Recensioni per
Sparire
di settembre17

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/05/22, ore 19:50
Cap. 1:

Ciao Sett! Indovina un po'? Stranamente è solo "sera" o pomeriggio inoltrato e non notte come mia abitudine frequente, ti ho sorpresa? XD Il fatto è che questo tuo gioiellino meritava un discorso fatto con lucidità e io, notoriamente rimbambita precoce XD, non volevo assolutamente palesarmi ad un orario discutibile perdendo pezzi.
Questa OS mi ha scossa nel profondo, emozionata e fatta sospirare in tanti punti. L'idea di partire da una deviazione dalla storia originale e poi, dolcemente ma con fermezza, rientrarci fluidamente è una cosa che ho letto molto poco frequentemente e a te è riuscita in maniera splendida.
Ti dico spesso che leggerti e leggere le venature introspettive delle tue storie è terapeutico e direi che neanche qui ti sei smentita. Mi ha emozionata tantissimo leggere di questa Oscar risoluta e di come quello preso in contropiede dal sentimento sia qui André. Lui, che non è stato abituato certo a sentirsi corrisposto con tanta convinzione, è di una tenerezza che non riesco a descriverti, mi ha commossa nella parte iniziale. Quella che mi ha fatta piangere, però, è stata Oscar: credo di aver avuto la vista appannata per un po' (ai miei occhiali servivano i tergicristalli, temo XD), quando lei ha realizzato che - spesso - ha avuto la percezione di essere stata amata per quell'idea di perfezione che ha sempre mostrato. Credo, sai, che questo pensiero mi abbia colpita da adolescente (forse per l'età?) e non mi ha più abbandonata. Leggere, quindi, che anche alla tua Oscar sia parso così è stato triste ma tratteggiato con una bellezza unica.
Inoltre tu hai questa cura per il dettaglio - le fresie, la crepa nel vaso - che dimostra non solo cura ma anche amore verso ciò che scrivi e fidati quando ti dico che al lettore arriva tutto!
Tu hai, poi, questa capacità di presentare il tutto con un'alternanza a momenti deliziosamente divertenti talvolta, è il caso di Sibylle e della Perpetua ed è ulteriore prova del grande talento e della vasta sensibilità di cui disponi, passare da un registro narrativo all'altro con flessuosità non è di certo per tutti!
Ho trovato assolutamente coerente la caratterizzazione del Generale e mi è piaciuto leggere dell'atmosfera accogliente che ha riparato i nostri fino alla venuta della Storia (ho i brividi, credimi, quella frase è di un impatto fortissimo), fatale e inesorabile; almeno, con te, qui, hanno potuto trovarsi, viversi e capirsi promettendosi amore e vicinanza - cosa evidente in ogni passo che hai fatto compiere loro l'una verso l'altro e che culmina in quella dolcissima richiesta d'abbraccio - e affrontando tutto senza timore.
Ho adorato come hai incastrato all'interno della storia i due ragazzini che li osservano andare via, un po' come noi lettori, e di cui poi uno è lo stesso a cui André ha insegnato a leggere...cioè, davvero, non c'è una sbavatura o un'imperfezione ma solo l'incertezza che deriva dal cambiamento e che accompagna chi legge verso un finale (a mio avviso) a libera interpretazione.
Ho ritrovato le parole di Frederic in quelle della tua Oscar e credo sia un omaggio bellissimo! Hemingway è un autore che mi piace parecchio e in effetti, se penso anche alla frase "Il mondo è un bel posto, e vale la pena lottare per esso", sono convinta si adatti perfettamente allo scorcio che ci hai regalato. Un abbraccio forte e grazie sempre, ora sì che andrò in astinenza!
A.
P.s. non sono esagerata, solo spudoratamente sincera :D!

