Recensioni per
Una scatola color carta da zucchero
di settembre17

Questa storia ha ottenuto 123 recensioni.
Positive : 123
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/12/22, ore 20:02

Cara Settembre.
Qualche tempo fa, un caro uccellino che entrambe conosciamo bene, sotto mia richiesta, mi ha fornito dei titoli di fan fiction da recuperare in questo fandom. Lei, conoscendomi davvero molto molto bene -proprio un uccellino accorto-, mi ha indirizzata qui, convinta che la tua scrittura sarebbe stata nelle mie corde e sarebbe stata in grado di stupirmi piacevolmente.
Ora che ho un po’ di tempo, sono riuscita a recuperare questo primo capitolo e devo dire che quell’uccellino lì aveva proprio ragione. Cara Settembre, io con l’introspezione ci sguazzo, potendo mi ci farei il bagno in storie come le tue, in cui si sofferma lo sguardo su cosa ingenuamente prova il povero e innamorato Girodelle, mentre osserva quella donna che profondamente ama lasciare a lui il comando. Così come, nell’assoluto, leggeri all’infinito delle emozioni confuse di Oscar, dopo quanto successo con quello che per lei è come un arto, di cui privarsi sarebbe quasi impossibile ma che al contempo l’ha ferita in quel modo. Ho apprezzato, sopra ad ogni altra cosa, che il sentire di Oscar, il suo più profondo turbamento emotivo, non sia dipeso dal gesto in sé -violento e condannabile se estrapolato dal contesto, è indubbio-, bensì da cosa questo turbamento ha scatenato: che lei, forse per la prima volta, si è resa conto di cosa voglia dire essere una donna.
Questo soffermarsi sulle mani, piccole in confronto a quelle del conte de la Fère, piccole in confronto a quelle di André, è una metafora perfetta della consapevolezza che a lei è arrivata con quella violenza.
Cara Settembre, ho amato la tua abilità nel saper affondare le dita nell’animo umano, per poi tirarne fuori l’essenza con eleganza, sentimento e bravura.
Leggerò presto il prossimo capitolo, entusiasta di intraprendere questo viaggio condotto dalle tue parole.
Bri
(Recensione modificata il 11/12/2022 - 08:05 pm)

Recensore Master
22/11/21, ore 09:45

Ciao settembre17. Mi fa piacere tornare a commentare una tua storia. Quando ho letto, all'inizio del capitolo, che nell'organizzare cerimonie di classe Girodelle non abbia rivali ho pensato che è proprio così. Ho ben immaginato Oscar avviarsi alla parata, con quanto accaduto la sera prima nel suo cuore. Ho sorriso nel leggere di Victor che si è sentito divino, un prescelto, un eletto. Emblematico quanto scritto delle mani di Oscar, riguardo le quali ho riflettuto. Mi è piaciuto quanto scritto di Victor e poi troviamo André. Significativa la ripetizione di "lei e lui " e "lui e lei." Nel finale è presente quella scatola, titolo della storia, con il suo significato. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 22/11/2021 - 09:47 am)

Recensore Junior
21/11/21, ore 00:32

“La verità è negli occhi di chi guarda”……
Perché in fondo la verità Oscar l’aveva sempre avuta davanti, ma i suoi occhi erano incapaci di vederla. Nello specchio non si era mai soffermata a guardare il suo aspetto, le sue mani: mani da pianista, mani da spadaccina, mani di donna. Oscar vedeva riflessa solo la sua strada già tracciata; quella di un ufficiale al servizio di sua maestà, di un soldato consacrato al dovere, alla lealtà e all’abnegazione di se’. E allora non poteva non rimanere abbagliata da una verità - l’amore di Andre’ - che ha l’energia e il calore accecante e dirompente del sole. Proprio Andre’ il cui unico scopo nella vita era proteggerla, l’ha costretta a guardare quel sole riflesso nello specchio e Oscar inizialmente può solo chiudere gli occhi per non rimanerne offesa. Occhi che riaprirà gradualmente, occhi nuovi in grado di leggere finalmente i sentimenti di chi le è accanto e soprattutto i suoi.
Hai descritto, con profondità e delicatezza tipiche della tua capacità introspettiva, una Oscar che tenta di continuare a non vedere rimanendo ancorata ad un mondo che si appresta a lasciare, nonostante tutto, con nostalgia e malinconia. E hai descritto senza falsa ironia le speranze di un Girodelle che vede nel turbamento di Oscar un sentimento che è solo frutto del suo desiderio.

