Ciao, era tanto che non passavo dalla tua storia, ma come ti ho scritto ieri nel post mi prendo un pomeriggio libero ogni volta che voglio andare avanti, perché le recensioni alla tua storia mi vengono sempre lunghissime e dettagliate! E oggi sono libera! :)
Ero rimasta al ferimento di Samuel, ma la parte che hai dedicato ai sentimenti che Christian prova pensando al rischio corso dal giovane amico e alla possibilità che muoia è forse ancora più straziante. Sei stata bravissima e profonda come sempre ad analizzare con cura e delicatezza tutto ciò che Christian prova e sembra di poter condividere la sua sofferenza. Il Seal si sente in colpa perché Samuel era affidato a lui e lui non è stato in grado di tenerlo al sicuro, peggio ancora, lo ha sottovalutato, lo ha lasciato indietro pensando che così non avrebbe rischiato e invece non ha tenuto conto del fatto che un giornalista coraggioso e determinato come lui non avrebbe accettato di farsi da parte. Si sente in colpa ancora di più perché è lui quello più adulto, quello che dovrebbe avere esperienza, e invece pensa di aver sbagliato tutto e che se Samuel muore sarà solo per i suoi errori. Ovviamente io non la penso affatto così, ma tanta lacerazione dimostra ancora una volta quanto Christian sia un uomo dal cuore grande, uno che vorrebbe salvare tutto il mondo, che soffre quando vede gli altri soffrire, una persona meravigliosa come ce ne sono poche al mondo. Lui non si perdona mai niente mentre è disposto a giustificare qualsiasi errore degli altri. Mi è piaciuto moltissimo quando, pur ancora pieno di dolore e preoccupazione per le sorti di Samuel e stanco per non aver quasi chiuso occhio, si è comunque preso a cuore la situazione di Alexander e lo ha difeso davanti a Beatriz che avrebbe voluto mandarlo subito davanti alla Corte Marziale; inoltre ha anche progettato un piano per evacuare l'ospedale prima che ci sia lo scontro a fuoco per poter salvare i pazienti e, ancora una volta, si oppone a Beatriz pur di ottenere il permesso di portare a termine il suo piano. Devo ammettere che, al contrario di Christian, Beatriz non mi piace per niente e continua a non piacermi. Pur essendo una donna, la sua posizione di comando l'ha resa dura e insensibile, a lei non importa veramente dei pazienti dell'ospedale e alla fine accetta di tentare il piano di Christian solo perché si fida di lui come militare. E a dirla tutta ho anche la sensazione che il suo modo di fare con Christian sia ambiguo e mi infastidisce molto, lei sa benissimo che Christian è sposato e ha una figlia ma non gliene importa, così come non le importa delle vittime, mi dà l'idea di pensare che tanto moglie e figlia sono lontane e che in una situazione precaria come la loro Christian potrebbe anche lasciarsi andare con lei. Insomma, è un personaggio duro, freddo ed egoista e forse mi infastidisce ancora di più perché è una donna e si pensa spesso che le donne, se fossero al potere, sarebbero più giuste e meno aggressive degli uomini, ci sarebbero meno conflitti... Beatriz ha abbandonato la sua parte migliore per diventare come i comandanti uomini, se non ancora peggio di loro. Infatti anche Gwen, che è molto sensibile e legata a Christian, si rende conto che tra lui e Beatriz c'è una confidenza insolita e la cosa non le piace affatto, è una persona leale e mi viene anche da pensare che sia per questo, oltre che per il rischio che corre, che non vorrebbe che Christian intraprendesse il piano che ha pensato fingendo che Beatriz sia sua moglie. Gwen è diretta, a volte sfacciata, per lei tutto è bianco o nero (e questo si vede anche nel suo conflitto con Alexander), ma proprio per questo non può tollerare atteggiamenti ambigui o situazioni poco chiare, vorrebbe parlare con Christian di Beatriz non per curiosità o per spettegolare, ma come se lo facesse per conto di Katherine, mettendosi nei suoi panni e pensando che non merita certo di essere ingannata (non che Christian abbia questa intenzione, ma la Reyes potrebbe indurlo a cedere).
Del resto anche la situazione tra Gwen e Alexander è molto complessa. Posso capire che la ragazza non riesca più a fidarsi di lui, che lo veda come una persona diversa dal ragazzo che amava e che tema che la lunga prigionia abbia potuto avvicinarlo alla parte più oscura (come ho scritto prima Gwen è giovane e schietta, non riesce ad accettare che una persona possa trovarsi in una "zona grigia", per lei è tutto bene o male). E del resto di fatti simili ne sono accaduti, i sospetti della giovane non sono per forza di cose ingiusti. Però devo ammettere che le cose mi sono sembrate diverse quando Gwen ha messo il piede su una mina e Alex le è stato subito vicino, ha fatto tutto il possibile per aiutarla ed è arrivato anche al punto di sostituirsi a lei, rischiando magari non la vita ma la perdita di un arto. In quel momento Gwen ha gridato di amarlo, ma poi, quando entrambi sono stati in salvo, si è ritratta di nuovo e ha spiegato di averlo detto perché era spaventata per lui e voleva che non rischiasse. Devo ammettere che un po' sono dispiaciuta per Alexander, ma penso anche che sia giusto lasciare le cose tra loro ancora incerte, almeno finché non si saprà con certezza se di Alex ci si può fidare o meno. Penso comunque che, in questo caso, Gwen sia vittima della sua giovinezza che per molti versi la rende una persona stupenda, sincera e schietta, per altri però non la aiuta a mettersi nei panni di Alex, lei lo giudica perché è cambiato, ma se avesse avuto la sua stessa esperienza estrema lei come avrebbe reagito? Non è sempre così facile tracciare una linea netta tra il bene e il male, soprattutto se sei sotto copertura e rischi la vita ogni momento...
Il capitolo si conclude con Nathan e Delilah che lavorano di nuovo insieme (e questo mi ha fatta felice, spero veramente che tornino insieme!), ma la cosa che mi ha sorpresa è stata vedere che lavorano proprio sul caso dell'aereo precipitato su cui si trovavano i genitori di Christian! Sono contenta che siano proprio loro a studiare questo caso perché sono entrambe persone capaci e serie nel loro lavoro, ma anche molto sensibili ed empatiche, riescono a calarsi nel vissuto delle vittime e quindi vogliono rendere loro giustizia. In effetti anche in questo dimostrano di essere proprio fatti l'uno per l'altra! Mi dispiace che, nel finale, Delilah si mostri così decisa nel voler chiudere i rapporti con l'ex-marito, che parli con tanta determinazione di una nuova vita e un futuro diverso per entrambi. Si capisce che Nathan ha commesso degli errori, ma anche che è molto innamorato di Delilah e che, qualsiasi cosa abbia fatto, vorrebbe potervi rimediare... e io devo ammettere che faccio il tifo per lui!
Un capitolo intensissimo, denso di avvenimenti ma soprattutto di emozioni, un caleidoscopio di sentimenti, rimorsi, paure e dubbi che tu gestisci sempre in modo perfetto, verosimile e appassionato. Sei davvero sempre più brava e io ti faccio tantissimi complimenti, ogni volta mi porti nel cuore delle vicende e dei personaggi e mi fai vivere tutto ciò che loro provano.
Spero di ritrovare presto un pomeriggio libero per un'altra lunghissima recensione al prossimo capitolo della tua splendida storia, un grande abbraccio e a presto!
Abby |