Non solo ottonari.
C'è un po' di tutto in questa poesia.
Ma hai la musica nel sangue.
Potresti e dovresti scrivere canzoni.
Qui ci colgo una lieve autoironia, che non guasta mai. Potrebbe essere l'effetto delle rime. Ma ci vedo soprattutto una grande originalità.
Il soggetto è affascinante, come tutte le volte che si mettono in evidenza opposte e concomitanti tendenze dell'animo umano.
Vedo grandi viaggi nel tuo futuro, cara dama rossa. Lo vedo da quell'accenno al "serpe stritolatore", oppure alla "puntura".
Vedrai! La pandemia finirà, la bolla scoppierà, anche senza punture, la "voglia di viaggiare" scoppierà pure lei come la bolla. Mollerai tutto, come dici.
E' l'augurio più grande che ti possa fare un bilbo viaggiatore, che ha provato di persona.
Parti dal posto più lontano che puoi. Io partii per il Perù.
Detti retta a Francesco Nuti, parlava la mia lingua:
"O te tu vai in Perù o te tu sposti la chiesa o te tu vinci al totocalcio. Spostare la chiesa troppa fatica! Vincere al totocalcio troppa fortuna! Mi è rimasto andare in Perù? Si parte per il Perù non è una bischerata."
Ma devi fare in fretta. Il mondo sta diventando tremendamente monotono.
A ritrovarci in giro per il mondo, cara Hiril.
Le bolle sono belle, ammantate dei colori dell'arcobaleno, ma hanno vita corta. |