Ciao, mi presento sono sunshine6.
Non ci conosciamo, perché è la prima volta che leggo una tua storia. E, confesso, non ho letto il primo volume di questo racconto (mi riprometto, con un po' più di calma rispetto a quella che ho in queste settimane, di poter recuperare).
Mi sono incuriosita, però, leggendo la descrizione e avendo tu detto che il prequel non fosse necessario per capire la storia mi sono buttata.
Devo dire che il prologo mi fa ben sperare. Si alternano perfettamente i pensieri dei due protagonisti, apparentemente molto diversi fin da come si presentano.
Daniel è un ragazzo che, nella sua vita, ha avuto grandi difficoltà e non pochi problemi. Deve avere fatto delle scelte e delle cose discutibili, che lo hanno messo seriamente nei guai. La sua visione della società ed, in generale, dell'essere umano non è affatto positiva, perfettamente riassunta nel pensiero del filosofo Schopenhauer: l'uomo, effettivamente, insegue i propri piaceri, anche se effimeri, e pur di ottenere quel che vuole non guarda in faccia nessuno.
È un ragazzo che ha costruito un alto e forte muro di protezione intorno a sé.
Hana, invece, è una ragazza estremamente dolce, buona e genorosa. Per lei è importante aiutare, dare a tutti una speranza di luce e credere nel bene, indipendentemente dal fatto di ricevere in cambio qualcosa. Nonostante il male, lei crede debba prevalere sempre il male. Vive, però, anche il peso di questa sua generosità, un po' come se, ad un certo punto, gli altri pretendessero che lei sia sempre a disposizione e lei fosse tenuta a farlo. Tanto da aver praticamente sacrificato la sua vita nell'aiutare e rendere felici, su tutti, i genitori, nei cui confronti prova quasi un senso di colpa le poche volte che si dedica a sé.
Hai descritto pensieri così intimi in modo veramente delicato, ma diretto. Scrivi molto bene e continuerò volentieri a seguirti. |
