritto già qualcosa in precedenza, qui mi ha colto di sorpresa sia l’idea di far finire Amelia e Levi a letto insieme (pensavo che lui fosse troppo inibito per lasciarsi andare davvero) sia, soprattutto la trovata di far gridare “Erwin!” sia ad Amelia che a Levi: divertente ed efficace! È proprio destino che l’attrazione fra Amelia e Levi debba sempre essere frenata da motivi vari di imbarazzo, e questo la rende un contraltare interessante a quella fra Amelia ed Erwin, insieme al fatto che Amelia continui a vedere il Levi “il migliore” fra loro, quello che nonostante tutto non perde mai di vista il valore di ogni vita, e che lui di rimando veda in lei l’aspetto più vulnerabile, che Amelia difficilmente mostra, e un invito a usare la propria forza per proteggere più che per offendere. Infine la relazione fra Levi ed Erwin, invece, continua a rimanere sospesa sul filo del non detto e dell’indignazione di Levi al solo pensiero di andare a letto col comandante. Come sai, questo è proprio il modo in cui personalmente vedo il rapporto fra loro due, cioè come un misto di ammirazione, fascinazione, profonda intesa e attrazione inconfessata, e sono curiosa di vedere quale piega prende invece in mano tua.
Beh, con questo papirone ti lascio e ti auguro di passare un bel weekend di sole!
Grazie per la bella lettura e a presto! ☺️

Recensore Junior
04/03/25, ore 13:28

Ok, giuro che provo ad essere breve questa volta! (Spoiler dal futuro: Non ci riesco.)
Anche qui: Ahia. Ma molto. Amelia che saluta Mike e gli altri ragazzi è un bel pugno nello stomaco. Li saluta dicendosi che loro saranno al sicuro e noi lettori già sappiamo che invece quello è un addio…eh mi è salito un bel groppo in gola. Non che ci siano delle morti non tragiche, ma quella di Mike è tremenda e al castello di Utgard non va meglio…insomma, il mio cuoricino per quanto preparato ha sofferto.
Ma riavvolgo il nastro, tornando ad Armin che capisce chi c’è dietro il gigante femmina. Al di là della bellezza in sé delle sue deduzioni, è bello leggere la parte che gioca Amelia in questo frangente: ha già conquistato la fiducia dei ragazzi, in particolare di Mikasa, ed è un bel ponte tra i cadetti ed Erwin, lontano sì, ma non così tanto. Il nostro Erwin riconosce il genio quando lo vede, oltre a fidarsi di Amelia, e li ascolta come meritano…ed è divertente vedere che per quanto lui e Amelia siano attenti, Armin nota qualcosa😁 che i focosi amanti stiano attenti, o qui Armin scopre tutto quello che non deve scoprire…e francamente sarebbe anche divertente, forse un po’ traumatico per lui, ma ehi, a Paradis succedono fatti più traumatici.
Ho istericamente riso alla domanda di Erwin sull’irritazione di Amelia😂 Come la capisco! Solo che Erwin gioca col fuoco, Amelia è un soldato con i fiocchi, non credo sia una buona idea farla arrabbiare😂 Gli va “bene” che hanno un po’ di urgenze di cui occuparsi….
E invece è commovente Levi… circondato da fantasmi eppure ancora fiducioso nei piani di Erwin, mentre riflette sul non avere rimpianti. La cosa incredibile è che ci riesce, riesce anche a dire che non avrebbe agito diversamente, e questo non si contrappone al dolore che ha provato e prova per la morte dei suoi amici e della sua squadra. Si fida anche di un piano di cui lui vede subito i rischi…stringe un po’ il cuore questa sua integrità e la solitudine in cui si sta muovendo, sottolineata anche dal suo notare Amelia ed Erwin tenersi per mano sotto al tavolo (un altro momento di tenerezza breve ma importante: Amelia sostiene Erwin nei piani in cui lui stesso vede la possibilità di tragedie).
Eppure, nonostante i rischi, il piano è un male necessario per andare avanti: per l’umanità sì, ma anche per il sogno che condividono. Bello il ragionamento di Amelia sul fatto che non solo lei ed Erwin, ma anche Hange e Levi sappiano mettere in conto gli scenari peggiori e comunque li accettino se questo significa ottenere dei risultati maggiori. Sono soldati e sono umani e questo richiede scelte terribili, che loro però vivono forse con un dolore più profondo o più ad ampio spettro. Anche Amelia soffre, certo, ma in modo mirato diciamo, se quella sofferenza la tocca da vicino, per il resto rimane un dispiacere indistinto, un po’ informe, con cui convive più facilmente. E dopotutto, con tutto quello che devono affrontare è forse sorprendente il grado di umanità che riescono a tenere Hange e Levi appunto…ecco, qui è molto bello il fatto che appunto ci sia la contrapposizione costante di Erwin e Amelia ad Hange e Levi, sembrano tutti mondi a sé stanti, con un ponte qui e là ma ben definiti e quasi alieni.
E poi il caos di Stohess, la paura e l’apprensione dei soldati schierati, lo sgomento davanti alla distruzione e alla morte dei civili, davanti alla completa perdita del controllo della situazione nel momento in cui lo scontro non è più alla loro portata, né tra umani né tra giganti senza volontà. Bello, bello e ancora bello. L’incalzare delle domande di Alec e Seb e l’assenza di risposte perché tutto è cambiato: Eren in questo momento che cos’è? E Amelia però non è sola in questo, c’è Hange che come lei è determinata, eppure per un momento Amelia ha paura del suo giudizio, come di quello di Levi. Solo che questa paura di essere giudicata un demone o un mostro è, al contrario, molto umana. Disumano appare invece Erwin, freddo come lo nota Amelia, che però lo sa leggere bene e vede il suo desiderio di risposte, di ragione, superiore a tutto l’orrore. Levi no, Levi non resta fermo ai margini, interviene nonostante le ferite per salvare Eren, per calmare Jean…Levi non è estraneo alla situazione come appare Erwin. Sembra quasi evitare Erwin e Amelia, dopo, preferendo aiutare Hange, e forse non è che una scusa per non vedere due mostri in un momento in cui lui il dolore lo sente (e di nuovo: la contrapposizione).
Ma non c’è tempo, gli eventi si sviluppano, i giganti sono nelle Mura, il Culto lo sapeva e custodisce altri segreti, ma come lo scoprono, via!, perché i giganti sono dentro le mura di nuovo…la stessa sensazione di stare su una giostra vorticosa che ho provato guardando l’anime l’ho ritrovata qui! Questo in senso positivo eh! Perché il testo è estremamente chiaro, come lo sono gli eventi (anzi è un bel ripasso), ma è rimasta la sensazione caotica che i personaggi devono necessariamente vivere e noi lettori con loro. Ottimo davvero!
E di nuovo troviamo la preoccupazione di Amelia, per la sua famiglia e per i ragazzi del Corpo di Ricerca. Una preoccupazione più egoista che non coinvolge l’umanità, ed Erwin quella preoccupazione la abbraccia come propria, mentre Levi no: per una volta il Soldato più Forte dell’Umanità lascia trasparire quello che prova davvero davanti ai sentimenti di Amelia, lascia il posto alla sua morale e all’umanità, che superano in questo caso il sentimento per Amelia. Le parole di Levi sembrano uno schiaffo e devo dire che le ho trovate perfette però.
Con tutto quello che è successo Levi non lascia correre, ed è più umano che mai. Non ha pazienza, è arrabbiato e avere a che fare con Nick non fa che peggiorare la situazione. E non può che essere così, vedendo appunto quanto terribili siano stati gli eventi e le conseguenze. Non ha pazienza con Nick, con le parole vuote, con cose che non siano concretamente utili e concretamente in grado di risolvere le cose. Sembra un ripensamento lo sguardo che lancia ad Amelia, è un uomo buono e nonostante lo scatto avuto in precedenza non evita la preoccupazione per lei. (ma posso dire che sto davvero amando Levi? Cioè anche prima, mi pare ovvio, però dategli un abbraccio, lasciate in pace quest’uomo, che poveretto ne sta passando di ogni…quindi signori personaggi vogliategli bene).
Lo scambio finale tra Amelia e Levi, infine, torna a far sorridere un sacco (ma va’ Levi, non ti arrabbi mai, no no. E ti vogliamo bene perché sotto sotto sei un pezzo di pane), mentre quello con Erwin porta un po’ di dolcezza, per quanto amara visto quante cose dovranno ancora succedere…
Breve. Certo. Sono una campionessa di coerenza😩
Scappo! Un bacione e alla prossima! ❤️
(Recensione modificata il 04/03/2025 - 02:35 pm)

