Eccomi qui.
Un altro bel capitolo, che ci permette di approfondire il quadro variegato che avevi già introdotto nel precedente: qui il focus è ancora una volta sui personaggi, di cui approfondisci la psicologia, le contraddizioni, i rapporti e le rivalità, paure e desideri. Ciascuno di loro spicca come la tessera di un mosaico dai colori vivi, ciascuno emerge per le proprie particolarità, e accentua il carattere corale di questa storia.
Si comincia con Alyke, indispettita per la sconfitta, che si presenta subito come una persona dallo spiccato senso dell'onore, indipendente e dal carattere fermo. Creusa è simile, ma più sensibile al giudizio altrui e più propensa a giudicare gli altri, tra cui suo fratello Ettore per come tratta Lirno.
Poi abbiamo Enea e Lirno, i due gemelli figli di Venere, dea dell'amore, che ne incarnano i due differenti aspetti: l'Amore inteso come forza universale, un sentimento che permea tutto e nobilita le azioni degli uomini, e l'amore carnale, che trova soddisfazione solo nella sua manifestazione fisica, che si nota con chiarezza nel rapporto tra Lirno e Adrasto. Enea agisce come la personificazione di questo sentimento assoluto, su di esso basa i propri valori, mentre l'altro riflette l'aspetto mutevole del sesso, vaga di corpo in corpo in cerca dell'appagamento fisico perfetto ma privo di sentimento. Molto bella la metafora del "nomade ermafrodito".
Infine Asio, che sotto la scorza di uomo impulsivo e schietto nasconde un'anima saggia e lungimirante, e forse un'ambizione che non ha avuto ancora modo di manifestarsi appieno, mentre Deifobo è un adolescente rude e sfrontato, che sembra aver fretta di crescere per vivere la propria vita all'avventura, libero da obblighi. Chissà se le parole dell'Irtacide hanno avuto un qualche effetto su di lui?
Ottimo capitolo, alla prossima! |