Ciao, bentrovata.....è stato un capitolo durissimo questo, veramente tanto.
Vittoria sembra non riuscire a fare a meno di mettersi in pericolo, costantemente. Lei vuole dimostrare agli uomini della sua vita - prima il papà ed ora Volkov - che lei sa cavarsela da sola, che non ha bisogno di nessuno. Però, tante volte non è in grado di ponderare il pericolo che si cela dietro ad una situazione. E, ancora una volta, ha rischiato tantissimo; e, ancora una volta, Volkov è dovuto intervenire a salvarla.
Nel mentre che picchiava quell'uomo, quasi da ucciderlo, sembrava fuori di sé, come se fosse, con la mente, in un'altra dimensione proprio. La rabbia cieca lo ha annebbiato, ma la sua mente sembrava comunque in un altro luogo.
Quando picchiava quel tizio ha costantemente ripetuto che Vittoria era roba sua, quasi fosse una proprietà che non può essere toccata da nessun altro. Sinceramente il loro è un rapporto veramente ambiguo, in questa prima parte del racconto. Lui vuole dominarla, e lei cerca di non farsi dominare, sebbene Volkov le faccia, oggettivamente, paura. Ma più di tutto quello che preoccupava Vittoria è che il suo destino è segnato: per l'ennesima volta il suo ruolo è della donna che deve obbedire, e stare un passo indietro, chiusa nella sua prigione senza finestre. Si fa interessante scoprire come evolverà questo rapporto, perché Vittoria non la vedo una che si arrende facilmente; per quanto lui possa farle paura o minacciarla, lei vuole emergere, a stare al suo posto non ce la fa. E onestamente vedo ambiguità anche nei sentimenti comtrastanti che Volkov prova per questa donna, è come se lei gli facesse perdere la testa, in qualsiasi senso.
Sono curiosa di sapere il seguito, ha presto |