Nuovo recensore
02/03/25, ore 10:36
Cap. 51:

un altro stupendo capitolo di questa saga sul colpo di stato! è così ben scritto e pieno di dettagli che mi è sembrato di vedere un episodio dell’anime. Vedere il “retroscena” di questo momento dal punto di vista di Amelia e i suoi è davvero fantastico, mi piace moltissimo come tu abbia studiato con cura ogni minimo dettaglio (dalla messa in sicurezza dei passaggi segreti, all’incontro con Zachary, senza mai trascurare il ruolo di ogni singolo personaggio).

Dire “arrivederci” a Lacroix e Jed è dura, non lo nego, ma ormai il fanclub è ufficiale, quindi sposteremo i festeggiamenti lì 😂

Ho trovato davvero bello come tu sia riuscita a inserire i sentimenti e le riflessioni di Amelia nell’azione concitata di questo capitolo. L’incontro finale tra lei ed Erwin mi ha emozionata 🥹 anche se lo schiaffo era meritatissimo!

Ora vorrei proprio conoscere la reazione di Amelia alla “sedia delle torture” di Zachary, secondo me sarebbe davvero impagabile! (e, probabilmente, volerebbero altri schiaffi!)

Grazie mille per questo fantastico capitolo! Anche la prossima parte sarà molto intensa e non vedo l’ora!!

Recensore Junior
25/02/25, ore 21:07

Ahia, ahia e ancora ahia. Il problema è che non si esaurisce qui, anzi, andrà peggio…anche senza aver concluso tutti e quattro questi capitoli (pur essendo a buon punto con il terzo) penso che arriverò al termine in lacrime. Il canon è arrivato e fa i suoi danni insomma, e va bene che appunto è canon e quindi si sa cosa accade, ma riviverlo non è indolore per niente, soprattutto con questa visione più intima dei personaggi e tutto ciò che provano davanti a questi eventi e il lutto che portano con sé.
Con la prima parte più preparatoria speravo di scampare un po’, ma niente, speranza vana, soprattutto con il colpo basso della lettera di Petra che parla di un futuro che lei non vedrà mai…
È un’atmosfera pesante quella in cui si muovono, la morte che la 57esima spedizione porta con sé aleggia già dalla preparazione, con anche Erwin che si fa degli scrupoli consapevole del peso che questa missione avrà. È Amelia che prende le redini della situazione in questo caso, tiene insieme i pezzi di Erwin che sembrano scollarsi appena appena, consapevole a sua volta che Erwin ha bisogno della sua presenza e del suo conforto, soprattutto sapendo quanto anche lei sarà in pericolo. Mi è piaciuto molto il momento in cui Erwin le dice appunto, di nuovo, “Concedimi questa debolezza”, che Amelia riconosce avere il senso di quei “ti amo” che Erwin dice raramente. È a lei che Erwin lascia davvero la sua umanissima debolezza, non maschera nemmeno quella. Mi è piaciuto molto anche come questo ritorni anche nel capitolo successivo, in missione, Erwin chiede se l’amore di Mikasa possa essere una debolezza e Amelia di nuovo gli ripete che non lo è. Altra cosa che mi è piaciuta è come Erwin ripeta un paio di volte che la ragazza ha ancora tanta luce in sé…ed è vero, lei non la vede in sé stessa ma sembra emanarla piena di vita com’è. Anche la non-ammissione che le piace stare in compagnia dei ragazzi è significativa in questo (e il momento in cui Erwin si ferma a guardarla insegnare e poi a parlare dalla finestra è dolcissimo).
Inizia in questa prima parte un confronto con Eren, che prosegue poi anche nella seconda che mi è piaciuto tanto. Loro, che si sentono mostri, si confrontano con chi un mostro lo può diventare fisicamente e che dimostra di avere una rabbia tale da poterlo diventare anche senza essere un gigante. Eppure, Eren alla fine della missione piange, mentre Amelia e il Comandante non lo fanno, pur soffrendo. Amelia ed Erwin fanno lo stesso confronto in modo indipendente, mentre vediamo Erwin cercare un rifugio in lei, e in questi capitoli li troviamo davvero molto simili e complici davanti al loro obiettivo e la loro natura. È un confronto che coinvolge anche Levi, che sembra essere circondato da potenziali demoni: Eren, Erwin e Amelia. Il primo continua a tenerlo a distanza, ma gli altri due hanno una visione che lui forse non comprende totalmente ma di cui di fida e che segue preoccupandosi anche per loro. Che poi i discorsi che affrontano al castello sono molto belli, sulla fiducia, la libertà e anche sulla mostruosità. E vediamo anche che, come in precedenza per Levi ed Erwin, anche Levi e Amelia tornano ad avvicinarsi (anche se persino Eren si accorge che devono aver litigato in passato), e questo esplode ancora di più nella missione del capitolo successivo, dove Amelia cerca continuamente non solo Erwin ma anche Levi, in apprensione…io spero in un riavvicinamento, senza farsi del male questa volta, ma non so se sia una cosa furba sperarci😅
Bellissimo come hai reso la missione: molto dinamica, con uno sguardo diverso rispetto a quello che conosciamo dagli occhi dei ragazzi del 104, sottolineando la paura, la confusione della situazione e la necessità di attenersi al piano stabilito anche se questo significa la catastrofe per altre squadre. La confusione poi dei portaordini davanti alla reazione di Comandante e Capisquadra alle notizie permette uno sguardo diverso da quello di chi conosce il piano: loro, all’oscuro, sembrano giudicare quelle reazioni come quelle di folli o di folli senza cuore, pur attenendosi agli ordini impartiti dai loro superiori. Amelia però, che già prima di partire si interrogava sul suo scambio di posto nella formazione, realizza concretamente che la loro morte è la sua salvezza. E si dispiace per loro, si tormenta per questo, è addolorata profondamente per Dita, eppure è felice di essere viva. Non penso che le riflessioni e i pensieri di Amelia siano stati semplici da scrivere, ma amari come sono, sono perfetti.
Amelia che improvvisamente diventa la McGranitt (no, io non riesco a chiamarla McGonagall) con “Possibile che, ovunque capiti un problema, ci sia sempre uno di voi tre?” mi ha stesa in un momento serissimo e ti ringrazio tanto per questa piccola bolla di leggerezza!😁 Anche se, in realtà un momento dopo c’è la realizzazione straziante della morte della squadra di Levi, ragazzi che conosciamo dal canon, ma che, come Dita, attraverso Amelia abbiamo conosciuto meglio. E Amelia legge subito il viso di Levi, capisce immediatamente.
E nonostante questo, nonostante Ness, nonostante tutto, Amelia non vuole piangere. Non vuole, anche se il pianto è lì, perché è artefice insieme ad Erwin di quella missione e perché lei è viva grazie all’accortezza di Erwin. Mi è piaciuto che nel momento in cui gli chiede se lui sapeva cosa sarebbe successo, la sua è una reazione estremamente composta. Rattristata sì, ma felice di essere viva, c’è freddezza nel modo in cui accetta quello che è accaduto, anche se si sente in colpa (e lo si vede in particolare al rientro nel distretto, quando sente il peso del giudizio degli abitanti). E nel momento in cui parla con Erwin di Mikasa, trova Levi, di nuovo…Levi chino sui cadaveri dei suoi compagni, e qui Amelia sembra ribadire che l’amore è una grande forza proprio guardando l’amore e la pietà di Levi che Levi ha conservato
Anche il discorso sui cadaveri non recuperabili, straziante e dolorosissimo li accomuna: Amelia non si sente nella posizione di chiedere di recuperare l’unico, tra i tanti, di cui le importi in quel momento, mentre Levi lascia scivolare via quelli a lui cari per preservare le vite degli altri. Sono sempre scelte, ma quella di Amelia, fredda e ragionata, è più per senso di colpa, mentre quella di Levi, presa in corsa, è una scelta logica ma di protezione…sono accomunati e distanti, di nuovo la caposquadra piena di vita che si sente disumana e il soldato distante che invece è pieno di umanità.
E infine torna la riflessione sui mostri che lei ed Erwin sono, e quello che invece è o dovrebbe essere Eren, l’unico tra i tre mostri a piangere, qui un ragazzino ancora umano abbastanza da saper piangere…un finale amaro e incisivo che mi è rimasto in testa…
Ora, ho iniziato la terza parte e ho già iniziato a soffrirci…..che bello che è il canon!😅 scherzi a parte, complimenti! Temevo un po’ che con l’aggancio alla storia già nota potesse cambiare qualcosa nella narrazione, che invece non ha subito scossoni, è rimasta coinvolgente, intensa e ancora con alcuni momenti di leggerezza qui e là come sempre ottimi😊
Volo quanto prima al seguito! O a proseguirlo, meglio…😅 A prestissimo! Un abbraccio❤️