Leggerti mi regala sempre una forte emozione e so che non mancherai di regalarmene ancora nel proseguo di questa storia così tua eppure così immersa nei caratteri di questi splendidi personaggi.

Recensore Veterano
19/11/21, ore 11:14

Io arrivo con il fuso orario di Marte (periodaccio!) ma sono felicissima di ritrovarti con una nuova storia caratterizzata dal tuo stile pulito e accurato, che avvolge i personaggi in una carezza. Decisamente originale questo approccio al temutissimo ep. 28, partendo dal 29. Un'introspezione che guarda al passato recente (solo poche ore prima) in cui più si cerca di allontanare un pensiero, più esso torna prepotente. Perchè il suo protagonista è " forza immobile, rovere ben piantato a terra", senza la quale ci si renderà conto di non poter vivere, nonostante gli abbagli della vita.
"Carta da zucchero" è uno dei miei colori preferiti, come lo è già diventata questa storia. Complimenti, davvero.
Ti abbraccio forte e a presto (sul serio ;-))

Recensore Veterano
18/11/21, ore 13:21

Carissima Settembre17,
che meraviglia ritrovarti con una nuova storia pubblicata nientepopodimeno che il 17 novembre. Le tue condivisioni hanno un carattere a dir poco rituale.
Mi ha fatto molto piacere leggere la tua personale visione dei fatti immediatamente successivi al “fattaccio”, momento fondamentale all’interno dell’anime, a partire dal quale si gettano le basi per la Rivoluzione della mente e del cuore.
L’Ode di Pindaro è perfetta nel suo messaggio: da un episodio negativo come quello dello strappo è derivato un bene profondo, una nuova consapevolezza che, diversamente, non ci sarebbe stata. André le ha rivelato tutta la verità, ha scostato il Velo di Maya, ma nella maniera sbagliata (e di questo avrà sempre il rimorso. Anche se, data la profonda prostrazione di quel momento, non me la sento di accusarlo).
La tua Oscar, sconvolta per i fatti della notte precedente, indossa la sua divisa rossa/armatura (e si sente già meglio) per recarsi alla sua festa di commiato. Apprezzo molto il fatto che hai dato voce alla malinconia a alla nostalgia nei confronti delle persone e dei luoghi che ha frequentato quotidianamente nel corso degli ultimi vent’anni. Nell’anime non si accenna minimamente a questa cosa, ma è umano che Oscar abbia provato tali sentimenti, per quanto risoluta nella sua decisione di abbandonare l’incarico di comandante delle guardie reali.
Il tuo Girodelle, precisino e con la sua voce un po’ nasale, è davvero lui!  
Oscar, per non dare voce ai pensieri martellanti, si fa assorbire dai festeggiamenti ed è più estroversa del solito. Il povero Girodelle, già cotto come una pera, crede di essere ricambiato, mal interpretando il suo entusiasmo e il suo turbamento (povero Giro’!).
Ma vogliamo parlare delle mani?! Oscar prima d’ora non le ha mai paragonate a quelle di nessun altro uomo (appaiono grandi solo a confronto di quelle di altre donne: della Regina o di Rosalie). Per la prima volta, attraverso le sue mani, realizza la sua diversità e non più tornare indietro.
Ha descritto magistralmente la burrasca di sentimenti che agita il cuore della nostra beniamina: da una parte è furiosa e biasima André per il suo gesto e le sue parole; dall’altra non può non volergli un gran bene per i loro trascorsi. Ho amato particolarmente questo punto:

Sapeva che lui era fuori ad aspettarla. A reggere le briglie del suo cavallo. L’aveva fatto ogni giorno, per quasi vent’anni: non sarebbe certo mancato l’ultimo. Nemmeno dopo quello che era successo. Lo conosceva bene, lei. Avrebbe potuto scrivere un trattato sull’ostinazione di André Grandier”.

