Ciao, eccomi qui ^^
Questa storia è davvero particolare e mi è molto piaciuta. Mi ha mandata in crisi non poco perché c'è stato un colpo di scena dietro l'altro che ribaltava sempre la situazione e spero di non aver interpretato male le dinamiche e le relazioni tra i personaggi!
La parte iniziale è quella che apparentemente sembra “normale”, nel senso che racconta delle raccomandazioni che la madre fa ad Anna circa lo specchio della camera degli ospiti e Anna che prontamente non la ascolta, infatti si ritrova a vivere un grande pericolo poiché è costantemente rincorsa dai mostri dopo aver attraversato lo specchio. Arriva addirittura una donna mostro che pare quasi averla presa di mira, al punto tale che se la madre non fosse intervenuta, per Anna sarebbe stata la fine… o almeno così appare in superficie dato che, dopo averla riportata indietro, la madre dice esplicitamente che quei mostri non potranno più “riprenderla”, lasciando perplessa Anna.
(Apro una parentesi per dire che tutta la parte dell'inseguimento è stata da cardiopalma, ho temuto per le sorti di Anna per tutto il tempo!)
In tutto ciò, la bambina ha anche avvertito una strana malinconia nel momento in cui, girandosi nuovamente verso lo specchio, osserva i mostri, quasi come se il non poter più avere contatti con loro dopo la rottura dello specchio (e quindi del passaggio) le provochi un'inspiegabile tristezza.
E qui arriva il primo colpo di scena, perché si scopre che Anna, in realtà, è un mostro – o almeno così credo –, in quanto la donna mostro si dispera a causa di ciò che ha fatto il marito, ovvero rompere lo specchio, impedendole così di riavvicinarsi alla sua bambina.
Mi ha molto stupita questa frase di Helen: "Lei era tornata, Dave, era sfigurata in modo orrendo, ma era lei, era la nostra Anna, l'ho riconosciuta, perché non capisci?", perché teoricamente i mostri sono loro… ma a quanto pare lo specchio distorce ogni cosa, quindi di conseguenza Helen, Dave e Andrew non sanno nemmeno di essere visti come dei mostri da chi sta al di là dello specchio e lo stesso vale per Anna e la sua famiglia, che nella loro realtà si vedono come esseri umani e nel momento in cui entrano nello specchio pensano di vedere i mostri quando in realtà non è così.
(Oh cielo come caspita mi sono espressa, aiuto. Spero di aver scritto una teoria sensata!)
Inoltre, scopriamo anche che Helen è stata in una clinica per diversi anni a causa del dolore e della disperazione che ha provato per la perdita della figlia, e questo mi ha portata a un'altra teoria: e se in realtà Anna non ci fosse più nel vero senso della parola e non perché qualcuno (ovvero quella che dall'altra parte dello specchio considera sua madre) l'ha portata via? Magari lo specchio funge (o meglio: fungeva, dato che è stato distrutto) proprio da portale tra il mondo dei vivi e quello dei morti, anche perché la leggenda metropolitana di Bloody Mary dice che se ripeti il suo nome un tot di volte davanti allo specchio e a un determinato orario, questa viene per ucciderti (se non ricordo male), quindi non è che magari Helen, a causa della sbronza, non si è effettivamente resa conto che a invocare Bloody Mary questa si sarebbe presa la sua bambina?
(Io non so quanto ci avrò azzeccato, ma spero solo di non aver scritto una sfilza di castronerie!)
In tutto questo, il piccolo Andrew mi ha fatto una tenerezza assurda rannicchiato nel suo letto intento a pensare a ciò che vorrebbe fare in futuro. La sua scelta è davvero nobile e mi piace che voglia aiutare le persone che hanno vissuto lo stesso trauma di sua madre.
E così come lui “percepisce” una presenza nello specchio, anche Anna, dall'altra parte di esso, “percepisce” qualcosa, o meglio, la vede proprio, dato che il passaggio ora è inutilizzabile, ma lascia comunque uno spiraglio per osservare cosa succede nell'altra parte. Infatti lei ha visto Andrew e non nega nemmeno che in futuro vorrebbe sbirciare ancora i mostri che si trovano oltre lo specchio, senza però rendersi conto che le “creature” che osserva sono in realtà la sua vera famiglia – quest'ultima parte mi piace ricollegarla al fatto che anche se non ricorda nulla della sua vera famiglia, si sente inconsciamente ancora legata a essa, un po' come il momento in cui ha provato quell'inspiegabile malinconia mentre si allontanava dallo specchio dopo esserne uscita.
Io non so se questa recensione abbia un senso, ma sappi che ho davvero apprezzato questa storia, mi sono sorpresa ed entusiasmata a ogni nuovo paragrafo e nel suo insieme l'ho trovata molto coinvolgente.
Una storia perfetta per questa serata all'insegna dell'Horror!
Alla prossima!
M a k o |