Ok, avevo capito malissimo ed ero rimasta che la pubblicavi intera, quindi stavo aspettando senza nemmeno preoccuparmi. Come la scema che sono.
La storia dei gemelli separati dalla nascita è stata presa un sacco, ma quando me l’hai accennata ero curiosissima di come ti ci saresti approcciata tu, perché quando non hai fantasie sull’ammazzare tutti (sai cosa intendo … malata!), tendi a stupirmi!
Devo dire che, come al solito, mi hai stupita.
Ora, a parte avercela con te per accanirti su Atsumu, perché cacchio, lo so che non è stata un’infanzia brutta, le brutte infanzie sono altre, ma si può davvero chiamare infanzia? Cioè, il padre è un bancomat, puro e semplice. Si parlano coi post-it perché non si vedono e Atsumu era un bimbino (è scritto come volevo, non preoccuparti XD) maledizione! Stringetegli quelle guance paffute!!!
Da una parte mi ha fatto morire che tutti lo trattavano come l’amico di sempre e lui non capiva, stavo già pregustando il disastro.
Nel’incontro, non vedo l’ora di leggere il punto di vista di Osamu, perché per me sclera in privato. Qui c’è una magra accettazione, poco prima dell’uscita urlata di Atsumu, ma per me è una bella patina che ha messo su e voglio proprio sapere cosa gli dice il cervello.
L’attacco di panico c’è tutto, mandare l’esperto in materia è stata la scelta più azzeccata e non vedo l’ora di vedere come andrà avanti!
Sì, ora raggiungo anche il secondo capitolo!
Un bacione!!! |
