Recensioni per
Sunt lacrimae rerum. Fersen si rifiuta
di Dorabella27

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
05/11/22, ore 13:47

Cara Dorabella, ho letto queste pagine col sorriso. L'atmosfera era quasi da "chi ha incastrato Roger Rabitt perché vedevo te in forma in umana ed il conte di Fersen bella versione cartoon in una sovrapposizione di universi e piani temporali. Immagino anche che mal di pancia sarà venuto al conte con tutti quei cioccolatini a parte l'alto tasso alcolico. Certo che il conte spara una cartuccia di un certo peso con quella storia su Lois Lane e tutti siamo costretti a dire che un po' di ragione potrebbe averla. Nessuno ha mai dato della scema a Lois, in effetti.
Tuttavia... Ecco che una riflessione mi si pone ed impone.
Occorre dire che la Lois del film con Christopher Reeve è una creatura davvero antipatica, presa da sé stessa da morire, a caccia di un premio Pulitzer improbabile per la cronista di un giornale di una città che non sarà di certo una delle più grosse ed importanti degli USA, pur chiamandosi Metropolis. Lois è la donna arrembante e determinata, ma assai poco incline a gettare uno sguardo attento sugli altri, proprio empatia portami via, dal suo stesso capo al povero Jimmy Holsen. Nel suo lavoro è brava, ma quanto a riconoscere anche i meriti altrui, siamo sullo scarsino altamente andante. È di quelle giornaliste che ruberebbero un'esclusiva ai colleghi senza farsi troppi scrupoli e giustificandosi a posteriori dicendo che lei ha fatto e scritto tutto meglio di chiunque altro.
Viene quasi da pensare che il suo amore per Superman sia più una ammirazione della potenza e della inarrivabile forza bruta, sia pure ben indirizzata, che non un amore per la "giustizia somma" di cui Superman stesso sarebbe incarnazione perfetta e senza macchia (sia pure con qualche dubbio postumo nei capitoli più avanzati della storia). Sta di fatto che ogni essere umano viene trattato da Lois con sufficienza e pure con una puntina di disprezzo, più di tutti Clark con quella ostentata goffaggine e timidezza. Perfino nel secondo film della saga, quando inizia a sospettare qualcosa il suo atteggiamento nei confronti di Clark non cambia ed anzi peggiora in quei passi nei quali si convince di aver preso un bell’abbaglio. Risulta più facile a questo punto credere che non si accorga di nulla perché bene o male si arriva alla conclusione che Lois guarda ma non osserva. Quando poi nascerà la sua relazione con Clark – Superman, il suo atteggiamento cambierà, ma il passato, ahimé, non si cancella. La Lois del fumetto la conosco poco perché nei numeri da me letti, Lois conosce già la vera identità di Clark e si è in una fase assai avanzata della storia.
Ma alla fine, la domanda che mi pongo è se hai davvero riabilitato il personaggio di Fersen? A vedere la conclusione della storia parrebbe di no, considerato che fattegli spiegare le sue ragioni in un'oretta, che sembrano non convincere e restano tutte limitate in una visione che a noi continua ad apparire anacronistica, lo inviti amichevolmente ad uscire (anche per evitare giustamente di ritrovarti senza scorte alimentari). Non pare che le parole del conte abbiano fatto poi così breccia nella tua convinzione, né in quella dei tuoi lettori. Ho visto giusto?
Alla prossima storia letta (ne ho un nel po' di tue da recuperare). Ciao :)
(Recensione modificata il 05/11/2022 - 05:20 pm)

