Recensioni per
Joe Yabuki si é fermato a Namidabashi
di Redferne

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
22/08/22, ore 16:09

Praticamente tutta la parabola della vita di Joe è racchiusa in questa storia, ed è davvero un lavoro immane, quello che hai fatto. Ci ho rivisto Joe, tutto quanto.
Adesso è uno spirito-guida di quel quartiere, quella cloaca a cielo aperto abitata da disperati che in quel ragazzetto smilzo e dallo sguardo di fuoco ci vedevano la possibilità di riscatto, di vendetta sociale. Joe non se ne è mai andato davvero.. forse anche per un motivo religioso, credo. Sicuramente lo avranno cremato, come usano fare gli scintoisti, e poi lui voleva diventare "bianche ceneri", no? allora secondo la religione scintoista lui è diventato una sorta di Kami, di nume tutelare di quei luoghi. Li hai ripercorsi tutti, eh, i personaggi comprimari a Joe. Mi ha colpito il ritratto che hai fatto della Shiraki, sua ossessione da vivo, l'unica forse oltre alla boxe. La donna sa essere più forte dei maschi nei dolore, sa riprendersi prima, è nella sua natura racchiudersi a bozzolo per rinascere, questa cosa delle donne l'ho sempre pensata. Ma non lo ha dimenticato. 
Non si può dimenticare Joe,  come un vento dispettoso che ti si schiaffeggia in faccia, ma che ti fa respirare a pieni polmoni.
Davvero bella, questa storia.
Tra le preferite.
Ciauzz
K.-L.

Recensore Master
31/12/21, ore 17:27

Sono in seria difficoltà.
Giuro che prima d'ora non avevo mai faticato a scrivere una recensione: le parole non sono mai state un problema, per me.
Ma stavolta fatico a raccogliere le mie sensazioni, i miei pensieri, per esprimere nero su bianco quanto stia provando, dopo aver letto questo racconto.
Un racconto che di sicuro tu hai elaborato, sognato, masticato ed espresso da diversi mesi.
Un racconto, mi sa, che tenevi nascosto nell'animo da anni.
Ashita no Joe ci ha distrutti, tutti quanti.
Nessuno che abbia avuto a che fare con Joe Yabuki può esserci passato indenne.
Lui è una malattia, ti si incolla letteralmente alla pelle, e non riesci più a togliertelo.
Come fai? non è possibile. Ti devasta.
Ed ora, grazie a te, abbiamo il suo spirito che vaga, tranquillo, per i luoghi a lui più cari.
Luoghi cari anche a noi.
Pur essendo sporchi, degradati, disperati.
Ma assolutamente unici.Namidabashi... già. Un quartiere puzzolente, deprimente... ma sai com'è, no? Dal fango spuntano i fiori più belli, e Joe un fiore lo era, eccome.
Ho sentito tutti i suoi pensieri, le sue riflessioni. Mi ha fatto sorridere a più riprese, soprattutto quando pensava a Kanichi Nishi e Noriko, oltre che ai monelli del quartiere, di cui lui era il "fratellone". La piccola Saki sta crescendo e diventando carina, anche se sa sempre comportarsi da maschiaccio.
Tange non ce l'ha fatta. Lo so, questo. L'ho sempre saputo. Dopo Joe, come poteva vivere, quel pover'uomo?
Ma Yoko mi ha straziata. La mia Yoko è una donna forte, straordinaria. Lo sai, io l'ho sempre adorata.
E non si è smentita neppure stavolta. Ama Joe, ama il ricordo di Joe e di quello che avrebbe potuto essere... ed ora dovrà andare avanti.
Ce la farà.
Porterà sempre con sé il suo Joe, per ogni dove.
Adesso però Joe deve ritrovare la sua nemesi.
Tooru... lui lo aspetta sempre al varco.
Joe ha compiuto la sua missione, ha ripercorso i suoi passi. 
Ma deve tornare a casa...



Grazie. 
Non so cos'altro dirti.
Mi hai straziato, ma ho amato ogni singola parola di questo tuo scritto...

 

Recensore Master
25/12/21, ore 18:44

Ciao.
Dunque... quando ho saputo che volevi scrivere un'altra storia di Joe, ammetto che non me l'aspettavo così.
Sai cosa intendo: pensavo alle sue solite scazzottate, crisi isteriche e via dicendo.
Invece...
Hm.
Mi ha lasciata spiazzata.

Già, era facilmente intuibile che fosse il seguito dell'altra, aveva anche senso, secondo me.
Però com'è scritta... beh, mi ha abbastanza inquietato.
Più che altro, perché, nonostante si parli di Joe, che parla del suo mondo che non c'è più, mi è sembrata di una attualità terribile.
Joe vede il passato, il presente e il futuro, adesso.
Non affronta quel ' viaggio ' per cercare i suoi ricordi, come farebbe probabilmente un'altra persona: sta solamente costatando le cose e traendo le proprie conclusioni.
Con questa storia poi mi hai fatto capire il motivo per cui Nomad mi ha deluso così tanto: senza fare spoiler, quella cosa ha mancato completamente il punto, il fulcro della storia di Joe.
Il domani viene inseguito incessantemente, ma chi lo sa come sarà questo domani?
Il domani sarà luminoso? Almeno crederci un po'?
No, il domani non sarà quello che uno spera e così si guarda indietro e poi avanti e poi ancora indietro, cercando il senso a tutto questo e scoprendo che un senso semplicemente qui non c'è.
In questo Ashita no Joe è di una maturità sconcertante, cosa che chiunque abbia mai avuto modo di ammirare quest'opera non potrà mai dimenticare.
Ti fa capire tante cose, ti fa comprendere che le illusioni servono solo se rimangono illusioni, che tanto, una volta realizzatesi (?), non saranno mai come uno se le aspetta.