Nuovo recensore
11/12/21, ore 15:24
Cap. 1:

Ciao Settembre 😊❤️
Approdo qui da altri lidi, per caso, sulla scia di un'altra storia e di un'altra autrice e ho trovato te... e che fortuna!! 😍 Hai scritto un gioiello, in questa storia ho ritrovato proprio loro, sono davvero Oscar e André, impegnati finalmente a vivere quella felicità completa che nella storia originale non vivranno mai (💔)
Qui invece hai concesso loro una piccola e meravigliosa parentesi, dietro quella porta con le rose hanno vissuto davvero (bellissimi i dettagli che saltano all'occhio allenato del Generale e che rivelano così tanto ❤️), nel finale se la richiudono alle spalle e si avviano verso il tragico epilogo che tutti conosciamo e che, per quanto ingiusto e doloroso, ha reso eterno e immortale il loro amore.
Complimenti davvero, scrivi proprio bene e l'idea mi è piaciuta tantissimo! ❤️
😘
Alice

Recensore Master
05/12/21, ore 19:05
Cap. 1:

Ciao!! Come vedi, piano piano, vado alla tua scoperta.
Bello questo what if. Che pace sembrano vivere i nostri due. Una bolla fuori dallo spazio/tempo.
Il richiamo alla rivoluzione, ai soldati della guardia mi ha messo il gelo. Tempo che l'epilogo, non detto, ma intuito da quella promessa di matrimonio, sia davvero l'epilogo di morte.
Per quello ho sperato che Oscar rispondesse al Generale nel modo, secondo me, più ovvio: "Non posso, perché sono incinta...". Ci ho sperato tanto perché, in fondo, a quell'epoca, senza contraccettivi, sarebbe stata la naturale e ineluttabile conseguenza dell'amore vissuto pienamente. E io, loro, me li immagino impegnati ad amarsi moltissimo..... ;)

Recensore Junior
16/10/21, ore 11:56
Cap. 1:

Cara Settembre,
Ho davanti agli occhi gli struggenti fotogrammi in cui Oscar fa promettere ad Andre’ che sarebbe diventata sua moglie e che l’avrebbe sposata in una piccola chiesetta di campagna.
Con uno scritto dolcissimo e poetico sei riuscita a realizzare questo desiderio di madamigella, una vita insieme, senza minimamente snaturare i loro personaggi e il loro destino.

Lo hai fatto collocando questo what if prima dell’arrivo di Oscar nei soldati della Guardia e in effetti nella mia personalissima visione di questa splendida storia non sarei mai riuscita a vederli vivere una vita serena e distaccata dopo, fuori dagli stravolgimenti storici che di lì a breve avrebbero sconvolto Parigi e la Francia intera.
Tutto risulta vero, credibile, autentico: i dubbi di Andre’, la determinazione di Oscar, la loro integrazione nella vita quotidiana delle semplici persone del villaggio pur conservando il loro caratteristico riserbo e pudore. Hai saputo descrivere ogni piccolo dettaglio fuori e dentro di loro con un’eleganza e una profondità eccezionale.

Questa parentesi della loro vita è un dono, un atto di amore dell’autrice palesato dalle significative parole di Andre’ che spiega ad Oscar che non è menefreghismo se nessuno li è venuti a cercare e ha chiesto ragione della loro sparizione ma che in qualche modo gli è stato dato il tacito consenso a vivere una parentesi di vita insieme.

Ma la storia non si ferma, la storia li è venuti a cercare e li ha trovati. E loro sono Oscar e Andre’ e non possono rimanere muti spettatori della storia che avanza. Ma nella tua storia, dove nel finale tutto sembra ricondurre nel solco originale c’è una differenza sostanziale: Oscar e Andre’ hanno fatto questa scelta insieme.

Recensore Master
16/10/21, ore 10:21
Cap. 1:

Ciao settembre17. Leggendo "what if" nelle note mi sono chiesta: "quale sarà in questa tua storia?" Mi sono immersa nell'ambientazione scelta con Oscar e André in quella casa, in una vita libera e spontanea. Mi è piaciuto leggere di Sybille, dove è stato bello il gesto di Oscar che le ha regalato una delle sue camicie. Interessante l'espressione riguardante la perfezione. Ho letto con partecipazione le osservazioni riguardanti il vivere degli abitanti di questo posto, dove André e Oscar nell'integrarsi hanno dato il loro contributo. Arriva però il padre di quest'ultima a spezzare l'incanto. Poi la presa di coscienza. Il sogno è finito. Sparire e infine ritornare. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 16/10/2021 - 10:23 am)

Recensore Veterano
16/10/21, ore 07:09
Cap. 1:

Ciao..arrivo lunga questa volta ma ti ringrazio per questo scorcio di serenità dove risplende una vita semplice, il piacere per le piccole cose, dettagli apparentemente insignificanti ma che invece significano tutto. Dove basta poco per sentirsi unici e la solidarietà è un pilastro della vita. Non ci dici nulla del perché "loro" sono qui e dove si trovi questo qui (magari uno spin off prossimamente? 😉) ma è bello vederli come mai li abbiamo visti..e sono loro, con i loro dubbi e le loro speranze. Non abbandonano il loro nuovo mondo per un ordine della Corona bensì per il vento del cambiamento che chiama. E probabilmente non torneranno indietro ma si stanno dirigendo verso il destino che tutti conosciamo, lasciando indietro lacrime e chi non li dimenticherà. E infatti siamo ancora qui😉
C'è poco da fare, quando la penna è la tua, puoi scrivere ciò che vuoi che non risulta mai fuori luogo!