Recensore Junior
18/03/22, ore 18:26

Ciao Dorabella. Anche questa lettura è stata uno spasso!! Mi piace il tuo modo di prendere in giro il Conte, sai essere divertente ed ironica in modo sano e intelligente. Ma povero Fersen, io sono d'accordo con lui, la maggior parte delle persone lo trovano antipatico e gli danno appellativi che non merita. Certo, non è una volpe e questo lo sappiamo, ma a volte viene bistrattato più del dovuto. A parte questo, è un uomo straordinario, con i suoi pregi e difetti...e chi non ne ha? Le sue imperfezioni me lo rendono ancora più umano. Ho sempre visto in lui anche tanta solitudine...e quando si recava a palazzo Jarjayes lo faceva perché quello era l'unico posto che lo facesse sentire come a casa sua... perché lo faceva stare bene...e tutto ciò grazie all'amicizia vera e sincera che provava nei confronti di Oscar e André. Spezziamo un'altra lancia a suo favore: non è l'unico che non riconosce Oscar al ballo, negli anime e nei manga basta cambiare pettinatura o vestito e avviene la magia, non li riconosce più nessuno 😂...ma come fanno?? Ho adorato i suoi dialoghi e il suo infervorarsi dovuto all'alcool dei mon Chéri e dei boeri. Mi piace il suo modo di farsi distrarre da ciò che lo circonda... Io però non lo avrei buttato fuori di casa, anzi... Nel tuo caso hai fatto bene, se si fosse accorto del frigo non sarebbe più andato via, lo avrebbe svuotato per intero... Il San Daniele è salvo!! 😂😉

Recensore Junior
13/03/22, ore 21:58

Semplicemente spettacolare!!! Mi sono divertita tantissimo, non saprei neppure da dove iniziare, troppe cose spassose che strappano ben più di una risata! Complimenti di cuore per il tuo umoristo estremamente intelligente supportato da notevoli rimandi letterari a cui si intrecciano citazioni di cinema e serie TV che non potrò mai dimenticare! Davvero un bellissimo scritto, almeno quanto quel Conte un po' invadente e saccheggiatore di scorte alimentari ;-)
Buona serata
(Recensione modificata il 13/03/2022 - 10:45 pm)

Recensore Master
01/09/21, ore 10:00

Ciao Dorabella. Sono lieta di tornare a commentare una tua storia ed ero curiosa di leggere questa, con protagonista il Conte di Fersen. Un dialogo folle che ho letto con interesse, dove mi ha colpita il fatto che abbia posto l'attenzione riguardo l'appetito con cui, come hai scritto, "Fersen siede alla tavola di Oscar." Appetito presente in questo tuo scritto dove ho sorriso nel finale leggendo "almeno il San Daniele è salvo." Ho apprezzato la tua ironia ed è sempre bello leggere qualcosa di diverso. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 01/09/2021 - 10:01 am)

Recensore Master
30/08/21, ore 22:35

Cara Dorabella27,
Soltanto ieri mi è capitato di prendere visione di questo tuo incantevole scritto.
Incantevole, più che riuscito e meritevole di ogni complimento!
A far la pedante potrei "sentenziare" che le righe dedicate ai super-eroi potrebbero essere omesse, data una loro eccessiva eccentricità rispetto alle caratteristiche di un personaggio come Fersen e causa un certo loro intrinseco "sovrappeso", una forzatura, sull' utile economia del racconto, ma, appunto, solo di pedanteria si tratterebbe.
Ti è felicemente riuscito di prendere un po' in giro questo nobile personaggio, col sapiente uso di ironia, simpatia e del più puro senso dell' umorismo, impresa narrativa alla portata di ben poche "penne", cioè solo di quelle dotate di ottime doti narrative.
Un conte di Fersen questo tuo, inoltre, "ben vivo" e padrone di se stesso... Un personaggio delineato con forza ed efficacia, degno comprimario della voce narrante, che del racconto è la principale protagonista. Fortunata protagonista... data l' entità dell' ospite inatteso a cui essa si trova, in piena notte, a prestar supporto. Certo un' esperienza non priva di sacrificio personale, data la nota esosità dei nobili legati all' Ancien Regime...
Un bel racconto, venato da soliloqui e da dialoghi, da conclusioni e da battute decisamente divertenti.
Un racconto, altresì, caratterizzato da un deliziosissimo e molto pregevole "ordito culturale".
Un vero gioiello, che già da ieri è incluso fra i miei titoli preferiti.
Un caro e ammirato saluto