Recensore Junior
20/02/25, ore 13:33
Cap. 40:

Ed ecco che compare una breccia, un masso, due ragazzini e un invasato (che tra le altre cose è un gigante) e il canon. 👀
Bene, prima che mi passi di mente (si sa mai!), mi è piaciuto moltissimo leggere come i vari personaggi che si interfacciano con Eren lascino trapelare che qualcosa in lui non li convince, troppa rabbia, troppa furia, troppo tutto. Il che, a ben vedere, è anche quello che mi ha sempre dato fastidio di Eren.
Comunque, riavvolgo il nastro come mio solito: il mare. Che bella la contrapposizione tra l’entusiasmo di Armin e la quiete triste di Amelia che pensa all’uomo che non può vedere quello che lei sta osservando. Triste e bello. E mannaggia sono curiosa di quello che accade fino a questo momento futuro, oltre al canon!!
Di nuovo è bellissimo – e divertente – trovare le squadre di Amelia e Hange all’opera sui loro progetti! Apprezzo tanto questi momenti tra i soldati, sono un piacere da leggere (poi “Erwin Muriel Smith” mi ha stesa!). E questa volta sono all’opera su qualcosa che conosciamo davvero bene e che nel capitolo successivo prende forma completamente, insieme al piano di Erwin per la missione fuori dalle Mura…(e qui inizio a prepararmi a soffrire un pochino). In questo frangente del laboratorio poi vediamo Erwin intento a pianificare muovendosi nelle zone grigie che può sfruttare per avere qualche asso nella manica, da bravo stratega quale è.
Ma lasciate le due donne a progettare nel laboratorio, troviamo Erwin e Levi soli a confrontarsi. Mi piace come il loro rapporto non abbia subito grossi cambiamenti, anzi. Discutono -quasi- tranquillamente (perché comunque Levi ha l’insulto pronto, e direi che lo si può capire) prima delle mosse del Corpo di Ricerca e poi della situazione in cui si trovano loro tre, e lo fanno con una calma quasi innaturale, ma è giusto così, da loro non ci si può aspettare diversamente. Mi è piaciuto come Erwin sottolinei che nemmeno Levi sappia come è arrivato a far parte di quella strana giostra in cui si stanno muovendo, come Amelia sia autonoma, e fondamentalmente lo sono tutti, eppure sono lì…Ma forse a colpirmi di più qui è il fatto che Levi capisce il peso che Erwin si porta addosso, quanto di sé stesso sacrifica per poter andare avanti con il suo sogno, anche se Levi dà molto più peso alla morte dei soldati. E nonostante siano diversi Levi cerca di capirlo, non lo giudica spietato, e anzi riconosce che le scelte che deve compiere lasciano segni. Il discorso non finisce nell’ufficio, ma nella mensa, dove Erwin ammette di avere bisogno di qualcuno che gli rammenti dell’umanità, lasciando Levi con il dubbio su chi debba essere a farlo. Levi non sa che Amelia lo ha detto chiaro e tondo ad Erwin che lei vuole ricordarglielo e tenere l’umanità di entrambi così facendo, e che lei stessa però questo lo cercava in Levi; ma dall’altra parte Levi non ha bisogno di dichiararlo, per lui è innato farlo. E qui si sente ancora di più secondo me lo stacco con la parte precedente: se prima di Mitras erano tre relazioni (Erwin-Amelia, Amelia-Levi e Levi-Erwin) indipendenti con semmai un ponte in Amelia, adesso le relazioni sono solamente due e il ponte questa volta è Erwin.
Altra cosa che mi è piaciuta tantissimo: sono Hange e Amelia ad arrivare alla conclusione che il governo centrale sta nascondendo qualcosa. Non è Erwin da solo ad avere sospetti e piani, ma è circondato da menti brillanti e autonome. Non che ci fossero dubbi, ma è bello trovarlo nero su bianco.
E poi arriva la missione che dà il via agli eventi della trama che conosciamo. Si coglie bene la confusione non solo degli eventi concitati propri della missione, ma anche della sorpresa di trovarsi così tante anomalie contemporaneamente e il dover decidere sul momento come comportarsi davanti al comportamento dei giganti. E giunti ormai a Trost li aspettano altre domande, altre sorprese, altre anomalie…
So che è fuori luogo probabilmente, ma il fatto che ci sia questo rincorrersi di “Eren” e che questa sia anche la primissima cosa che esce dalla bocca di Mikasa mi ha fatta ridere😂 “è stato Eren”, “Eren?” “EREH!” che mi sa tanto di “uomo focaccina” in Shrek, e niente il momento è serio ma rido un sacco😂
Il ritmo sembra cambiare, nel capitolo successivo, seguendo il susseguirsi velocissimo degli eventi legati ad Eren e alla sua capacità di trasformarsi in gigante, le domande sulla cantina, i piani di Erwin…diventa più concitato, sempre chiarissimo, ma qui le cose vanno veloci.
Mi piace tantissimo come emerge Armin, che poi del terzetto è effettivamente anche quello che apprezzo di più…attento, brillante, osservatore e acuto, emerge subito con naturalezza. Viene fuori anche l’iperprotettività di Mikasa e il suo senso materno nei confronti di Eren, come Amelia nota. E in effetti Mikasa è una costante balia per quel ragazzo…onestamente sono curiosa di cosa ne penserà Amelia in futuro, sulla ragazza. All’interrogatorio si fa la sua idea sull’affetto che prova, mi chiedo se arriverà a provare lo stesso fastidio che prova per altri personaggi o se al contrario la apprezzerà…
Invece la chiave della cantina inizia a tormentare Amelia ed Erwin, con la sua promessa di risposte…al punto che sembrano la chiave e la prospettiva di realizzare il loro sogno a riavvicinarli. Non che fossero completamente divisi (e il dettaglio della partita a scacchi lasciata in sospeso prima delle missioni è bellissima e di una malinconia stupenda) ma la chiave riporta la passione tra di loro. Discutibile, disturbante (soprattutto sapendo quanto sia alto il prezzo di quella cantina), ma per loro due funziona benissimo. Non sono personaggi da fiaba, la loro morale è diversa, contorta, spiegazzata, ha zone d’ombra che concede loro di mettere il sogno al di sopra anche di quello che richiede per essere realizzato…Erwin sembra trarne piacere direttamente, Amelia forse se ne rende semplicemente conto ma la cosa non la infastidisce, anzi. E mi sembra sia tutto molto in linea con loro.
La distanza di Amelia dalla ragazza che era nel primissimo capitolo è di nuovo evidenziata da Jed, e capiamo qui ancora più che all’inizio quanto la scelta di allontanarsi da lui fosse necessaria: hanno due vite completamente diverse, Amelia è più libera del ragazzo, ha un senso di giustizia diverso, e vuole pensare con la propria testa, mentre il ragazzo sembra il suo esatto opposto.
E qui poi troviamo il giudizio di Levi su Eren. Lo difende dai metodi della Gendarmeria, preferirebbe vederlo trattato meglio, ma lo inquadra subito, si coglie che a Levi non piace la rabbia che ha visto in Eren, e del resto Levi sa leggerle bene le persone. Non mi spingerei a dire che gi fa paura ciò che vede, ma di sicuro non gli piace, e mi è piaciuto che se ne accorga subito. Ma accetta il suo compito, mentre si delineano i piani per il futuro tra le quattro menti geniali del Corpo di Ricerca, un momento ben scritto con un bel confronto e un rimbalzo di idee che vanno tessendo le mosse future a otto mani…c’è complicità tra di loro e fiducia, e come prima è bello leggere che non sia Erwin la sola mente dietro tutto quanto, la principale certo, ma non la sola. E questo lo ritroviamo anche dopo, con la morte di Sonnie e Bean, con le domande che non fanno che aumentare e i dubbi a rafforzarsi…
Curioso che Amelia torni ad avere incubi: saranno tutte le domande e i nuovi eventi? Sarà la prospettiva di ottenere risposte? L’idea del prezzo che queste risposte esigeranno (e su cui lei si interroga effettivamente alla fine)? L’idea mi piace e mi incuriosice…(sì, ok, tutta la storia sta avendo questo effetto! 😂)
Pensavo che grazie al mega raffreddore in corso sarei -per una volta- riuscita a scrivere meno, ma no, niente da fare😂 Tra curiosità ed entusiasmo non mi regolo!
A prestissimo! ❤️

