Recensioni per
L'impossibile
di Octave

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
28/06/22, ore 22:42

OMG Octave. Di nuovo un'introspezione incredibilmente forte, senza pietà. Oscar non ha pietà con se stessa. L'ultima frase apre il cuore, ripaga di tutta la durezza che Oscar usa contro se stessa .Grazie!

Recensore Master
31/12/21, ore 10:27

Ciao Octave. Mi è piaciuta questa storia per il suo tono asciutto e ho riflettuto nel leggere come abbia rappresentato Oscar. Un personaggio complesso con le sue sfumature e amo leggere le diverse interpretazioni.
Oscar che chiede agli altri e soprattutto a se stessa. Mi son concentrata riguardo la parola impossibile che è il titolo della storia, fondamentale nel suo significato, dall'inizio fino alla fine di questo scritto dove il tutto si chiude con André. Mi è piaciuta l'espressione nel finale riguardante l'uomo "che in quello che André era, in quello che era sempre stato e che sarebbe stato anche in futuro, potesse prendere forma, anzi che avesse già preso forma, per lei, l’impossibile." Buon Anno.
(Recensione modificata il 31/12/2021 - 10:29 am)

Recensore Veterano
26/12/21, ore 21:27

Caro Octave,
Che piacere ritrovarti con un nuovo racconto proprio il 25 dicembre! Grazie per questo bellissimo regalo di Natale!
Ho molto apprezzato questa short introspettiva, contenente le riflessioni di Oscar: anche a seguito dell’educazione impartitatele è abituata a chiedere il massimo, o meglio la perfezione, non solo agli altri, ma soprattutto a se stessa. Raggiungere la perfezione e’ tuttavia impossibile. In tutto questo c’è anche una profonda autenticità, perché lei, a costo di apparire insopportabile, non ha paura di essere quello che è (“Oscar non può essere altri che Oscar”). Mi è piaciuto molto quando hai scritto che alla parata di commiato della Guardia Reale tutti hanno capito che se ne sarebbe andata davvero perchè non aveva avtuo nulla da ridire. Alcune frasi sono così meravigliose che me le sono segnate:
 
“Per questo non  mollava mai, finché si poteva smussare qualcosa, aggiustare qualcosa, finché  non era arrivata a sviscerare tutto quello che si poteva sviscerare. Tutto quello che si poteva ottenere. Senza risparmiare niente. Senza risparmiarsi niente”.
 
L’unico che non la teme, la comprende, la accetta e la ama nella sua profonda essenza è André.
Bellissimo il finale in cui descrivi quella famosa scena dell’anime dove Oscar di presenta per la prima volta ai soldati della Guardia e scorge inaspettatamente tra di loro il nostro amato André:
 
“per un attimo l’impressione, fortissima, folgorante, abbagliante, che in quello che André era, in quello che era sempre stato e che sarebbe stato anche in futuro, potesse prendere forma, anzi che avesse già preso forma, per lei, l’impossibile”.
 
Spero di rileggerti presto. Grazie di cuore per aver condiviso e tanti auguri di buone feste!
Un caro saluto, G.

Ps. mi scuso per il casino combinato con la precdenete recensione. Appena ho avuto la possibilità ho ripostato. ;-)

Recensore Veterano
26/12/21, ore 18:18

Buonasera Octave, felice di poterti leggere di nuovo.
Impossibile. Quello che Oscar pretende dagli altri, ma in primo luogo da stessa, è impossibile. Non improbabile o difficile. Proprio impossibile.
Andrè è stato congedato per una sua decisione repentina, poi le ha "mancato di rispetto" e nel frattempo ha quasi perso la vista (ah..ma lei non se ne era accorta): quante probabilità c'erano che si arruolasse nei soldati della guardia? Nessuna. Ed invece eccolo lì, davanti a lei. Perchè per lui l'impossibile non esiste, perchè lui è l'unico che la comprende. Perchè Andrè ha un talento particolare per le situazioni impossibili come quel personaggio a cui lo scrittore David Grossman fa dire "Probabilmente mi innamorerò sempre di qualcuno che ama qualcun altro. Perché? Così. Ho un talento particolare per le situazioni impossibili. Tutti hanno talento per qualcosa". Ma a differenza sua le situazioni impossibili, André, le gestisce benissimo!
Peccato che sia una storia già completa (non vuoi ripensarci?). Un caro saluto.

Recensore Veterano
26/12/21, ore 18:00

Che bella sorpresa, Octave!

Finalmente torni a scrivere e lo fai con un testo dalla struttura perfettamente scandita, in cui l'analisi della personalità di Oscar procede insieme allo svolgersi degli eventi, mescolando così descrizione e narrazione in un modo davvero efficace ed originale.

E poi c'è quella riflessione:
"Che lei ci riuscisse non implicava che tutti dovessero riuscirci", quante cose avrei da dire su questa frase! Quanto è vera e quanto è facile che questa situazione si verifichi! Pretendere dagli altri quello che per noi è normale, o sentire che per un altro è normale quello che per noi è difficilissimo... "una presunzione raffinatissima", appunto.
Ma a che cosa porta?

Per fortuna a salvare Oscar arriva un'illuminazione, irrazionale, istintiva, vera.

Complimenti, davvero complimenti,
Sett.