Recensore Junior
19/07/21, ore 19:26

Gentile autrice, cara Dorabella,

sono molte le cose che ti devo dire, quindi, in ordine sparso:

1) Sono felice di non essere l’unico a cui i personaggi di Lady Oscar invadono lo spazio personale. Nel mio caso, mi si presentano sempre in giardino, quando sto divagando o devo lavare la macchina. Almeno hanno la creanza di apparire nel tramonto che, è noto, dolcemente muore; io alle due di notte dormo, se sono solo, e se non sono solo fanno ancora meglio a non apparire.
2) Anche Superpippo è Pippo in calzamaglia e nessuno lo riconosce. Ma com’è? ‘sta cosa di Superman… Umberto Eco o KILL BILL? Entrambi papabilissimi nel caso.
3) “Trascende ogni mio controllo”… marchesa de Mertuil, più difficili se mi vuoi mettere in difficoltà.
4) Non spaccerei qualcosa di Rapagnetta per mio neppure sotto tortura (a proposito, ‘l’anno moriva assai dolcemente’, vero? sempre un PIACERE) ma leggere al conte di Fersen l’INFINITO e millantare – via, neanche col pensiero.
5) La tua libreria mi par assai interessante. IO PAPERINIK c’è?
6) Quelle pile di compiti che minacciano di mangiarti – devo dedurre che sto dialogando con una professionista del settore? No, perché nel caso, mi metto la cravatta e comincio a fare il serio.
7) L’ironia salverà il mondo. Se merita di essere salvato. E amo anche i cioccolatini al liquore. Non escludo di piombarti in casa a ora indegna spacciandomi per Keanu Reeves o, alle brutte, per un barbone di piazza Indipendenza in cerca di calore umano. Una roba tipo il conte di Fersen, insomma.
8) Ti lamenti della maestra dalla penna rossa zitella? Ti farei vedere la mia vicina del piano di sopra, e ti metterei al mio posto quando son venuti i carabinieri col cane Batman a fiutare.

Oh, Dorabella, volge l’ora che il disio ai navicanti e in cui diventa socialmente accettabile bere – se ho dimenticato qualcosa, come si suol dire, alla prossima puntata.

E i miei complimenti, sommati a omaggi doverosissimi,

Sacrogral

Recensore Veterano
16/07/21, ore 23:38

Ci vuole un quid particolare per scrivere un testo ironico, satirico, demenziale o come si chiama..io non riesco mai a mettere etichette perché ritengo che ogni cosa e ogni situazione abbiano una miriade di sfumature in base a come le si guarda e al momento in cui lo si fa. Comunque sono ancora qui che rido pensando a Fersen che si rimpinza di boeri...a me li portava a casa mio nonno che li vinceva a carte al bar del paese. E a me li lasciavano mangiare, nonostante il liquore...proprio altri tempi! Molto bella questa one shot, ha allietato il mio viaggio di ritorno dalle vacanze verso la...bassa padana! Di un po' cara prof., non è che per caso siamo concittadine?!?
Un caro saluto
PS: non ci resta che aspettare la riabilitazione definitiva del povero Conte;)

Recensore Junior
16/07/21, ore 22:54

Bellissimo mi hai fatto sbagasciare a quest'ora!!! Adoro!!! Devi sapere che io amo moltissimo Fersen, quello vero... quindi altrochè se lo riabiliterei!!! Solo alla fine non mi sono + trovata in sintonia... cioè, hai il conte di Fersen in salotto e lo mandi via perchè hai sonno??!??! Nah, so che tanto a una sciura come me non mi si filerebbe, ma anche in barba alla depilazione grossolana un'avance glie l'avrei cmq fatta aahahahah e quando mi ricapitava!