Recensore Junior
14/02/25, ore 18:12

Da. Brividi.
Pensavo avrei iniziato questa recensione con “sono infinitamente arrabbiata con te per Sophie”, ma la verità è che A) questo capitolo serviva, e B) è un capitolo splendido. Non allegro, certamente, ma bellissimo.
Allora, so che mi ripeto, ma non c’è un capitolo, uno solo, che non sia perfetto. In questo però, se volessi prendere qualche passaggio che mi ha colpita in modo particolare, non potrei farlo: sarei costretta a copiare e incollare qui l’intero testo e ad ogni riga ribadire quanto potenti siano le riflessioni, le immagini, le sensazioni che passano, e quanto sia scritto meravigliosamente. Sappi che ne ho adorato ogni riga, per quanto molto molto amara.
E poi vedi, è stato un capitolo talmente intenso che anche “Eroi” che mi è piaciuto tantissimo, ancora non lo sto considerando! Sto scrivendo a caldo, quindi temo che comunque non riuscirò a dargli lo spazio che merita perché sono ancora con la mente dentro a quello che ho appena finito di leggere. E lo so che ho altro a cui rispondere, ma non riesco proprio a staccare la mente da questo! (svelami il segreto: nella storia ci hai messo il tè? La salsa di soia? Cioccolata?)
Va bè, io ci provo a dire qualcosa, ma la verità è che sono capitoli da gustare interamente, e francamente vista la bellezza e la complessità anche dei discorsi che si affrontano (e che affrontano appunto in maniera incredibile), non mi sento nemmeno in grado di dire qualcosa di ulteriore che si discosti da “wow”.
La prima parte ha sostanzialmente confermato i miei timori, ovvero che quello che c’è stato a Mitras sia stato un punto critico per loro tre, ma emerge pian piano che se pensavo che Levi avrebbe avuto il colpo maggiore, in realtà nessuno dei tre è esente. Erwin e Levi si allontanano da Amelia, le cose tra di loro si raffreddano incredibilmente e prima con Amelia e poi con Levi emerge il motivo: Erwin. Erwin, come si intuiva e come anche Amelia ha intuito, ha quasi giocato con loro, ha fatto come sempre i suoi calcoli, i suoi piani, le sue dannate scommesse, ma le ha fatte su di loro questa volta. Mi è piaciuto tantissimo come lo hai tratteggiato, non esce mai dal suo personaggio, non esce mai dalla divisa di Comandante, nemmeno in un letto, nemmeno con loro, non perde il controllo e anzi è il controllo stesso che lo muove all’interno di quel letto, più che l’amore per Amelia, che indubbiamente prova in questo suo modo contorto. Mi piace anche che ne abbia parlato subito con Levi, in modo pacato, mentre con Amelia ha aspettato: come se Levi potesse comprenderlo meglio o con maggiore freddezza, mentre la ragazza no. E infatti Amelia non reagisce bene (e chi si stupisce? Erwin fa quasi paura per come si pone in quel momento). Ah, e la costruzione del capitolo con il confronto tra i due uomini nel flashback solo alla fine, è un bel colpo ed è bellissimo in sé.
Ed è tramite i loro pensieri a posteriori che ricostruiamo quello che può essere successo quella notte, quello che era avvolto dall’oblio, ci pensano a mente lucida dopo. Tra l’altro in questi frangenti trovo molto particolari e incisivi i pensieri di Levi, che vorrei definire quasi da voyeur, ma non è minimamente corretto, sono i pensieri di una persona innamorata che non può vivere o non del tutto quello che prova, quasi pensieri da ragazzo inesperto in alcuni momenti (forse più in precedenza in realtà, ma anche qui di tanto in tanto. Mi viene in mente, capitoli addietro, qualcosa sulla stranezza di stare accanto a qualcuno che aveva appena fatto l’amore, ma non con lui. Levi ha pensieri quasi ‘non da Levi’ e che invece hanno terribilmente senso per lui).
Comunque, al di là del sempre più complicato rapporto tra questi tre, resto molto arrabbiata per Sophie. Mi aspettavo che avrebbe fatto una brutta fine, ma tornando in battaglia con il Corpo di Ricerca, non così! Mi hai presa completamente alla sprovvista, completamente gelata! Quindi ho capito cosa intendeva Amelia, e il fatto che questo dia il via ad una spirale sempre più disperata in lei è giustissimo. Proprio perché non solo era legata a Sophie, ma appunto si aspettava che sarebbe potuta sopravvivere a tutti loro, era la garanzia di una speranza che -zac- scompare all’improvviso.