Recensore Veterano
16/10/21, ore 00:41
Cap. 1:

Mammamia che bella! Una parentesi davvero realistica che lascia vivere il loro amore e una vita vera almeno per un po’. Che rende un minimo di giustizia a tutta la felicità non vissuta ma solo accennata.
Una dolcezza disarmante, un sentimento profondo, la freschezza di una vita semplice e la speranza in un futuro che forse non arriverà mai.
La scena finale mi ricorda l’inizio dell’anime quando insieme si incamminano ignari verso il loro futuro…. D’amore, o di morte!
Complimenti davvero!

Recensore Master
15/10/21, ore 16:29
Cap. 1:

Molto interessante questo missing moment alternativo! In fondo, Oscar ritorna al suo incarico non per un ordine - di suo padre o di chiunque altro - ma per amicizia verso la sua regina.

Recensore Master
15/10/21, ore 16:24
Cap. 1:

Mia cara Settembre,
anche questa volta ci hai regalato un racconto che non può che averci accarezzato il cuore e la mente, nel vedere come hai immaginato la loro vita lontano dai fasti di Versailles e vissuta in una comunione di intenti, di sensazioni ed emozioni totali.
Un gigantesco “what if”, come hai annunciato nell’incipit, che ha rallegrato questa lettrice avida sempre di avere eventuali rappresentazioni di un futuro tutto per loro, dove potessero esprimersi ai massimi livelli in completa libertà, essere finalmente se stessi senza avere l’occhio critico puntato su ogni loro gesto. E tu con questo affresco che hai dipinto me ne hai dato la facoltà.
Li hai fatti allontanare da un mondo per ricrearne uno a loro dimensione, in uno dei possedimenti dei Jarjayes, dove sono riusciti, senza eccessivi sforzi, ad amalgamarsi con la comunità che viveva e serviva quelle terre.
Gli hai donato una casa semplice dove iniziare il loro percorso insieme, piantando quelle rose che sarebbero cresciute con loro, testimoni anche loro del cambiamento che nel tempo avrebbero subito, ma questa volta avendolo deciso in prima persona.
André e Oscar sono un’immagine che riempie il cuore nel vederli così semplicemente affiatati: André sempre un poco preoccupato che per Oscar tutto ciò che veniva a crearsi di giorno in giorno non fosse abbastanza, mentre lei si adegua ai ritmi senza sconvolgere la sua vita, poiché ora ha accanto l’uomo che la ama di un amore immenso e nel quale lei si stringe negli eventuali momenti di criticità. André che ancora non crede che il suo amore possa essere ricambiato e compreso al pari di quello che per anni, silenziosamente, lui ha provato per lei.
I giorni passano e diventano mesi che variano al mutare delle stagioni, mentre loro ben si uniformano al vivere del villaggio. Interessanti i personaggi che hai inserito come contorno al loro vivere che lo rendono ancora più completo e compiuto. Nessuno che pone barriere, ma che accetta l’altro senza discriminare a priori, anche se qualcuno nel villaggio, tipo la perpetua, ha bisogno di tempo per accettare a pieno la figura del “Conte” e del suo “Attendente”. E per amalgamarsi al loro quotidiano trascorrere del tempo, ecco che ce li mostri affaccendati in svariate attività, rendendosi sempre utili e disponibili, André in alcuni lavoretti per la comunità e Oscar che si cimenta con l’organo della chiesa durante la settimana dispensando lezioni ai bambini. Mi è parso di vederli entrambi interagire con le persone.
La musica e la lettura sono punti fondanti dei loro reciproci caratteri e tu non hai scordato neanche questo aspetto, rilevando quanto amassero leggere e come in quella piccola casa campeggiassero alcuni dei libri che si erano portati dietro quando erano andati via da casa Jarjayes.