Recensore Veterano
16/07/21, ore 20:29

Dorabella27, mi piace moltissimo!
Hans Axel è un personaggio straordinario, un uomo d'altri tempi, dall'animo nobile, dal cuore grande, dal sorriso triste, destinato alla sconfitta e consapevole di esserlo. Un personaggio difficile da dimenticare. Ciò di cui avrebbe bisogno, per essere felice, non potrà mai averlo. Dal suo primo incontro con Maria Antonietta Hans Axel sa di non avere nessuna possibilità, infatti trascorre la sua intera esistenza in un limbo, che poi è la "lenta e triste agonia", che culmina nella drammatica e fallimentare fuga dei sovrani, a Varennes.
Ma Hans Axel non è sconfitto solo nelle vicende dell'anime, è inevitabilmente sconfitto anche nel cuore dei fan, perché, anche in questo caso, contro l'avversario con cui deve misurarsi non ha nessuna possibilità.
È impossibile non sorridere di fronte alla sua ingenuità, di fronte alla sua improntitudine, di fronte al suo naturale talento nel dire e nel fare la cosa sbagliata nel momento sbagliato. E in questo tuo personaggio ritroviamo, naturalmente in una luce diversa, tutto questo.
Hans Axel lo amiamo perché è fragile di fronte alle prove che la vita gli mette di fronte, è un uomo con le sue debolezze e le sue insicurezze. Non è colpa sua, in fondo,...se " lo disegnano così "😉
(Recensione modificata il 16/07/2021 - 08:32 pm)

Recensore Master
16/07/21, ore 18:54

Cara Dorabella,
uno scritto il tuo che vuole riportare nei cuori e nelle menti degli amanti di questa immortale storia un po’ di serenità dopo aver, forse, rivedendo le ultime puntate dell’anime in queste giornate, versato fiumi di lacrime. Una one shot, il cui genere non è propriamente il mio, ma visto che avevo bisogno di alleggerire cuore e mente da altri pensieri, e soprattutto avendo saggiato la qualità della tua penna, mi sono posta a leggere immergendomi pienamente nelle scene da te descritte. Uno componimento spassosissimo con il quale anche il lettore ha avuto l’opportunità quasi di confrontarsi con il bel conte svedese, capitato a casa della professoressa, che gli dà udienza non troppo convinta di dove voglia andare a parare. Dalle prime battute si comprende quanto il conte di Fersen voglia, almeno ai giorni nostri, trovar un po’ di giustizia per il suo personaggio che, diciamo la verità, non è stato descritto dagli sceneggiatori con lo stesso amore e la stessa cura che hanno utilizzato per i protagonisti di questa storia. Il suo personaggio un po’ ne ha risentito e forse per questo motivo è venuta a crearsi questa surreale situazione. Il conte deve essersi informato su come vengono trattati i personaggi dai registi del nostro secolo, prima di approdare in casa della professoressa, la quale ha qualche difficoltà a capacitarsi di quanto sta avvenendo nel salotto di casa sua, ma ben pronta ad accogliere le sue eventuali lagnanze. Lui sciorina personaggi e registi e saghe ponendosi a confronto con essi, mentre anche nel 2021, come già avveniva nel Settecento, dà fondo alla scorta di cibarie, in questo caso cioccolatini al liquore messi generosamente a sua disposizione. Sarà stato per il liquore ingurgitato, a mezzo dei deliziosi cioccolatini, che la sua lingua si scioglie sempre più e prova a trovare delle giustificazioni ai suoi comportamenti, primo fra tutti il non aver riconosciuto Oscar sotto le mentite spoglie della misteriosa duchessa al ballo. Ho sempre pensato fosse un gentiluomo, dal comportamento irreprensibile, ma il tatto non è certamente da annoverare fra le sue doti. Infatti parlare alla duchessa del suo migliore amico quando gli sembra di riconoscere in lei alcuni tratti di Oscar è veramente grossa.
Poi in tutto lo scritto hai disseminato curiosamente ed elegantemente richiami che vanno dalla letteratura al filmografia sfiorando più generi, e devo dire che personalmente trovo che lo arricchisca dando anche la possibilità al lettore di approfondire, se volesse, alcuni concetti o autori citati.
Insomma una nuova prova molto riuscita grazie al tuo stile di narrazione piacevolissimo.
Un caro saluto e a presto…