Ho trovato molto toccante il momento in cui prende in braccio la bimba, il fatto che ne abbia paura, che questo ancora di più la spinga a riflettere e temere…non voglio sbilanciarmi troppo, ma credo che sia più che sensato che tenere in braccio una nuova vita (a prescindere, ma in un contesto come quello in cui succede in questa storia ancora di più), porti a spalancare un mondo di paure e domande diverse e nuove a loro volta. Il fatto che Amelia ammetta che non sa come comportarsi ma poi quel fagottino le manchi quando non lo ha più tra le braccia è molto, molto bello. Magari non sente chissà quale affinità con i bambini, ma senza saperlo ne ha tanta con la vita. E in realtà questo glielo fanno notare dopo sia Levi che Erwin…mi piace che siano stati loro a farglielo notare, come spesso succede Amelia non vede i suoi lati positivi, vede le sue tenebre, per vedere altro serve qualcuno che glielo mostri, e come qualche capitolo fa lei stessa diceva, loro tre sono i rispettivi specchi. Hanno le loro differenze, cercano e offrono costantemente qualcosa che all’altro manca, ma cercano anche uno specchio. Bello, bello e ancora bello. Anche la somiglianza con Hange che Levi le fa notare porta a questo, porta a capire che Amelia è complessa, umanissima nei suoi lati positivi e negativi, ma indubbiamente piena di vita. Quando ride in faccia a Levi poi ho pensato “si sta comportando esattamente come Erwin qui” e sì, è vero, lo notano anche loro, ma lei come Levi le farà notare, si è lasciata coinvolgere dalla morte di Sophie, lei dimostra un dispiacere profondo e il proprio tormento. Pensa di essere come Erwin, ma non lo è. E infatti questo aspetto poi lo hai spiegato benissimo poco dopo, dando nuovamente questa idea di circolo vizioso in cui si trovano.
Erwin mi ha stupita invece, finalmente si è dimostrato profondamente toccato dal dolore di Amelia, anche se lì per lì all’inizio del suo discorso mi sono detta che non era esattamente il modo migliore di consolarla…ma invece dimostra l’esatto contrario! Quello è il modo in cui finalmente si chiariscono, in cui si comprendono, in cui Amelia torna tranquilla…inutile dire che invece l’idea d Levi che li vede abbracciarsi sulla porta ed è lui a chiuderla per andarsene da solo è un piccolo pugno nello stomaco…povero Levi. Sembra che così facendo stia chiudendo più di una porta, ma stia cercando di chiudere una parentesi troppo lunga e troppo complessa…inutile dire che non penso sarà così semplice farlo davvero. (Piccola nota a parte, torna il completo disappunto di Amelia per Petra (anche qui: poveretta), e mi è piaciuto come Amelia aggredisca Levi con la domanda se se la porti a letto, mentre Erwin a lei aveva posto la stessa domanda in termini estremamente diversi. Di nuovo, qui vediamo la differenza della gelosia…).
Amelia è un personaggio completo, che mi piace da matti anche perché ha di questi momenti in cui amabile non è, e che la rendono reale. Non è un’eroina completamente buona, diciamo che non è Biancaneve con i superpoteri ecco, è un personaggio realistico, con i suoi lati buoni e meno buoni, con le sue crisi, con una punta di cattiveria di tanto in tanto, piena di vita e di affetto, solo che sembra non volerlo vedere. È umana ed è un personaggio magnifico.
Il discorso sulla assenza di egoismo di Levi, sulla sua capacità di analisi lontano dai sogni….una bellezza dietro l’altra, davvero. E poi i suoi flashback…questi sono struggenti. Un bimbo allegro, pieno di affetto e fiducia, che vede la sua infanzia finire in un modo terribile e che lo porta ad essere cinico sì, ma con la stessa bontà di quel bambino, tramandatagli da una madre che gli ha dato un amore smisurato. Sono flashback dolce-amari potentissimi…mi spezzano un po’ il cuore ma sono davvero belli.
Lascerò un piccolo trafiletto per ‘Eroi’ perché mi sono già dilungata anche troppo, ma è un capitolo che non merita di essere ignorato solo perché scrivo a caldo dall’ultimo. Come l’inizio della quarta stagione, mi sono chiesta se per caso non avevo selezionato il capitolo sbagliato…invece giustissimo! Un rincorrersi di concetti completamente diversi di eroismo, un caleidoscopio di punti di vista viziati dall’ideologia che gli è stata imposta mischiata a una distorta innocenza infantile…tutti hanno un concetto diverso di eroismo, tutti hanno la propria visione parziale e personale, tutti hanno la loro storia a cui hai dato risalto in momenti differenti e significativi…un bellissimo capitolo davvero. Potrei spezzare la recensione nuovamente ma mi sento una minaccia con questi papiri a questo punto!😅
E di questo ultimo capitolo è meraviglioso anche il finale, cinematografico mi viene da dire, davvero davvero bello.
Ora scappo, non so se a rispondere o a proseguire con il prossimo capitolo! Probabilmente vincerà questa seconda ipotesi!😂
Un abbraccio e complimenti!!❤️

