Il titolo… lo trovo così così, quasi sbarazzino.
L’intro… perfetta come aforisma.
E la poesia…
E’ sempre un gran piacere per me trovare ogni volta nuove metriche e fantasiosi versi nelle tue composizioni.
Qui siamo sulla scia dell’Inno di Mameli.
Un po’ inno, un po’ divertissement; il senario si presta benissimo allo scopo. Con quei pronomi “tu” “voi” senza troppa partecipazione all’inizio.
Molto bello però il progressivo coinvolgimento, tanto che nell’ultima strofa si passa al “noi” “io”.
Le rime, alternate, vanno riducendosi nelle ultime due quartine, ma non ce ne accorgiamo nemmeno, tanto il ritmo è serrato.
Un solo verso ha l’accento sulla prima: “tutto si cancella”: dona centralità e sospensione, come se “la nostra canzone” di sottofondo per un attimo si interrompesse, per poi riprendere a volume man mano crescente.
Davvero una bella poesia, con parole accennate, suggestioni appena guidate, quasi l’opera di un macchiaiolo. |