Oddio, non tutto qui è negativo. Infatti non è questione di essere negativi o no. Come dicevo, Joe sta semplicemente osservando la vita, con i suoi alti e bassi, con le sue amarezze, ma anche le sue gioie.
Ti confesso che a me di Noriko non è mai importato nulla: però mi ha fatto in un certo senso piacere vederla così, serena, insieme a Nishi.
Noriko si è mostrata saggia a dimenticarsi di Joe: lui è - era - pericoloso e sì, si sarebbe stancato e l'avrebbe morsa alla gola liberandosene.
Joe è consapevole di chi, cosa sia. La sofferenza che ha sempre provato in vita non è mai stata dimenticata, nemmeno una volta che ha iniziato a fare soldi... cosa del tutto irrilevante per lui.
Joe è ingabbiato in questa realtà. Con i soldi avrebbe dovuto tranquillizzarsi, ma continuando a fare il pugile la sua ira non si è placata.
Non sarebbe mai stato capace di formare una famiglia come Mendoza e con chi, poi?
Quale donna avrebbe potuto stare al suo fianco?

Saki era troppo piccola. E anche se palesemente innamorata di lui ( anche le bambine si innamorano! ), non credo sarebbe mai riuscita ad andare oltre al ' fratellone ' con lui, dato che lo stesso Joe più di quello non concedeva...

Questo Joe di questa storia, non è più il Joe che conosco io. Si è evoluto in una maniera impressionante ed è stato un lavoro incredibile, da qualunque parte tu lo voglia guardare.
Se pensi alla sua storia, così com'è strutturata, Joe sembra ' nascere ' nella prima puntata. Non si sa nulla di lui prima, non sappiamo nulla di lui oltre quello che ci è dato vedere ed è quasi impossibile immaginare altro, un dopo ( che non c'è, è morto, ma non è quello che intendevo, parlavo di un what if in cui è vivo ).
Tu questo ' limite ' da personaggio dei ' cartoni animati ' glielo hai tolto.
Joe c'era, c'è e ci sarà.
Lui è quel quartiere. Lo guarda cambiare, in un modo che mi ha impressionato. Pensavo che avrebbe rimpianto qualcosa, invece no.
E' così maturato che comprende quante cose non andavano prima e ora vanno meglio.
Insomma, la storia mi ha fatto molto riflettere.
Le persone si ostinano a rimpiangere il passato o a sognare il futuro... ma perché?
Non si può vivere semplicemente il presente, per quello che è?
Che se poi è brutto... non è che prima andava meglio e non c'è garanzia che le cose migliorino, no?

Alle figure di Noriko e Nishi e Saki, che sono per lo più proiettate verso il futuro, poi abbiamo Danpei, che è nel passato remoto.
Purtroppo lui viveva nel passato ancora prima di conoscere Joe e l'averlo perso gli ha dato la mazzata finale.
Forse sarebbe stato meglio per lui morire di crepacuore e basta.
Invece no, anche perché NON è nello stile del personaggio andarsene in quella maniera.
Purtroppo non serve che Joe veda il futuro per capire che l'anno dopo quel giaciglio sarà vuoto e che il vecchio non ci sarà più.

Danpei è una figura che mi fa male e ti fa capire tutti gli sbagli che una persona può fare nella propria esistenza. E la cosa grave è che anche se potesse, alla fine non farebbe niente per correggerli.
Giù di testa nell'abisso.

E le occasioni sprecate. Quante occasioni si è lasciato sfuggire Joe?
Ma davvero ha una qualche importanza per lui?
Mi piace perché non dà soluzioni o spiegazioni, perché nella vita vera, un senso tutto questo non ce l'ha, così come non ha senso che Joe si sia ammazzato in quel modo, lui ha solo fatto ciò che voleva lui.

Rimpiange un po' la vita, sì. Ma non abbastanza. Non ne è convinto e si vede.

E infine Yoko.
Cavolo. Con lei ti sei superato. Grande lavoro hai fatto.
Yoko è matura, forte. Forse lei avrebbe potuto con Joe, ma neanche lei era abbastanza. O forse lui non lo era per lei?
Lei lo amava. Non amava Tooru. Amava quel feeling che aveva con Joe, che non si è mai tramutato in qualcosa.
Anche questo è realistico. Vite e destini contorti e spezzati.

Un po' triste come storia di Natale, ma in fondo lui un piccolo regalo lo fa, fa sentire ancora la sua presenza, e le persone ne sembrano sollevate...

Poi lui non tornerà più lì. E' amaro per lui scoprire che presto non sarà più necessario, dopotutto il quartiere sta scomparendo e lui lì non ci si ritroverà più...

E quindi se ne torna con Tooru a combattere. Joe pare non esserne molto convinto, ma che diavolo, è quello che vuole in fondo, no?

Triste, amara, ma forse in questo momento aveva anche senso una cosa del genere.
Se ci fosse stato un qualche seguito, forse Joe adulto sarebbe stato così.

Come ti dicevo, mi aspettavo un Joe allegro e casinista, ma in fondo tu con la tua precedente storia hai già dato, quindi non mi stupisco che abbia voluto concludere e basta.
Con LUI non c'è molto da fare.
Lui vuole andarsene, siamo noi che non vogliamo lasciarlo andare.
Ma prima o poi dovremo cavarcela da soli, lui in questo mondo non ci si trova più...

E come dargli torto, grrr!

Ci rileggeremo.

Per adesso Buon Natale e pensa a riposarti che sei sfinito!


(Recensione modificata il 23/08/2022 - 01:17 am)