Recensioni per
Requiem aeternam
di LostRequiem

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/08/21, ore 09:49
Cap. 6:

Ciao LostRequiem. Che piacere trovare un altro capitolo di questa tua raccolta dove posso avvertire, leggendo le tue parole, la profondità del tuo sentire riguardo questi personaggi. Bello citi l'espressione "e coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica.” In questo capitolo il protagonista è Mikami, un personaggio complesso e ho riflettuto leggendo questo capitolo. Ho apprezzato molto la parte grafica, come per esempio con la parola "eliminato." Hai ben rappresentato il suo essere dalle diverse sfumature. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 31/08/2021 - 09:50 am)

Recensore Veterano
29/08/21, ore 23:11
Cap. 6:

Tu non manchi mai di lasciarmi a bocca aperta.
Premettendo che io quest'uomo Non Lo Conosco e quello che so di lui l'ho letto a spizzichi e bocconi in circa metà di un post in cui lo analizzavano, leggendolo attraverso le tue parole me ne sono venute in mente alcune in particolare per descriverlo già dalle prime righe: insicurezza e ossessione.
Lo introduci subito circondandolo da un'alone di terrore infantile: "Quand’è che le sue mani, grandi più di quelle del Male che tanto osteggi, hanno smesso di stringere le tue?", si chiede quasi tremante, come un bambino spaventato che ricerca un appoggio in un mondo ostile. Una seconda insicurezza ben diversa, una che getta invece un'ombra ben più sinistra sul volto di Mikami, emerge insieme alla sua ossessione - quel dubbio che lo assale appena quando si accorge di non ricordare nessuno dei nomi che elenca in pagine dopo pagine senza mai fermarsi ogni singolo giorno, tutti allineati in perfetto ordine, tutti eliminati perché impuri, perché malvagi, e quindi senza alcuna necessità di esistere veramente come persone vere con visi e nomi (che ironia, cancellare dalla propria memoria proprio i due tratti che gli danno il potere di decidere della vita e della morte degli altri).
La sua ossessione si sublima veloce, rivelando la sua vera natura come una ricerca esasperata del Bene divino, non importa in quale forma arrivi a lui. E' una ricerca forsennata, ansiosa di mettersi all'opera per questo fantomatico Bene superiore che è così disperatamente certa esista, che sa per certo è capace di mantenere e creare un equilibrio, un senso perfetto in un mondo caotico.
E il momento in cui questo faro divino viene a mancare, Mikami cade nella paura più buia. Abbandona la candela in cui aveva visto un Dio e si ritira delirante nell'ombra, ricadendo nella solitudine che gli fa mancare la terra ai piedi abbandonandolo in un Mar Rosso che si richiude sempre più velocemente alle sue spalle mentre ancora è a metà tragitto sul suo fondale, e l'acqua salmastra è vermiglia mentre si accoccola e si avviluppa attorno alle sue caviglie con un tanfo orribile di metallo che si infila sotto le sue unghie e dentro la sua bocca, e il colore gli inzuppa le vesti e lo sporca fin dentro alle ossa, e non c'è nessuna mano a stringere la sua, a rassicurarlo che è un eletto, un beato, che è parte integrante di quel Bene, di quella giustizia perfetta destinata a creare un mondo senza Male e senza ombre, di quel disegno divino che solo lui era capace di vedere, di sentire, di intuire, di percepire...
E che cos'altro ti devo dire, il modo in cui tu hai scritto tutto questo mi fa venire la pelle d'oca.
E' davvero un bellissimo capitolo e TU SEI TROPPO BRAVAH
Perdona questa conclusione così affrettata ma a parte sciogliermi male in lacrime per l'assoluta poesia che offri a noi mortali io non credo di poter offrir molto di più in quanto a parole, mi spiace ;;
Un mega iper abbraccione e una cheesecake con marmellata d'ananas,
An13Uta <3