Ma quanto amore inconsapevole c’è già in queste parole?!
Il ricordo finale del gioco dello specchio durante l’infanzia richiama in maniera geniale il suo percorso sotto il porticato, tra un alternarsi di Luce e Ombra (pensa un po'), alla fine del quale la aspetta André.
Non vedo l’ora di leggere il seguito e sono molto felice del fatto che ti sei sentita pronta per percorrere una strada tutta tua. In bocca al lupo per questo viaggio! Io ci sarò.
Un forte abbraccio e spero a presto,
G88

Recensore Master
18/11/21, ore 11:54

André, col suo gesto scriteriato, ha distrutto in un attimo anni ed anni di bei momenti passati assieme ad Oscar, e financo la vita e la dignità di lei: le resta solo la sua forza.. ma il suo animo piagato - da Fersen prima, da André poi - la porterà inesorabilmente verso la tisi e la fine. Complimenti per l'apparizione del discendente di Athos.

Recensore Veterano
18/11/21, ore 09:58

Complimenti settembre17, questo primo capitolo di "una scatola color carta da zucchero" mi è piaciuto veramente tanto. È incredibile come sei riuscita a rendere reali e credibili i pensieri di Oscar, si percepiva tutta l'intensità trattenuta del suo tormento. L'ho sentita vera in ogni singolo istante ed ho avvertito proprio visivamente le sue emozioni e il suo stato d'animo. Ogni espressione e ogni sguardo velato da quel ricordo indelebile. Un punto di svolta nella sua vita e quell'amicizia perduta che già sta mutando, come le loro vite. Bravissima!

Recensore Veterano
18/11/21, ore 08:33

Che dire...una vera perla. Se questo è l'inizio, non oso immaginare il seguito, ché già non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.
Hai descritto meravigliosamente la presa di consapevolezza di sé stessi ( di Oscar e Girodelle) giocando in modo magistrale con ricordi, riflessi, sguardi e mani.
Tutto questo partendo da un punto della storia mai ( se non sbaglio) preso in considerazione, la parata d'addio, a cui si accenna solo nell'anime. Tu invece l'hai dipinto come se ti trovassi lì! Bravissima!
C'è poi da dire che il tuo stile di scrittura mi ha lasciata piacevolmente sorpresa, tanto da essere arrivata alla fine del capitolo e dire : " ma come, è già finito???!!!" Hai un modo di indagare il sentire dei vari personaggi davvero elegante e profondo, il tutto giocando tra ricordi improvvisi, apparentemente slegati dal momento in cui riaffiorano alla mente del personaggio, e il presente .
Bellissimo, una perla come già detto.
Ora attendo di leggere André e del suo animo, la mattina dopo lo strappo.
A presto...spero davvero molto presto!
Buona giornata a te!

Recensore Master
18/11/21, ore 00:11

Magistrale, cara Settembre, magistrale.
Giochi di specchi, di riflessi del sole su superfici polite, abbagli, giochi di prospettiva.
La prospettiva falsata di Girodelle, che crede - lui! - di essere oggetto dello sguardo quasi smarrito di quella strana donna che ha imparato ad amare e desiderare.
La prospettiva falsata di Oscar, perché quando guardiamo solo noi, intensamente noi, non lo vediamo, non lo realizziamo quanto piccole e bianche e delicate siano quelle mani che crediamo mani forti, capaci di abbracciare e spezzare il mondo.
L'illusione che l'immergersi totalmente nel presente, nella parata, nel ricevimento d'addio, cancelli il ricordo penoso del cedimento della sera precedente.
La prospettiva di André che sa, lui, che uno specchio serve anche per catturare il sole.
Aspetto il seguito, ora. E presto-.
Grazie, davvero bellissimo: c'è solo da imparare da te.
D.
PS.
Carta da zucchero è il colore del mio abito preferito, ed è il colore della mia casa. UN ABBRACCIO
(Recensione modificata il 19/11/2021 - 11:57 am)

