Recensioni per
Un passo alla volta
di Fiore di Giada

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/09/21, ore 05:47

Cara Intissar, scusami per il ritardo verso i tuoi aggiornamenti. Sono stata in vacanza e, con tutta la famiglia da seguire, mi sono ritrovata indietro cin moltissime recensioni: piano piano recupero tutto. Ken è l'eterno rivale di Genzo, tuttavia non lo è al di fuori del calcio. Essere una squadra significa anche sapersi offrire il giusto supporto nelle difficoltà e, adesso, nessuno più di Genzo, può avere bisogno del karateka e della sua pazienza. Purtroppo il senso di colpa di Genzo, alla notte, lo fa capitolare e lo affonda profondamente nell'animo. Come gli accade tutte le notti da quel tragico evento, urla e vorrebbe morire, tanto è duro per Genzo sopportare il peso della sua continuità vitale al posto di quella di Andreas. Tuttavia piano piano, sente che la presenza dell'altro portiere lo tranquillizza e gli consente di rilassarsi, una volta che è sveglio per lo stesso incubo, sul petto di Ken, che è lì senza chiedergli nulla in cambio. Purtroppo, per il momento, il karateka non può fare altro però, già questo per Genzo è sufficiente a farlo sentire meglio e più rilassato. Piano piano, un passo alla volta, non dico proprio che tutto si aggiusti, però....iniziamo a vedere un picolo spiraglio di luce. Secondo me sei stata molto brava nell'offrirci la visione della durezza della prigionia di Genzo, dettata dal suo senso di colpa, in contrapposizione alla gentilezza del karateka e alla nuova possibilità che egli stesso offre al portiere dell'Amburgo. Ciao ciao e a presto!

Recensore Veterano
28/08/21, ore 11:06

Ciao Intissar

Avevamo discusso in chat sul forum di questo incidente capitato a Genzo, e leggendo la storia ho sicuramente capito meglio la drammacità dei fatti.
Genzo non ha colpe reali sull'accaduto, ma ha visto il corpo esanime del giovane motociclista, ha appreso che lui era un bravo ragazzo e ha visto la disperazione dei genitori. Anche se per la legge non era colpevole di nulla, la sua fuga dalla germania per scappare dalla pubblica gogna e per cercare un posto dove acquitare il suo animo turbato risulta più che comprensibile.

Ho trovato una lettura piacevole e interessante, scritta in modo pulito. Forse c'è qualche virgola di troppo per i miei gusti, anche se immagino servano per rendere più drammatica la scena, e poche altre cose mi sono sembrate fuoriposto. Complessivamente, però, non ho trovato nulla che mi abbia complicato la lettura.


E adesso ti riporto quel che ho notato senza aver pretese di essere nel giusto:


> Aveva la stessa espressione vitrea, quando lo aveva visto disteso sulle strade di Amburgo.

Qui secondo me la virgola non ci va

> gli aveva rivelato la realtà della sua pena
> Il suo rivale aveva compreso la ragione della sua pen
a

"realtà della sua pena" e "ragione della sua pena" si assomigliano sia nella forma che nel significato e le riproponi a poca distanza l'una dall'altra.
In più, nella seconda frase, "suo rivale" è "il rivale di Ken", mentre "sua pena" è "la pena di Genzo". Dovresti correggere la frase ad esempio in questo modo: "Il suo rivale aveva compreso la ragione della propria pena"   


> gli chiedeva se volesse parlarne.

Qui mi sembrerebbe più corretto scrivere: "gli chiese nuovamente se volesse parlarne". Non è infatti la prima volta che gli pone quella domanda e "chiedeva" significherebbe che gliela ripropone più di una volta.


> Si vergognava di avere ceduto a quel moto dell’anima, quando aveva veduto Ken.

Anche questa frase secondo me ha dei problemi. Credo che la forma corretta dovrebbe essere una di queste:

"Si vergognò di avere ceduto a quel moto dell’anima quando vide Ken."

"Si vergognava di avere ceduto a quel moto dell’anima mentre guardava Ken."


> Questo era preoccupante, ma, oltre ad una vicinanza silenziosa, non poteva offrire altro.
> No, non poteva pretendere da lui un miglioramento repentino e duraturo.


Dovrebbe essere Ken che non "poteva offrire altro" e "non poteva pretendere", ma bisognerebbe esplicitarlo perché in entrambi i casi il soggetto è sempre Genzo nelle frasi precedenti.

Alla prossima occasione!