Poche righe, così intense. Così comunicative.
La poca voglia di aprire porte improbabili... la poca voglia di chiudere con cose vecchie e dal cattivo odore, eppure correre per fuggire o raggiungere qualcosa, anche se non si sa ancora (da) cosa, ma almeno correre attenua quel disastro che ci teniamo dentro. So che mi ripeto, ma leggere le tue parole e trovare che mi calzano addosso in questo preciso momento, come un paio di scarpe su misura è stata un'incredibile sorpresa.
Ancora complimenti,
Beeble

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"Correre per lenire il dolore"
Purtroppo o per fortuna, bisogna andare avanti nonostante le difficoltà e tutti gli ostacoli. Mi è piaciuta l'evoluzione di questa poesia, dalle prime strofe all'apparenza negative che portano ad un senso di speranza finale. Complimenti, come sempre bellissima poesia.
Francesca

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Buongiorno,
anche questa, carissimo, una poesia da mano sul cuore...
Non so più che dire, siete tutti troppo bravi, ognuno si è perfezionato... sono testi, anche questo, profondi e dell'anima; come potrei commentarli adeguatamente? :)

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Si passano momenti, nelle varie stagioni della vita, in cui non si ha voglia di niente e, aggiungo io, anche di nessuno.
Talvolta abbiamo l’esigenza, quasi impellente, di stare “staticamente” immobili ad attendere che la corrente, nel suo fluire, spazzi via la negatività che troveremmo se aprissimo o chiudessimo nuovamente le nostre porte.
Non vogliamo accomodarci in posti sereni e tranquilli, come non abbiamo forse il coraggio di guardarci veramente dentro e scoprire che esiste un vuoto che, se non colmato, rischierebbe di inghiottirci.
Ma una vocina dentro di noi ci dice di non arrenderci e di guardare avanti, fin tanto che il dolore sarà evoluto in altro.
Pensieri quanto mai veritieri e condivisibili, caro Bilbo, che molti di noi hanno vissuto in prima persona.
Un abbraccio fermo e convinto.

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Cerca di non pensarci, diceva qualcuno, forse molto più saggio di noi, chissà.

Il sudore aiuta tanto, garantisco.
E si sprigionano le endorfine del buonumore.

La chiave è tutta lì.
Mai fermarsi.
Mai.

Siamo su una barca instabile, B.
E siccome non sappiamo nuotare, meglio remare, remare forte.

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