Valutazione del contest: Cinque passi nel delirio, di Setsy
Felinala con: I segreti della nebbia
grammatica: 4.30/5
la fretta e…. / una sera.. I puntini sono sempre tre
granchè - granché
artigli. zanne - qui andava una virgola, non un punto fermo
drabbòle – drabble
blender – bender
Garzie – grazie
Consegnando all’ultimo momento non avrai potuto rileggere, e alla fine sono sfuggiti errorini di poco conto, che hanno abbassato un po’ il punteggio
stile: 8.50/10
Questa è l’unica raccolta di genere fantasy che ho ricevuto, e che trovavo in teoria eccessivamente complesso e pieno di trabocchetti… invece ti sei giostrata bene non solo con questa difficoltà, ma con un protagonista animale neppure del tipo parlante. Una grossa scommessa, che hai portato a termine con mano sicura. C’è un andamento che definirei delicato, nella narrazione: l’atmosfera è sognante, irreale anche in tutte le componenti che invece sono concrete. Il sole è pallido, la creatura celestiale: prima appare come la cavalcatura di una principessa, poi decisamente cambia atteggiamento! Il modo di parlare del narratore è proprio di colui che legge una favola dei fratelli Grimm; tutto pare positivo ma nasconde dei risvolti sanguinari. Il registro è medio, la sintassi fluida e gradevole, che non si perde mai, ma resta coerente fino alla fine. Malgrado la semplicità della trama di base, c’è sempre stata una sorpresa, segno che hai affabulato il lettore. Il tocco più bello non è proprio stile, ma versatilità. Per questo non si sente la mancanza di parole sofisticate usate tanto per mostrare il proprio vocabolario. Il personaggio umano ha delle sfumature valide, in tutte le versioni, e del cavallo, bè, parleremo in “personaggi”, perché lui non ha detto nulla, ma neppure ha avuto pensieri che il narratore – quindi impersonale – potesse conoscere. (Però sorride ^^). Bella l’anafora “tardo imbrunire”, seguita da cinque diversi termini per indicare la nebbia; le ripetizioni in storie brevi suonano male. Nella drabble moderna, ho visto un piccolissimo inciampo per quello che riguarda una scelta lessicale. Lungi da me sperare di trovare imprecazioni volgari, ma visto che siamo tra il 2012 e il 2021, credo che un ragazzo difficilmente esclamerebbe: accidenti! (Purtroppo). I personaggi, a parte questo dettaglio, hanno una voce credibile, data da gesti, reazioni – che dicono molto di un carattere – pensieri. Hai saputo scrivere una storia estremamente divertente, malgrado la drammaticità, per il tono soave col quale hai raccontato di vari omicidi e amicizie discutibili…
caratterizzazione di tutti personaggi: 9/10
Abbiamo una coppia di protagonisti, sicuramente la più originale che ho visto nel contest, questo per merito del Kelpie, che è il primo di cui vorrei parlare. Non me lo sarei aspettato: aver rintracciato nella mitologia un cavallo bianco ma crudele è stato un bel colpo; il suo aspetto candido e fiabesco lo rende una creatura che tutti avvicinano senza paura, per pentirsene subito. Ovvio che ci sia la variazione nella quale muore, però lascia una specie di spettro che usa come parole la voce della tempesta, e questo dettaglio ha fatto sì che non diventasse qualcos’altro pur passando dalla parte della vittima, sei stata molto brava. Ho riso – in senso carino! – quando lui e il licantropo si scambiano il cenno di rispetto, perché negli horror classici parteggio per il mostro… sono stati davvero simpatici! Brendan, pur essendo nella versione base un “buono” mostra vera empatia per il cavalluccio ferito soprattutto nella sua versione femminile, dove secondo me guadagna; per il resto si può definire nella media come carattere, ma questo ti è servito a creare le quattro mutazioni avendo mano libera, per esempio quando guida dopo aver bevuto con gli amici. Non si direbbe: “non era da lui”.