Recensore Junior
12/02/25, ore 22:06

Hem-hem. Come ti avevo anticipato, vorrei urlare in modo molto scomposto…ma non credo sia il caso! Anche perché sono due capitoli molto intensi e pieni…
L’inizio di questi due capitoli è struggente, ma mette in luce il contrasto tra l’atteggiamento dei civili e quello dei soldati del Corpo di Ricerca, che soffrono eppure non si abbattono, ognuno a proprio modo: Levi analizza le colpe, Erwin è statuario, e così Amelia ma solo fino a un certo punto perché poi si anima completamente mossa dall’amicizia e dalla lealtà. Decisamente Amelia non è più la ragazza dell’inizio, non lo è da tempo in realtà, ma qui mi ha colpita in modo particolare questa sua capacità di razionalizzare la situazione senza perdere nulla della sua vitalità. È una cosa che emerge anche a fine capitolo, con l’incontro con l’altra ragazza del corso Reclute.
Molto bello il brevissimo (ma intenso) confronto tra Erwin e Levi, con il Capitano che sembra spinto dall’istinto a confortare Erwin su Amelia in battaglia, mentre il Comandante che dal canto suo lo pungola…piccolo ulteriore presagio della consapevolezza del Comandante sulla situazione tra le due persone a lui più vicine. Nemmeno qui è ostile, è semplicemente Erwin.
Il ‘genetliaco’ ‘geneche?’ mi ha fatta ridere tantissimo😂 uno dei tanti momenti di leggerezza inseriti con naturalezza in questa trama gestita perfettamente!
E in realtà però a questo punto ho iniziato a subodorare un viaggio molto intenso a Mitras, con i tre che saranno soli soletti (più o meno) nella Capitale…e mi sono anche chiesta: cosa ha in mente il nostro machiavellico Comandante, dato che evidentemente qualcosina sa? E pensavo che a Mitras ci sarebbe stato un acceso confronto con Amelia e Levi…ma no! Questo è arrivato, a sorpresa, subito con Amelia! Mi è piaciuto un sacco! Perfettamente in linea con il Comandante, che sa essere freddo fino ad essere fuori luogo. Sempre un passo avanti, sembra orchestrare ogni cosa…e mi è piaciuto anche il fatto che, consapevolmente credo, parli di ‘fare l’amore’ con Levi, non di andarci a letto o simili, è ben consapevole che in gioco Amelia e Levi in gioco mettono anche i sentimenti di cui sì e no sono completamente consapevoli loro stessi. Ma Erwin no, Erwin sa.
E qui entra in gioco il discorso sulla gelosia: Erwin, calcolatore e freddo com’è, vede la situazione come “distaccandosi” da quelli che sono i suoi sentimenti, vedendo quanto sia complesso quell’intreccio di relazioni e quanto Levi rappresenti un’eccezione in virtù dell’uomo straordinario che è, di cui entrambi si fidano ciecamente e a cui entrambi sono legati; Amelia invece quella gelosia in un certo senso la vorrebbe, e la proverebbe anche, proprio perché lei non è come Erwin, per quanto si capiscono perfettamente, lei è più sanguigna in un certo senso, più preda delle emozioni e delle passioni. Non sono uguali e in questi due capitoli questo aspetto sembra prendere vita. Amelia in effetti gelosia ne prova, e come ha osservato Erwin, la prova nei confronti di Levi, non di Erwin, che probabilmente appare "immune" da questo rischio, così assorbito dalla sua missione e dimostrando passione, al di fuori dei suoi obiettivi, solo per Amelia.
Anche durante i festeggiamenti, i due hanno atteggiamenti estremamente diversi: Erwin è il Comandante fermo e lungimirante che si trova a proprio agio negli intrighi, una statua lontana che però come un ragno tesse la sua tela (come dicevamo, qui si nota bene che lui sia perennemente a preparare le sue mosse future, senza lasciare niente al caso), mentre Amelia dimostra il suo fastidio prima e la sua passione. E anche nel momento in cui i tre infine (non ci speravo e sono felice che sia successo!) stanno insieme, Erwin sembra comunque fare i suoi calcoli, e infatti Amelia chiede conferme, mentre gli altri due no, per gli altri due è un lasciarsi andare completo.
Comunque, prima di arrivare lì succede molto altro! La differenza abissale che c’è tra il palazzo reale e la realtà delle persone comuni o, ancora di più, con le persone nella Città Sotterranea, che fa arrabbiare Levi e che Amelia accetta senza approvare. Mi è piaciuto come hanno affrontato il discorso, in modo molto pacato e realistico.
L’insistenza sul filo conduttore di questi due capitoli, l’oblio, poi è particolarmente bella e riuscita. Con pochi cenni hai reso splendidamente l’idea di quello che i personaggi provano o vorrebbero provare, una sorta di stordimento piacevole, un modo di non pensare del tutto quasi. In questi momenti sembrano cercare un sogno, una dimensione sicura e lontana in cui rifugiarsi con chi gli permette di mettere per un momento a tacere il resto del mondo e anche i propri demoni. Levi o Erwin, Erwin o Amelia, purché questa dimensione esista.
Nell’opulenza del palazzo torna però a spiccare anche Lacroix, che come già avevo accennato, mi incuriosisce: un personaggio dalla parte di Erwin e del Corpo di Ricerca! Gioia!! Proprio con Lacroix e Pixis, Erwin sembra tessere la sua tela abilissima, e mi è piaciuto tanto. Poi lui, Pixis e Lacroix sembrano punti fermi e stabili in mezzo ai nobili alla festa, sono tre uomini capaci di integrarsi e allo stesso tempo mantenersi a distanza dai modi orribili di quei nobili. A proposito, anche qui i nobili riferendosi ad Amelia mi hanno fatto accapponare la pelle, giustamente. Ed è giustissima anche l’osservazione di Amelia che Levi non sia esente da rischi, idolatrato e visto anche lui come oggetto da usare ed esibire…
Se Amelia era già sulle spine, anche a causa di Erwin che le ha negato l’intimità sia nel mese precedente che il pomeriggio stesso, è quando i tre sono insieme e soli in quel salottino che il desiderio prende il sopravvento. Mi è piaciuto tantissimo che né Levi né Amelia riescano a definire come si sia originato, e in realtà sono in un triangolo ben sviluppato con di mezzo un legame particolarissimo e persone eccezionali, quindi trovare una risposta penso sia piuttosto complesso. Erwin invece è un’entità a sé, che sembra emanare potere su di loro, in quel momento come anche successivamente.
Il momento in cui Amelia chiede di potersene andare mi ha ricordato tanto una scena di ‘Marie Antoinette’, dove la regina se ne va da una festa per poter fantasticare liberamente su Fersen, forse anche grazie all’atmosfera del palazzo e della festa di re Fritz che richiama i fasti di Versailles…ma è un momento che mi è piaciuto particolarmente!
E poi…poi beh: Amelia e Levi quasi ubriachi di passione, che colti sul fatto nemmeno sentono vergogna, così come Erwin dimostra una calma quasi divertita. Ci sono dentro in tre in quel legame, e direi che adesso se ne rendono completamente conto. E se non in quel preciso momento, sicuramente dopo, mentre parlano e la tensione è palpabile e quando stanno insieme.
È un’atmosfera come da sogno quella in cui si muovono, soffusa, un avvicendarsi di sensazioni intense e confuse: molto molto bello e molto ben scritto! Eppure, per quanto bello e per quanto desiderato, mi sembra un punto di rottura questo per loro tre…Erwin è sembrato troppo calmo in precedenza, troppo distante, anche se poi all’atto pratico così non è…non so, starò a vedere, ma temo soprattutto che Levi possa soffrire. Lui ha capito che cosa prova, per quanto complesso, e questo temo gli farà male…
In ogni caso, questa conclusione non mi uscirà mai dalla testa! E comunque non riesco a finire un capitolo (nemmeno uno!) senza la curiosità di capire il seguito, e in questo caso con la speranza che Levi non si faccia troppo male, povero cuoricino…
D’ora in poi mi impongo di prendere appunti mentre leggo comunque, non c’è altra via!😂
Te lo avevo anticipato, ma lo ripeterò: sono capitoli perfetti! Ottimo, ottimo lavoro😍😍
Un abbraccio e a prestissimo!!❤️