Recensore Veterano
16/07/21, ore 00:05

Carissima Dorabella27,

che bella one shot ci hai regalato! L’ho letta tutta d’un fiato oggi sulla diligenza… ah no, scusa, sul treno e mi ha strappato diversi sorrisi.
In una precedente recensione di “Dopo il lampo arriva il tuono” ti dissi che il primo capitolo era come una bevanda calda da gustare davanti al camino; questo racconto, invece, è a dir poco spumeggiante!
Innanzitutto, i miei più sentiti complimenti per il tuo stile sopraffino: scrivi divinamente.
In secondo luogo: grazie!!! Dopo queste ultime giornate che sono state una valle di lacrime per noi fan di “Versailles no bara”, complice l’anniversario della morte dei nostri adorati André e Oscar, il tuo racconto è paragonabile a una piacevolissima folata di aria fresca (complice il clima afoso della bassa 😉).
In questi giorni ho rivisto gli ultimi episodi dell’anime (e le relative pagine del manga) e ho letto anche alcune FF veramente struggenti per celebrare l’evento e – devo ammetterlo - ho esaurito la scorta di kleneex (manco avessi l’allergia).
Perciò ho letto molto volentieri questa tua sticomitia così piacevolmente ironica e leggera, ma anche pungente come un cioccolatino al liquore, su uno dei personaggi più controversi di Lady Oscar.
Come te, negli anni, ho rivalutato il personaggio del Conte di Fersen; perciò, mi è molto piaciuto questo tuo originalissimo riscatto. Fersen, spesso e volentieri, non è apprezzato perché non ricambia l’amore della nostra beniamina e le spezza pure il cuore senza troppe cerimonie. La sua unica colpa, se si può definire tale, è quella di non ricambiare Oscar. Però, come dici tu, ha parecchie doti encomiabili: è coraggioso, onesto e sincero, un vero amico e resta fedele per tutta la vita al suo grande amore. Difetta un pochino di diplomazia e di tatto, ma, del resto, nessuno è perfetto (forse solo André).
È indiscutibile che il Fersen di Dezaki sia veramente bello e statuario e con delle basette da paura (mentre diciamo che il vero Fersen si confaceva di più ai canoni di bellezza dell’epoca. Ai giorni nostri lo troveremmo bruttino).
Ma partiamo dai suoi splendidi occhi color pervinca! Ero convinta che gli occhi del Fersen dell’anime fossero di colore grigio chiaro, ma con una leggera sfumatura di azzurro. Non avevo mai notato che fossero proprio pervinca (mentre i capelli sono di un marroncino chiaro un po’ slavato… lo stesso colore di Girodelle, peraltro)! Dovrò rivedermi attentamente gli episodi 20, 25 e 32 ai fini di un’attenta verifica. 😉
Mi hai fatto davvero divertire quando hai descritto l’appetito e la concupiscenza del bel Conte a casa tua, così come a Palazzo Jarjayes. È una caratteristica di lui che mi ha sempre divertito e suscitato una certa tenerezza. Sicuramente si sentiva a suo agio perché si trovava a casa di buoni amici.
Apprezzatissimi, inoltre i tuoi richiami letterari, fumettistici e (soprattutto) cinematografici: da Virgilio nel titolo, a D’Annunzio e Leopardi; a Superman e al secondo Spiderman di Sam Raimi; alla apprezzatissima citazione de “Le relazioni pericolose” di Frears per far capire al bel (ma mica tanto sveglio) Fersen che era ora di togliere il disturbo.
Per quanto riguarda la questione del non immediato riconoscimento di Oscar vestita da donna, mi sento spezzare una lancia a favore del bel svedese: lui l’ha sempre vista in abiti maschili e concepita in una certa maniera; come poteva immaginare che la bellissima Duchessa straniera senza nome fosse proprio lei!? Il malinteso ci sta tutto. Durante il valzer la riconosce pure, proprio mentre tesse le lodi del suo “migliore amico”, perché ha notato la strabiliante somiglianza. A quel punto Oscar, da settecentesca Cenerentola, se la squaglia prima che cessi l’incantesimo. È un leitmotiv.
Se non erro, ho notato anche alcuni richiami ad “Amadeus” di Milos Forman nella “fantesca” e nei cioccolatini. Il tuo Fersen che dava fondo alla tua scorta di Mon Chèri e boeri mi ha ricordato tantissimo Salieri/F. Murray Abraham quando si pappava i capezzoli di Venere. Meno male che non ha scoperto il frigorifero!
Interessantissimo, inoltre, il volume di E. Farr sulla corrispondenza segreta tra Fersen e Maria Antonietta. Me lo segno.
Che altro aggiungere?! I miei più sentiti complimenti e ancora grazie per questo tuo piacevolissimo esperimento, a mio avviso molto ben riuscito.
PS. Sull’onda della tua FF stasera ho preparato il limoncello nel frigorifero. Vuoi mica che, nel cuore della notte, bussi Alain alla mia porta e abbia voglia di farsi una bevuta in compagnia?! Non so, però, se avrei il coraggio di mandarlo via… 😉
Un carissimo saluto e a presto,
Galla88
(Recensione modificata il 16/07/2021 - 01:59 am)