Recensore Veterano
17/11/21, ore 23:25

Davvero originale, questo racconto dettagliatamente introspettivo, tra momenti di dialogo e riflessioni sul passato, Oscar che pensa allo strappo della sera prima e il giorno dopo, come se nulla fosse successo, salutare Girodelle con il sorriso smagliante.

Ma il tarlo della dichiarazione respinta di André di fa sentire: durante la passeggiata verso l'uscita, i pensieri si aggrovigliano. Ripensa alle scene della sera prima, mescolate ai ricordi di quell'infanzia con lui che ormai non si ripeterà più.

Simpatico e originale il flashback con la sorella di Oscar, e l'associazione del gioco dello specchio con i raggi del sole insidiosi del colonnato, quando nella famosa scena dell'ep. 29, si trova André davanti e gli rivela che preferisce dimenticare.

Molto originale, i miei complimenti!

Recensore Master
17/11/21, ore 23:01

Che bella sorpresa ritrovarti con una nuova storia. Da grande quale sei, ti sei cimentata in un racconto che parte. come hai ricordato bene tu, dal famigerato ep.28, al dopo, in questo primo capitolo visto dagli occhi di Oscar.
Riuscire a prendere un passaggio piuttosto incolore come la parata di commiato dalla Guardia Reale ed arricchirla di significati, sia per Oscar che per Girodelle, è davvero pura maestria. Riuscire a riportare il dramma che si è consumato poche ore prima senza parlarne apertamente, pure. I personaggi, le scene, i dialoghi, tutti davvero IC: come ho letto in una recensione, sembra di vedere una puntata dell'anime.
Compare, nei ricordi dell'infanzia che hai inserito con naturalezza, il dettaglio della scatola che dà il nome alla tua fic.
Adesso mi pregusto ogni futuro aggiornamento, immagino il cap. 2 possa essere La mattina dopo.Andrè 
E questa tua chicca va dritta tra le mie preferite!

Recensore Veterano
17/11/21, ore 23:00

Che meraviglia!
l racconto risucchia letteralmente il lettore aprendogli le porte di quelli che devono essere stati, più o meno consapevolmente, i pensieri di Oscar e le sue sensazioni.
All'episodio 28 non ci si può accostare che con timore e reverenza, ma la delicatezza e l'intensità con cui tu lo fai, qui, sono notevoli.
Ho sempre pensato che a partire da quel momento così drammatico, difficile persino da descrivere, figuriamoci poi da spiegare, a chi non abbia una conoscenza non superficiale dei personaggi, della loro storia, dei loro rapporti reciproci, André fosse per Oscar un pensiero ossessivo, dominante. In modo molto più consapevole che in passato. In modo impossibile da ignorare.
Il flashback della loro infanzia, sensoriale, improvviso, vagamente straniante è veramente geniale. La memoria involontaria, di proustiana memoria, che, quando meno ce lo aspettiamo, apre le porte all'emozione. Proprio perché non ce lo aspettiamo.
Mi piace moltissimo. Veramente moltissimo.
A presto.
Octave
(Recensione modificata il 18/11/2021 - 03:47 am)
(Recensione modificata il 18/11/2021 - 08:41 am)

