Grazie di non avermi mandato ancora al diavolo.
Passo alla terza poesia del trittico di fine agosto.
Stavolta non vado a cercare il pelo nell'uovo.
Sono stato fin troppo antipatico.
Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dai tuoi tre versi. Solo tre versi, carichi di suggestioni. Hanno il fascino del dire e non dire. Prendono per mano e conducono lievemente, senza tirare.
Mi lascio andare.
Mi ritrovo in riva al mare, in un ambiente simile a quello di "Mare".
È il momento magico del tramonto. Non parli di tramonto.
"Sole calante", più inconsueto, meno scontato.
Come sempre il titolo e la descrizione sono essenziali per gustare appieno le tue poesie.
L'acqua è tutto uno scintillio, ma è ferma. Il sole è immobile nella mente.
"Sebbene…". Ricercato quel "sebbene".
Hai ricreato la magia del tempo che si ferma, come quando in "Mare" lo si percepiva in rallentamento.
Grazie di avermi emozionato, e di avermi insegnato a riprendere il controllo del tempo, questo assillante e ansiogeno elemento di cui è impossibile liberarci o farne a meno.
Un abbraccio. |