Recensore Junior
08/02/25, ore 18:52

Bene, provo a fermarmi qui prima di proseguire con le due parti di Oblio…che ho comunque iniziato perché posso io impormi di non andare avanti? No, ecco appunto… 😅
In questi capitoli a spiccare sono Hange ed Amelia, impegnate negli esperimenti sui giganti. Impegno, ricerche, studio, tentativi tra il bizzarro e il grottesco e tutta l’agguerrita volontà di queste due amiche di cercare delle risposte. È vero che l’amicizia tra Amelia e Hange si è sempre vista in tutti questi capitoli, ma qui sembra trionfare nella complicità che hanno e nel modo in cui riescono a procedere insieme e a capirsi. È bellissimo vedere che Hange in questo modo non è sola nei suoi esperimenti, non è lei da sola in mezzo a chi la considera quasi una scienziata matta. Mantiene il suo carattere spontaneo, la sua mente eccentrica ma è in mezzo a chi la comprende, la pensa come lei e cerca le stesse cose, collaborando attivamente.
Nei loro esperimenti emerge, ancora una volta, l’umanità di Levi, che con un’occhiata dissuade i soldati dall’accanirsi sui due giganti in modo gratuito, lui che solo qualche anno prima ha fatto a pezzi i giganti responsabili della morte dei suoi amici. Ma non adesso, non nel momento in cui la violenza sarebbe solo un inutile sfogo di tutta la rabbia accumulata negli anni.
Nel frattempo il triangolo tra i tre continua a evolversi e mutare. Amelia e Levi non riescono a stare lontani, e se anche si impongono di smettere, sembra sia solo per arrovellarsi di più e continuare a cercarsi da una distanza di sicurezza, sembra un elastico che si tende tra loro dolcemente…e nonostante questo Erwin intuisce qualcosa, sebbene siano bravissimi a fare finta di niente…
È bellissimo poi il confronto tra Amelia ed Erwin alla fine del capitolo 31, sul significato della morte di Ilse e sulla differenza tra Erwin, Amelia e Levi…sono diversi tra loro e si cercano, si completano, trovano umanità e conforto tra di loro, forse nemmeno sempre coscienti di questo. È per questo che il rapporto tra di loro secondo me funziona così bene, tutti e tre hanno qualcosa che li tormenta e sono attratti da chi quel qualcosa sembra metterlo a tacere. Nel capitolo dopo è Levi che percepisce due istinti in sé stesso, uno che lo porta da Erwin e l’altro da Amelia, e si chiede tra queste due nature quale sia la sua. Eppure, forse, in questo intreccio non esiste una risposta, ci sono una miriade di cose che li legano.
Erwin parallelamente compie altri esperimenti: su chi detiene il potere a Mitras. Mi è piaciuto moltissimo questo aspetto, di un ultimatum che non lo sorprende perché Erwin è sempre un bel po’ di passi avanti a tutti, con Amelia che i suoi ragionamenti li intuisce e li legge uno per uno.
Parentesi a parte merita il flashback di Levi sulla sua infanzia. In questi momenti fa una tenerezza enorme, è un bimbo come tutti, che vuole bene alla mamma e che sogna, è distante dall’uomo che conosciamo anni dopo, disilluso e distante…francamente a leggere di Levi da bambino vorrei entrare nella storia e abbracciarlo, povero, cosa che tra l’altro ho pensato anche più in là quando sogna Amelia. Che poi, con i sogni di Levi mi trai sempre in inganno! All’inizio penso sempre che siano la realtà, poi qualcosina inizia a non tornare…e questa cosa mi piace tantissimo! Comunque, tornando al sogno: appunto pensavo che Amelia fosse realmente andata dal Capitano e per un momento ho pensato “finalmente un po’ di dolcezza e tenerezza per quest’uomo!”…e poi no, è un sogno che si trasforma in un incubo 😩 ma povero! In realtà però emerge un’altra cosa: non è solo Amelia che sogna, ma anche altri del Corpo di Ricerca, perché inevitabilmente tiene a tutti quanti loro e in modo profondo…mentre Erwin è per lui un discorso a parte perché pur tenendo a lui, Erwin appare quasi un mostro invincibile…bello, bello e ancora bello!
Altra parentesi: Petra. Mi stende che Amelia non la regga più di tanto e comunque bene o male se la ritrova sempre attorno, e si trova a dividersi tra il suo fastidio e una sorta di affetto quasi “inevitabile”. E su questo vorrei aprire un altro discorso sulla gelosia di Amelia, in questo caso nei confronti di Levi…ma magari lo rimando un pochino, quando avrò terminato le due parti di “Oblio” 👀
È bellissima anche la conclusione di questo capitolo, con le riflessioni di Levi sulla capacità di Erwin di far pace con sé stesso nel sapere il rischio che i suoi ordini comportano per i suoi soldati, e sul fatto che Amelia rappresenti un limite o meno. E Levi lo sa, sa che in fondo quell’amore che entrambi provano è umano e se rappresenta un limite, è un limite buono, il problema sarebbe forse, piuttosto, non riuscire a tracciarlo quel limite…
Niente, io sono sempre più incantata da questa storia, sempre più curiosa e sempre più ammirata dal suo sviluppo continuo! Perciò scappo, e mi sa che presto arriverà un altro trattato sui prossimi capitoli 😂
Un abbraccio e a presto ❤️