Recensore Master
17/11/21, ore 21:40

Cara Settembre, è stata una gradita sorpresa trovarti con una nuova storia che promette ,dalle premesse e da questo primo capitolo, di essere un autentico regalo che ci potrà portare a sondare gli animi dei nostri beniamini all’indomani di un evento, quello del famoso strappo, che è stato un punto di svolta, un punto di non ritorno, dove gli eventi hanno iniziato a marciare con un differente ritmo rispetto al passato, soprattutto rispetto al passato condiviso.
Ho amato tutto di questo primo capitolo, a partire dalla tua narrazione sempre così delicata e ricca di particolari, che ha il pregio di calarci perfettamente nell’atmosfera che le tue parole stanno creando. Penso che tutti coloro che hanno letto saranno riusciti a immedesimarsi nella Oscar di quella mattinata , con un doppio tumulto nel cuore: il ricordo della sera precedente e il suo ultimo giorno come colonnello delle guardie reali e quindi la parata d’addio dei suoi ufficiali. Tutto è stato descritto con dovizia di particolari, proprio per portarci nella piazza d’armi prima e poi nel salone per il rinfresco, dove Girodelle formulava nella sua mente i pensieri su Oscar e sul fatto che, di lì a pochi attimi, non l’avrebbe più potuta vedere. Sembrava che in quella giornata Oscar fosse cambiata e si rivolgesse a lui in un altro modo, meno distaccato, più partecipe, grata forse del tributo che le veniva fatto. Ma Girodelle sta cavalcando i pensieri fino alla riflessione che quella donna così tanto peculiare era quella che avrebbe voluto avere a fianco nella vita.
Come non notare invece lo smarrimento di Oscar di pochi attimi dopo mentre sta conversando con un sottotenente. E’ bastato avvicinare le mani e subito la sua mente è tornata ad altre mani, mani che l’avevano stretta, mani grandi che avevano racchiuso le sue risultate piccole e in quel momento indifese. Le mani di André. Per lei è difficoltoso riprendere l’aplomb avuta fino a quel momento, turbata dal ricordo, anche perché sa che lui la sta aspettando, come sempre aveva fatto, e sicuramente nel suo ultimo giorno di comando non si sarebbe comportato diversamente, nonostante tutto.
Bello anche l’episodio del sole che la acceca perché riflesso in uno specchio, ed ecco che torniamo indietro nel tempo ai ricordi di loro giovani, sempre insieme, a fare qualsiasi cosa insieme, a scoprire, a provare, a scherzare, a sostenersi. Un velo di tristezza ammanta il suo cuore, ripensando al tempo che porta via con sé l’innocenza della loro fanciullezza e li pone di fronte a situazioni che da adulti hanno difficoltà ad affrontare, pur conoscendosi e volendosi bene da una vita. Ora l’ostacolo da fronteggiare, quasi fosse un nuovo nemico, è vedere André incrociando il suo sguardo che, conoscendolo, sarà colmo di rimorso e infinita tristezza.
Come sai amo molto il tuo modo di narrare, poiché riesci con delicatezza a mostrarci le parti più nascoste dell’animo dei personaggi, i quali mantengono inalterato il loro carattere ma si lasciano mettere a nudo dalla tua penna affinché possa scavare nelle profondità di loro stessi e aiutandoli anche a conoscersi meglio.
Pertanto ti seguirò in questo nuovo viaggio che hai deciso di intraprendere, curiosa di vedere come approfondirai questo periodo di notevole importanza per entrambi e per coloro che ruotano loro intorno.
Bentornata e buon lavoro. Un caro saluto.

Recensore Junior
17/11/21, ore 21:14

Non male come punto di partenza di questa nuova ff...
Oscar che si congeda dalla guardia reale, ma come punto focale sempre e solo quello che le è accaduto qualche ora prima....
Le mani di Oscar...Non si è mai resa conto di quanto fossero piccole...
Il ricordo d'infanzia con Andrè, il loro voler catturare il sole...Il sole di febbraio che luccica sulle lastre di ghiaccio...
Tutti i pensieri di Oscar che precedono l'incontro con lui....Il suo attendente da oltre vent'anni colui che ha osato andare oltre...
Una ff intimista....I pensieri di Oscar sono fluidi ed in continuo divenire....Ottimo come inizio