Abbiamo visto la vita che avrebbero potuto avere, con la consapevolezza che, ormai finalmente, soprattutto per Oscar, non ci fosse più nulla da dover dimostrare a chiunque. La perfezione che le era sempre stata richiesta e che era diventata opprimente può essere lievemente accantonata insieme all’inquietudine che creava.
Ma i caratteri non si cambiano da un giorno all’altro, ed ecco allora che ce li mostri mentre continuano i loro allenamenti con la spada, con la serietà con cui sempre hanno svolto tale compito, forse per essere sempre pronti, qualora il fato avesse deciso di richiamarli ad un certo qual tipo di ordine. Anche qui nei loro movimenti di allenamento mi è sembrato di vederli danzare nello spiazzo dietro la chiesa, o sui vari muretti o sui pianori intorno al circondario.
Ma i pensieri di ciò che hanno lasciato a Parigi non sono comunque stati cancellati: la Francia è in difficoltà e entrambi ne sono consapevoli, soprattutto André che legge i giornali comunicando ad Oscar il malessere che sta serpeggiando fra la popolazione stremata dalle condizioni di vita con quell’odio montante nei confronti dei regnanti che si fa vivo sempre più.
A rompere questa situazione che, vista da fuori, parrebbe idilliaca, ecco sopraggiungere il Generale che vorrebbe nuovamente imporre la sua volontà alla figlia ordinandole di riprendere il suo posto per difendere la corona, come sempre ha fatto la famiglia Jarjayes. Lei in fondo è ancora sempre un militare e il ruolo nuovo che le avrebbe assegnato la regina sarebbe quello di comandare la guardia cittadina. Il Generale fa pressione sulla coscienza di Oscar e sul suo senso del dovere.
Allora una piccola crepa si riapre come nel vaso contenente le fresie. Ma Oscar non tiene per sé questo incontro e comunicandolo ad André ragiona con lui sul da farsi. Anche qui la personalità forte di André riaffiora, cercando di farle capire che se un domani il dovere li richiamasse ai loro compiti sarebbe giusto ascoltare il richiamo.
I loro momenti in questo villaggio, il tempo trascorso, le persone con cui sono venuti in contatto non andrebbero persi. Sono semplicemente stati una tappa della loro vita. Hanno assaggiato un brandello di felicità ma l’essere insieme sarà il giusto collante per riuscire ad affrontare insieme qualunque nuova situazione si presenti sul loro cammino.
Solo un velo di malinconia con la decisione di lasciare tutto per tornare da dove tutto è cominciato, sapendo però di aver seminato molto e di aver lasciato un bel ricordo in coloro che hanno incontrato, insieme ai libri lasciati in regalo ai bambini che li hanno visti sparire una mattina, magari per vederli tornare in un prossimo futuro.
Questo è stato un intermezzo che ha concesso loro di conoscersi meglio e di regalarsi ed assaporare quella felicità tanto agognata che né il manga né l’anime hanno permesso si verificasse, ma sicuramente dà a te, autrice talentuosa, di pensare ad un eventuale seguito che potrebbe mostrarci il loro modo di affrontare gli eventi della Rivoluzione con quel legame indissolubile che si chiama Amore e che potrebbe magari anche modificare il tragico finale architettato da Madame Ikeda.
Tutto in questo scritto è musicale, avvolgente in ogni sua parte, coinvolgente per la tua capacità di riportare alla luce tutta una serie di particolari e di piccole cose che rendono pieno e completo questo frammento che hai pensato per loro.
Non posso che complimentarmi ancora una volta con te per la delicatezza e la sensibilità che ti guidano nel narrarci di loro.
Un affettuoso abbraccio sperando di rileggerti quanto prima.

Recensore Veterano
15/10/21, ore 15:41
Cap. 1:

Storia molto gradevole, ambientata in un luogo imprecisato (i possedimenti dei Jarjayes in campagna) ed in un’epoca indefinita, probabilmente poco prima della rivoluzione, anzi il tutto inizia circa un anno prima, quando Oscar e Andre’ sono “spariti” da Parigi per iniziare una nuova vita insieme. Non sappiamo cosa sia accaduto nell’ antefatto; forse non ci sono stati cavalieri neri ne’ strappi ne’ lucciole; senza troppi clamori, a quanto pare, Oscar ha lasciato il suo incarico di comandante delle guardie reali e l’unico legame mantenuto con lo stile di vita precedente e’ rappresentato dagli allenamenti con la spada e le lunghe cavalcate in compagnia del suo attendente. In casa Oscar e Andre’ sono una coppia, e da coppia ragionano quando c’è da assumere una decisione. I personaggi a mio avviso sono rimasti fedeli ai loro caratteri, Andre’ pacato e riflessivo, Oscar decisa e fiera ma anche capace di mostrare la sua fragilità di donna. Tramite le parole del generale apprendiamo che Oscar è stata nel frattempo destinata all’incarico di comandante dei soldati della guardia e che si avvicinano tempi bui per la monarchia, sempre più impopolare. Tale percezione in realtà Oscar e Andre l’avevano già avuta, sia ascoltando i discorsi della misera gente del villaggio che scorgendo un carro carico di armi e diretto a Parigi. Alla fine i due amanti decidono di andare incontro alla Storia: lasceranno la loro casetta con la porta incorniciata dalle rose e torneranno a Parigi,Oscar come comandante e Andre come soldato della guardia. Il racconto si conclude lasciando intendere che i due andranno incontro al loro destino, ma sicuramente il cuore di chi legge e’ più leggero sapendo che hanno avuto modo di vivere per un tempo congruo la loro felicità insieme

Recensore Veterano
15/10/21, ore 13:42
Cap. 1:

Cara, carissima Settembre17,
ti aspettavo. Ieri sera, prima di addormentarmi, ho letto questa magnifica storia così fresca, delicata e floreale, ma, al contempo, tanto malinconica e intensa.
È la prima volta che ti scosti così tanto dal sentiero tracciato da Madame Ikeda/Dezaki (soprattutto Dezaki) ed è giusto riconoscerti che questo “esperimento” è davvero ben riuscito.
Oscar e André - nelle loro parole, nella loro gestualità e nelle loro azioni – mi sembravano proprio quelli dell’anime, con la delicatezza, la riflessività e il garbo che li contraddistinguono, pur in questa gigantesca deviazione dalla storia canonica. Insomma, a parer mio, avendone la possibilità, Dezaki li avrebbe rappresentati veramente così. Stupende le loro serate insieme alla locanda del borgo e i loro rientri a casa abbracciati.
Bellissimi anche i cammei dei personaggi di contorno che arricchiscono la storia: la cameriera della locanda che vuole la camicia à la mademoiselle Oscar, il parroco e la perpetua pettegola, i bambini del finale.
Molto intensa l’apparizione del Generalissimo (personaggio che ho imparato ad apprezzare in età adulta), che con il suo occhio di lince da militare provetto, proprio non riesce ad ignorare gli indizi (le spade, i mantelli, i libri accostati…) della convivenza alla pari, ma sopravvive comunque allo shock. Ho sempre pensato, vedendo le puntate dell’anime, che Oscar e Andre’ conducessero, pur non essendo sposati, un surrogato di vita coniugale (dove Rosalie è una sorta di figlia adottiva).
Menzione d’onore va ai nostri protagonisti: André, magnifico e sensibile come sempre, al colmo della felicità per il suo amore ricambiato, ma sempre permeato dai dubbi e consapevole delle condizioni della popolazione e della storia che incombe; Oscar, paga di aver trovato il l’amore con la A maiuscola e più vicina al suo personale sentire, seppur con una punta di inquietudine. Mi sono molto piaciute le sue prove con l’organo nella chiesetta del paese e mi hanno molto toccato i suoi discorsi sulla perfezione, incombente nella sua vita come una spada di Damocle (quale pegno da pagare in cambio dell’amore/riconoscimento altrui o, più che altro, frutto di una continua sfida con se stessa?).
Come anticipi nel prologo, non sappiamo se Oscar sia andata al ballo vestita da donna per farsi notare da Fersen o se André abbia perso la vista da un occhio (anche se, da come duella, sembrerebbe proprio di no).
Ho trovato la tua FF catartica, per certi versi, perché hai voluto regalare alla nostra adorata copia quella parentesi di felicità che non gli è concessa nel manga (e ancor meno nell’anime) e che tanto avremmo desiderato tutti, risparmiandogli anche un bel po’ di sofferenza. Alla fine, Oscar e André vanno comunque incontro all’ineluttabilità della storia e al loro destino, ma fisicamente molto meno provati e come coppia consolidata (cose che ci consentono, in un certo senso, di ben sperare).
Grazie di aver condiviso questa splendida storia, che ci ha resi tutti più “lievi”.
Come sempre, spero di rileggerti presto.
Un forte abbraccio, Galla88