resa delle cinque tipologie di drabble: 9.60/10(2+1.80+1.80+2+2)
La prima drabble mi ha stupita; era libera, quindi andava bene tutto, ma leggere di questo cavallo che tendeva un’imboscata era qualcosa che non avevo preventivato, anche se il titolo suggeriva qualche storia di fantasmi. Penso che essendo in genere l’Irlanda un Paese molto povero all’epoca, trovare un simile destriero sembrasse una gran fortuna. Sembrasse. La trasformazione di Brendan in Bree è buonissima; torna da una giornata di ricamo cantando, quindi è tradizionalmente femminile; anche il nome suona bene, ne hai scelto uno che non perde, nel cambiarlo. La cavalla – che comunque può andare – era meglio chiamarla giumenta, visto il registro piuttosto curato del testo. Qui sembra ancora più docile, hai modificato bene anche lei. Riguardo la drabble storica, non mi hai lasciato nelle note l’anno di ambientazione, ma risulta un difetto relativo, perché questo è forzatamente tra il 2012 e il 2021, e in realtà non cambia nulla. La macchina è un elemento senz’altro moderno, anche se esisteva già anche nel 1912 – per quanto non penso che la possedesse nessuno nella campagna irlandese – quindi si capisce anche a occhio che il periodo è cambiato, anche se non ci sono differenze di spicco tra le ambientazioni. La quarta mi ha colpita molto, perché non c’è nessuno che io odi di più dei cacciatori; la cattiveria maggiore che potevo leggere è proprio quella su un animale, quindi sono assolutamente partecipe e d’accordo che questa sia la via del Male. Il povero cavallo magari qui non era un Kelpie, altrimenti non sarebbe morto con un proiettile normale – penso – e non avresti fatto reverse bashing, quindi è doppiamente vittima. Sono contenta che alla fine per lo meno resti uno spirito vendicativo ad aleggiare, e spero che tornando a casa Brendan abbia un bell’incidente! L’ultima è ironica, è la mia preferita; il nostro licantropo sta giustamente facendo un giretto nella natura, affamato, ma quello che incontra è un essere maledetto come lui, e non si calpestano i piedi a vicenda, anzi, fanno un implicito patto. Mi piacerebbe leggere un seguito delle loro avventure insieme.
titoli: 5/5
Questi titoli sono davvero simpatici per come li hai orchestrati. Il primo va bene, è proprio super classico, può sembrare un’avventura di Sherlock Holmes. Promette qualche mistero – infatti c’è il sovrannaturale – ma nel contempo… giustamente non anticipa nulla con precisione. Ma sono i titoletti che mi piacciono: ognuno è come un gradino che porta al successivo. Il primo è molto lungo come elenco, se fossero stati tutti così non sarei rimasta convinta; invece quando ho visto che il secondo ha una parola di meno ho afferrato. Il gioco funziona ancora con il terzo, mantenendo “nebbia” come termine fondamentale. Mi dispiace un pochino che il quarto sia simile al terzo – anche se non avresti potuto sottrarre nulla – ma l’ultimo “sistema” tutto. Bellissimo il passaggio dal cacciatore della quarta drabble alla caccia della quinta, questa senza più misteri. Ognuno dei due personaggi sa cos’è l’altro, per il loro mondo quella è la normalità. Un’ottima idea.
gradimento generale: 3/3
Ci sono elementi che fanno definire questa raccolta del genere fiaba, più che fantasy. Gli animali magici sono tipici di questa narrazione, e in Irlanda miti, leggende e favole sono abbondanti. Si resta anche frustrati nel leggere di come il discutibile Kelpie non faccia sconti a nessuno, finché può; è un essere così bello che un po’ dispiace. Tutto ruota intorno alla particolarità di questo personaggio muto, quindi è stato un bell’azzardo da parte tua. La scrittura è gradevole e le richieste del bando sono tutte eseguite con precisione. In generale è la storia che ha riservato più colpi di scena; dopo la prima volta il gioco era scoperto, ma nella quarta e quinta drabble hai ancora tirato fuori un coniglio dal cilindro. Anzi, un cavallo!
totale: 39.40/43
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