"Pretendevano, come loro diritto inalienabile e non come graziosa concessione sovrana, il diritto alla scelta del loro destino, in qualsiasi ambito."
Questa frase è davvero potente, il monito che ogni tanto bisognerebbe lanciare a chi crede di trovarsi in una posizione di potere per diritto divino, scordandosi che invece chi lo mette può anche toglierlo.
"Ne era sicura, Dio, che era ben più potente dei suoi presunti ministri, che tanto si vantavano di capire i suoi obiettivi, aveva perdonato i suoi atti." Anche io ne sono persuasa, soprattutto quando s'assoggetta Dio per farne un istrumento di governo, calpestando i Suoi comandamenti e distorcendoli. Sono più traditori loro, di quelli che condannano.
Insomma, ogni volta ci delizi con quest'eroine purtroppo misconosciute ai più, che meriterebbero più spazio anche nei media, invece di quella palla mortale dei Tudor, ormai non li digerisco più. Donne coraggiose, animate da grandi ideali, coerenti, generose, appassionate, forti senza perdere la loro femminilità che dovrebbero fungere da esempio a tutte noi.
Hai ragione quando affermi che Policarpa è maestosa: ha sacrificato tutto, come e più d'un uomo, non s'è lasciata né intimidire né corrompere, dura eppure cristallina nella sua purezza.
Complimenti per questo raccontino!
Alla prossima,
H. |