Recensore Master
14/10/21, ore 23:16
Cap. 1:

Cara Settembre, che insperata sorpresa entrare nel fandom e ritrovarti! La tua storia mi è piaciuta molto, la parentesi che i tuoi Oscar e Andrè si prendono ricorda i viaggi ad Arras o le vacanze in Normandia, quando ancora Oscar è alle Guardie Reali...ma si percepisce la differenza che l'amore, finalmente dichiarato e condiviso, imprime a questi momenti di vita insieme. Anche la scena finale, le loro sagome che allontanandosi diventano come due puntini, sono ricorrenti nell'anime e sottolineano questa condivisione di scelte. Ci risparmi la foga dell'ultima cavalcata verso Parigi e i suoi tumulti alla fine dell'ep.36: nella scena che ci proponi c'è ancora la speranza che per loro ci sia un destino diverso.
Mi piace davvero tanto il tuo modo di scrivere, così ricco e allo stesso tempo "leggero" e scorrevole. Ho ritrovato l'essenza dei veri Oscar e Andrè: la loro semplicità, il loro rapportarsi con gli altri senza alcun pregiudizio di casta, il godere di cose semplici, l'analisi lucida e onesta della realtà che li circondava. Tutto quello che li ha resi subito meravigliosi ai miei occhi 40 anni fa e che me li fa amare tuttora.

Recensore Veterano
14/10/21, ore 22:52
Cap. 1:

Ciò che soprattutto mi piace, di questa storia, è l'attenzione ai piccoli particolari, ai dettagli, assolutamente credibili, nella loro semplicità, di una vita in comune dei due protagonisti. Una vita che nel manga e nell'anime è solo immaginata e che qui assume invece forma e consistenza.
"...due spade una accostata all’altra, due mantelli appesi vicini, due libri sul tavolino vicino al piccolo divano sul quale era piegata una sola coperta, e poi vide sulla semplice madia alla sua destra, fermato da una ciotola di legno intagliato, un foglio occupato al centro da un testo scritto con una grafia ben ordinata che conosceva, quella di lui, di André, e poi riconobbe, aggiunto sul margine di quel foglio, un piccolo pentagramma con poche note e sotto uno svolazzo che non riuscì a leggere, ma capì chiaramente che la grafia era quella di sua figlia e poi vide altri libri che avevano portato via ben disposti su una mensola proprio di fronte a lui e riconobbe con un certo orgoglio la copertina rossa di un Cesare che lui stesso le aveva regalato quando lei aveva compiuto dodici anni."
Impossibile non pensare alla visita di André a casa di Bernard e Rosalie, nell'episodio 33, quando, non senza una certa emozione, André ringrazia per il caffè che gli hanno offerto, osservando ( nei dialoghi originali) che ha il sapore delle cose semplici, ma fatte con amore.
Grazie e a presto.
Octave
(Recensione modificata il 14/10/2021 - 10:54 pm)
(Recensione modificata il 14/10/2021 - 10:56 pm)

Nuovo recensore
14/10/21, ore 19:39
Cap. 1:

Che meraviglia la vita semplice!
Io trovo questo what if dolcissimo, ma anche plausibile, e i due protagonisti perfettamente in linea con quelli dell'anime.
E' talmente bello questo racconto che mi piacerebbe leggere un seguito... vederli tornare attraverso gli occhi di quei due bambini. Talmente bello che va tra le mie storie preferite e che rileggerò ancora e ancora. Complimenti!

Recensore Master
14/10/21, ore 18:01
Cap. 1:

Che bello, Sett....avevi detto che per un po' non avresti scritto e invece ci delizi con questo gioiello. Un "what if" in fondo plausibile, e un racconto pieno di dolcezza (e di musica!), con le parole e il ritmo giusti, con la descrizione di quella vita semplice e insieme piena che anche io a volte immagino per loro, e all'insegna di una tranquillitas esistenziale, che, sì', prelude a una nuova tempesta; ma è bello immaginare che Oscar e André abbiano avuto un tempo per prepararsi alle prove che avrebbero vissuto insieme ai Soldati della Guardia.
Bello, bello, bello: sono tanto felice di averti letto. E ho sussultato leggendo di "pace separata": Hemingway, QUELL'HEMINGWAY, dovrebbe essere patrimonio delle letture di tutti.
A presto,
Dora