Recensioni per
Il manuale delle emozioni
di BeingHuman

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/02/23, ore 11:12

Mi piace questo messaggio che vuoi mandare, la persona con disabilità non deve mai sentirsi inferiore o diversa. Se la gente capisse questo il mondo potrebbe davvero diventare migliore.
Sebastian e Michael si sentirebbero entrambi sole se non esistesse l'altro, ma è bellissimo vedere come si bastano a vicenda capendo le emozioni al volo senza bisogno di tante parole.
E quanto è vero che metà del lavoro, parlando, lo fanno gli occhi! Per alcune persone è molto più della metà, non sembra ma le parole sono difficili da usare, una sola sbagliata può uccidere un rapporto, soprattutto quelli d'amicizia.
"Come si fa a cadere nella solitudine?"
Una situazione così frequente ma con delle risposte così difficili. Michael ha preso a cuore il suo amico.
"La notte stellata" è molto bello. La triste storia di Van Gogh è la risposta alla donada di Michael, la chiave per far parlare Sebastian di sé bypassando il freno che molte persone (quasi tutte) privano quando devono parlare di quello che provano.
Lasciar parlare le opere d'arte è geniale. Terrò conto di questo consiglio indiretto, è bellissimo!
Avevo notato anche io che in effetti il cipresso sembra "stonare", e questo succede quando i mostri interiori prendono il sopravvento nella debolezza.
Parlare con sé stessi difficilmente porta sollievo, ecco perché gli amici sono fondamentali. Qualcuno che capisca il vuoto delle parole e il valore del silenzio.

Recensore Master
13/10/21, ore 07:53

Era un bel po' che aspettavo un nuovo capitolo, e questo ha soddisfatto in pieno le mie aspettative, anche perchè è dedicato a uno dei quadri che mi piace di più.

Traspare una grande sensibilità per l'arte pittorica; un grande intuito per riuscire a collegarla alla vita dell'artista; una grande originalità, specialmente per la presenza dei due amici che fanno da filo conduttore; una ricchezza di temi e riflessioni.

Non so cos'è che porta quest'opera a livelli decisamente professionali.
Probabilmente lo stile. Neutro, senza troppe ricerche espressive, ma sempre esatto nell'esporre, chiaro, asciutto, a volte solo accennato, in certo qual modo aforistico ("Le parole causavano i vuoti: il silenzio li riempiva.").
Stimolante il tema della solitudine e della natura come cura e sollievo.
Sono contento che hai ripreso a scrivere. Spero che continuerai.