Recensore Master
15/07/21, ore 23:28

Decisamente divertente. Ma poi due parole a Dezaki le dici? Questo Conte di Fersen è decisamente in crisi molto profonda e non ha tutti i torti...Lois Lane è ok e lui è messo in croce. Chissà se era un sogno dato dal mix di medicine oppure il Conte ha fatto un viaggio nel tempo? In ogni caso è un esperimento carino e ben riuscito. Anzi magari un seguito...? ;-) Brava e a presto.

Recensore Junior
15/07/21, ore 22:33

Mi sono immaginata la scena di Fersen che si pappa tutti i cioccolatini ripieni di liquore e si ubriaca...mi sono capottata dal ridere... Però permettimi,da vicentina a padovana...ma ti arriva Fersen a casa,assa per dare che erano le 2 di notte...ma lo mandi via? Ha ragione tua mamma,non si devono mescolare le medicine al prosecco, se fossi stata sobria avrebbe dimenticato Maria Antonietta...

Recensore Master
15/07/21, ore 16:54

Ciao Dorabella.
Io sono poco amante dell'ironia, del liquore e la commedia in genere non mi piace.
Questo brano non lo definirei solo " satira" ma anche demenziale e nonsense.
Ti spiego il perché. Giustamente è un AU (ne ho letti parecchi) però non è la reincarnazione di un Fersen settecentesco che vive e lavora nella Francia del 21° secolo. No,è proprio lo stesso Fersen . Come se avesse fatto un viaggio nel tempo. Se fosse stato un sogno o un' allucinazione ci stava, ma qui la storia si conclude in maniera poco chiara, incoerente,confusa.
Forse è questo il messaggio della storia? Ognuno può immaginare quello che vuole?
Lui è il fantasma di Fersen che è venuto a trovare la protagonista con delle richieste precise. Conosce persino Dezaki , Superman e soprattutto Facebook!
Ci mancava efp. Chissà cosa avrebbe detto leggendo tutte le storie e tutte le teorie che si sono avvicendate negli anni,riguardo la sua persona?
Mah! Sono una persona curiosa e ti ho letto volentieri anche se i generi che prediligo sono sicuramente altri. Devo ammettere che alcuni passaggi mi hanno fatto sorridere....
Buona continuazione a presto.
(Recensione modificata il 15/07/2021 - 04:57 pm)

Recensore Master
15/07/21, ore 16:34

Il povero conte non ha poi tutti i torti... e in fondo, non era da buttare!!