Ciao! 💜
Finalmente riesco a passare e niente, posso solo rinnovarti ancora una volta il mio grazie per questo regalo meraviglioso. Non me l’aspettavo proprio, ed è stata una sorpresa bellissima, e sono super felice che tu abbia deciso di iniziare a scrivere nel fandom: adesso aspettiamo altre storie, mi raccomando, soprattutto dopo un esordio così! Grazie.
Ma poi proprio su loro due, insomma, è tutto ancora più speciale (e niente, io ti avviso, la recensione somiglierà molto più a un delirio scomposto che a una vera recensione, quindi preparati).
Mi è piaciuto da impazzire l’uso dell’espediente del vischio appeso alla forza per Kaz che cerca di darsi spintarelle verso quel bacio: che lui cerchi, e sia disposto, a lottare contro i propri mostri, a fare passi verso Inej, cercare di diventare qualcosa di meglio per lei, è tutto nei libri, e ho amato come hai deciso di fargli fare qualche passo in più con il tempo, dopo il finale, viste la presa coscienza di quello che lo unisce alla ragazza e le decisioni prese negli ultimi capitoli. Che poi usi un trucchetto per darsi una spinta in più è poi stato un punto di partenza originale e carinissimo (anche perché sotto sotto Kaz rimane sempre il ragazzino che fa domande inutili a Inej solo per avere una scusa per parlarle, insomma).
Nota di merito il discorso di Kaz sulla fortuna all’inizio della storia: cioè, per me è qualcosa di quasi canonico, non stenterei a credere abbia pronunciato una frase simile, prima o poi (fa tranquillamente il paio con i momenti in cui parla del rancore, o della vendetta: insomma, complimenti, perché anche nella ricostruzione del suo modo di parlare hai fatto un bellissimo lavoro!). E ho ovviamente amato i due riferimenti all’investimento e al te, voglio te, Inej. Mi è piaciuto tantissimo come hai riutilizzato quei verbi, messi in corsivo, per richiamare quello che è il passato della coppia, quei passi importanti di loro che abbiamo visto nel libro.
Stupendo poi come hai costruito tutta la tensione tra i due: credo tu sia riuscita a dare il giusto peso ai traumi dei due, a quel desiderarsi ma dover fare sforzi sovraumani anche solo per sfiorarsi appena, e nonostante questo imporsi di provarci e riprovarci. Soprattutto tutta la prospettiva di Kaz, gli incubi che lo assalgono e cercano di trascinarlo via, la sua lotta interiore per scacciare il ricordo dei cadaveri, il continuare a paragonare per opposizione a essi Inej, in modo da ancorarsi alla realtà, è fatta benissimo. Credo tu sia riuscita a rimanere molto fedele all’animo del personaggio anche in questa veste – e davvero complimenti, perché io lo trovo un personaggio estremamente complesso e difficile da rappresentare, soprattutto in relazione ai suoi traumi.
E Inej, vista dagli occhi di Kaz, è bellissima e ho amato come sei riuscita a caratterizzarla tramite quello che lui ama e vede di lei. in particolare mi ha fatto impazzire questa frase: come se Inej, regina dell’equilibro, fosse la sua caduta libera. Credo li rappresenti davvero molto bene.
E proprio da Inej è la scena finale, con lei che comunque lo ringrazia ed è grata per quel tentativo del ragazzo di fare passi verso di lei e lasciarsi dietro sempre più pezzi della sua armatura, e poi con quel “bacio” insolito. Credo sia una conclusione perfetta: con loro, credo sia giusto così. E questo “bacio”, nel suo complesso, non è stato meno sentito e potente di uno “vero”.
Bene, ho finito di delirare, ancora un mare di grazie, davvero, Caposcuola Serpeverde. Una piccola Grifondoro qui è oltremodo felice ed emozionata per il suo regalo.
Un abbraccio,
Maqry |