Recensore Veterano
07/02/25, ore 22:44

Ciao Iris, prendo esempio da te e ti lascio un solo commento per questo capitolo e il precedente. 
“Una scelta diversa” è un capitolo piano, disteso, di quelli che esplorano le atmosfere del Corpo di ricerca e i rapporti fra i personaggi, e che fanno presagire una bella tempesta in arrivo. Il titolo mi sembra che voglia suggerire quasi una risposta alle domande poste nel capitolo 26: Sophie e Victor, la cui scelta di sposarsi è così inusuale per i colleghi di lei, è un altro esempio di “cuori fatti diversamente” ed è come un controcanto ai pensieri di Erwin su Nile e Marie e sulle proprie scelte, ma anche alla convinzione di Amelia che il fatto stesso di aver scelto il Corpo di ricerca implichi di rinunciare alla vita affettiva o di relegarla a una dimensione laterale, clandestina, o, nei confronti di Levi, in bilico sul filo dell’inconsapevolezza. Alcuni dettagli che ho apprezzato in questo capitolo sono la descrizione di Mike come “strano” per non dire “inquietante”, che mi ha fatto sorridere, certi dettagli del paesaggio come la foresta di alberi giganti ex meta turistica o l’illusione ottica che fa sembrare vicine le mura in realtà lontane (dalla città in cui vivo questa cosa in certe giornate molto limpide succede con le montagne ed è stupefacente!), certe punte di sarcasmo come l’invito del Capitano “ad andare dove non batte il sole” e naturalmente, come sempre, il tono amichevole e brillante dei dialoghi (quello sull’abito da sposa orrendo è fantastico!). Passando al lato sentimentale, la dinamica tra Sophie e Victor mi è sembrata convincente, ma soprattutto mi sono piaciute le poche righe in cui noti che, per quanto appariscente Erwin sia, se Amelia e Levi ne sono attratti non è per una facile fascinazione, ma per qualcosa di più profondo che lui per primo apprezza. Con un piccolo paragrafo hai detto molto!
Io invece mi sto dilungando un po’ troppo, quindi passo al capitolo 28, che, come ti ho già accennato, mi ha fatto venire gli occhi a cuoricino. La sua struttura è semplicemente magnifica! L’alternanza dei piani temporali ha un andamento concentrico che tiene col fiato sospeso e che alla fine riesce a dare al tutto un senso di chiusura e di compiutezza che quasi lo fa reggere da solo.
L’inizio è un colpo al cuore: ci hai lasciato con i preparativi per il matrimonio e bum, all’improvviso ci catapulti nel Rumbling, così, senza preavviso, brutalmente, come brutale, ma anche un po’ dolce, è la fine di Hange. È bello anche il modo in cui hai collegato fra loro i vari segmenti del capitolo, riprendendo una stessa immagine o uno stesso personaggio e mettendo in evidenza il contrasto fra la spensieratezza (apparente) del matrimonio e la crudezza delle due battaglie, una vicina e l’altra lontana nel tempo. Nel primo “sei anni dopo” di Levi, ci si chiede subito chi abbia pronunciato le parole “Uccidilo, Levi. Devi farlo tu, perché purtroppo io non ne sono in grado”, e il sospetto che si tratti di Amelia viene confermato solo alla fine, ma senza precisare chiaramente le circostanze: scelta che mi è piaciuta, perché dà unitarietà al racconto e allo stesso tempo lascia il desiderio di scoprire che cosa accadrà in futuro. Mi chiedevo già da un po’ se avresti scelto di far sopravvivere o meno Amelia a Shiganshina, e questa scelta di (mi pare di capire) tenerla in vita ma ai margini delle vicende mi sembra un modo saggio per inserirsi nel canon senza stravolgerlo, aggiungendogli un punto di vista e una sfumatura in più. 
La dichiarazione finale che Amelia fa a Levi (e, indirettamente, a Erwin) è intensa e significativa dopo tutto ciò che hai costruito: c’è la tensione, il non detto, il fatto che Levi osservi Amelia ed Erwin condividere qualcosa fuori dalla sua portata; c’è il suo vedere lei come un “fantasma della madre”, da proteggere, lei che invece è sempre stata pari a tutti, lui compreso; c’è il senso di inadeguatezza morale di Amelia, che teme in qualche modo il giudizio di Levi sull’egoismo suo e di Erwin; e ovviamente c’è il chiedersi se le scelte dei loro cuori “fatti diversamente” (diversamente da quelli di persone come Nile, Marie, Sophie e Victor, oserei dire) non siano state un po’ sbagliate; e in questo la risposta secca, asciutta, di Levi è perfetta: “Non credo”. Perfettamente caratterizzato in due sole parole che non concedono spazio ai famosi rimpianti, a cui però non manca di dar voce Amelia, dando alla chiusura del capitolo un tono di dolcezza e nostalgia molto toccante. 
Ho apprezzato molto anche il flashforward dedicato ad Hange e alla sua difficoltà nel riconoscersi nel ruolo di comandante, anche qui con un accento sui rimpianti che le risposte di Levi non riescono comunque ad arginare; ed è interessante come tu abbia inserito questa scena proprio nel punto in cui Hange è intervenuta a salvare Amelia dalle grinfie del gigante, come (o ci sto leggendo troppo?) a sottolineare che Hange, per quanto non sempre riesca a riconoscerselo, è davvero colei che salva la situazione nei momenti più oscuri e disperati, come testimonia poi il modo stesso in cui decide di morire e con cui (non a caso, credo) hai deciso di aprire il capitolo.
Insomma, a me questo “Col senno di poi” è piaciuto davvero tanto, se non si fosse capito, e ci ho ritrovato un po’ le stesse emozioni e gli stessi contrasti che ho sentito a mia volta provando a scrivere sul tema dei rimpianti, delle scelte e dell’ironia tragica che attraversa le vicende di questi personaggi: è veramente bello percepire questa affinità!
Ah, le scene dei festeggiamenti e quelle di battaglia sono divertenti ed avvincenti come sempre, ma ormai che te lo dico a fare? Mi si è incantato il disco!
Grazie per questa lettura anche più bella del solito e a presto ☺️
(Recensione modificata il 07/02/2025 - 10:45 pm)

P.S. Dimenticavo: 1) le frasi di Kenny sono una chicca e 2) molto molto tenero il fatto che Petra ricordi a Levi Isabel! Allontani ogni ipotesi di ship e al tempo stesso caratterizzi bene il rapporto fra i due.
(Recensione modificata il 07/02/2025 - 10:51 pm)

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