Nuovamente, cara Betz, stai cercando occasioni che possano mettere in evidenza, ben prima di quanto sia accaduto nella storia canonica, lo sbocciare dell’amore fra Oscar e André, concedendo così loro un po’ più di tempo per viverlo e per viversi.
Devo ammettere che le occasioni a cui hai fatto riferimento, nei tuoi precedenti lavori, sono sempre state plausibili, come in questo caso.
Ormai ad Oscar molte cose cominciavano ad essere evidenti: la situazione della Francia che stava precipitando; lei che ora aveva un suo posto in seno alla guardia metropolitana, finalmente apprezzata dai suoi uomini; il suo accorgersi che la sua salute stesse peggiorando di giorno in giorno e di tentare in tutti i modi di minimizzare le condizioni di fronte a tutti, per non apparire debole, visto che da lei sempre si richiedeva il massimo, e soprattutto il non volersi convincere che, se era realmente molto malata, il suo André al saperlo ne avrebbe sofferto, e lei, in questi ultimi tempi, non voleva arrecargli altro dolore, oltre quello a cui lo aveva costretto, non accettando apertamente il suo amore, gridato in una lontana sera di alcuni mesi prima. E poi c’è anche un tarlo che le si è installato nella mente circa la vista di André e che il suo tentativo di smascherarlo non l’aveva convinta fino in fondo sia con le parole che con l’atteggiamento da lui tenuto.
Anche André però si è accorto che la sua Oscar non sia più quell’essere perfetto, inappuntabile di sempre: è stanca, smagrita e anche lui ha sentito quella tosse persistente, che potrebbe essere derubricata a mera stanchezza, anche se non crede sia solo quello.
Il ritrovarsi finalmente a casa, in un’oasi di pace, fuori dal trambusto di quei periodi, dove potersi ritemprare sia nel corpo che nello spirito, dà ad Oscar l’opportunità di aprire il suo cuore ad André. Dopo aver posato per il ritratto ed essere rimasta a lungo a riflettere, eccoli finalmente da soli a confrontarsi e in questo frangente avere la possibilità di far cadere le maschere. Oscar che gli apre il suo cuore e André che ascolta quella confessione, come l’assetato attende l’acqua per dissetarsi, portando così ristoro ad un cuore provato ma sempre pronto ad accogliere la sua donna. Oscar è sempre stata per André il nutrimento della sua vita, il suo sole al quale si era riscaldato e aveva innaffiato il seme del sentimento che giorno dopo giorno era accresciuto fino a diventare amore.
In conclusione, per come hai tratteggiato tutto l’episodio, facendoci avere prima un quadro della vicenda, per come entrambi i protagonisti la stavano vivendo, quello che hai fatto compiere loro avrebbe potuto veramente verificarsi, e inserirsi nella storia canonica, magari confessandosi dapprima reciprocamente il loro amore per poi giungere all’atto in sé in altro momento, ma il fatto di averli fatti arrivare ad un tale completamento non ha fatto altro che rinsaldare il loro rapporto unico di corpo e anima, poiché come fai dire ad Oscar sul finale, André era sempre stato il suo scudo, il suo riparo e per entrambi l’uno era la casa dell’altra.
Un’altra bella prova di scrittura con la tua narrazione fluida e coinvolgente.
Complimenti e un caro saluto. |