Recensore Veterano
26/12/21, ore 15:04

Lo vede in André quell'impossibile, che aveva sempre caratterizzato il suo modo di essere e di affrontare la vita. Perché André è capace di vivere fuori dagli schemi prestabiliti e di essere già oltre il pregiudizio sociale, lui che riconosce solo l'autorità del cuore e del proprio senso di giustizia.
Alla fine è l'unico che può guardare dritto negli occhi e sorprendersi del suo riuscire ad essere sempre libero, anche dalla sua autorità. Il solo capace di affrontarla da pari e dal quale potersi aspettare nient'altro che dolorosa e incondizionata sincerità. Arriva addirittura a temerlo questo suo essere impossibile, che non riesce proprio a gestire e verso il quale si sente sempre più indifesa, fino ad accorgersi che l'impossibile non è altro che guardare in faccia l'amore.

Recensore Master
26/12/21, ore 14:17

Cara/o Octave, anche tu in questi giorni di festa, hai voluto fare un regalo a noi lettori, permettendoci di entrare in punta di piedi nella mente di Oscar. Una mente sempre in continuo lavorio, ad osservarsi e a osservare gli altri e i comportamenti tenuti in generale e nei suoi confronti.
Ecco allora che sfilano tutte le persone che hanno fatto di Oscar, il figlio a cui affidare il casato, l’amica di infanzia, la donna soldato, la persona più vicina alla regina di Francia che voleva che rappresentasse al meglio il suo amato paese rendendolo ancora più grande, l’amico al quale poter confidare ogni pensiero con la consapevolezza che avrebbe compreso ed elargito il suo appoggio, in una parola, Oscar, la donna nascosta dall’uniforme del soldato, che in un certo qual modo era diventata la sua prigione, una gabbia dorata che le dava ampie prerogative ma che la autolimitava.
Oscar, che ha inseguito la perfezione in ogni cosa nella quale si cimentasse, e che avrebbe avuto la pretesa che anche gli altri si assoggettassero al suo metro di misura che, per certi versi, era inarrivabile persino per se stessa. Oscar comprendeva che ogni suo pregio era la continua ricerca in se stessa di quel qualcosa di inarrivabile che però era convinta esistesse. Nessuno riusciva a capirla, a comprenderla nel profondo, solo una persona, André, sapeva leggere dentro di lei addirittura meglio di quanto non fosse in grado di fare ella stessa. Incredibile dover riuscire ad ammetterlo, ma era la sola pura verità. Egli era talvolta fonte di irritazione, perché André, oltre a capirla nel profondo, la accettava per quello che era, con i suoi tanti pregi e persino con tutti i suoi difetti. Ma lei, cocciuta, ragionava che fosse impensabile che qualcuno veramente potesse giungere al suo animo. Molti erano stati i momenti che potevano essere esemplificativi dell’atteggiamento che aveva preso nella sua vita e che con rigore portava avanti. Sempre tesa a qualcosa di diverso, di meglio, una ricerca di una sfida continua con la quale confrontarsi, cercando un cambiamento che avrebbe aggiunto quel qualcosa che mancava alla sua esistenza, che ad altri pareva oltremodo perfetta. L’unico punto fermo in tutta la sua vita era la presenza costante di André, nonostante tra di loro fossero intercorsi momenti difficili, e l’accorgersi di una verità così semplice è come essere colti da una vertigine perché tutto quanto di impossibile era stato rincorso per tanto tempo, André riusciva ad incarnarlo alla perfezione trasformando l’impossibile in possibile.
Una one shot accattivante, incisiva, scritta con il consueto garbo, al fine di conoscere ulteriormente le tante sfaccettature di un personaggio che amiamo, filtrato attraverso un altro sguardo.
Un augurio di buone feste e un saluto.

Recensore Master
26/12/21, ore 10:47

Oscar ha sempre avuto una disciplina durissima per gli altri, ma una ancor più dura per sé stessa.

Recensore Veterano
26/12/21, ore 08:52

Cara Octave, ripensando ai dialoghi originali dell'anime e all'atmosfera che creano (e ti ringrazio ancora per il suggerimento), in poche righe riassumi tutto il non detto:
"Cosa avrebbe potuto rimproverare a Fersen? Di non avere compreso? Di non avere intuito quello che lei faceva praticamente di tutto per non mostrare a nessuno? Per non ammetterlo neanche a se stessa? Era stata una presunzione raffinatissima la sua. L’impossibile è impossibile"
Ma nonostante regole imposte, doveri da non trascurare mai e un'educazione che lascia niente all'impossibile, esso ha sembianze ben precise e, comprendendolo, ecco che l'impossibile diventa possibile.
Acuto e raffinato questo brano.
Un caro saluto

Recensore Master
26/12/21, ore 02:08

Ciao Octave
Interessante il tuo punto di vista su Oscar , una donna " impossibile "che chiede anche agli altri di essere al di sopra delle loro possibilità o del loro acume.
Difficile poter sperare qualcosa di diverso da Maria Antonietta, Fersen e Girodel, ognuno segue la sua indole, i suoi desideri oppure
gli ordini prestabiliti.
André rompe gli schemi e più di una volta dimostra persino di non temere il generale suo padre. Tutti temono il generale!
Eppure Oscar si indispettisce soprattutto con lui. Oscar anzi pretende da lui molto più che dagli altri.
Una bella analisi la tua , solo di una cosa non sono d'accordo: ci fai sembrare Oscar una persona isterica, una che si scalda subito ,non si sa controllare né in famiglia né a Corte. La tua mi ricorda il simpatico raccontino natalizio di Dorabella!
Ma davvero, lei non è poi così intrattabile. Oscar è una persona tranquilla, introversa. Perfezionista sicuramente ma non aggressiva,non fa scenate in pubblico.
Più severa con se stessa che con gli altri.
I comportamenti peggiori escono fuori di tanto in tanto quando la misura è colma, il suo cuore è affranto, ma lei non ha mezzi, né capacità di dimostrarlo diversamente, il suo dolore .
Buona giornata e auguri per le prossime festività
(Recensione modificata il 26/12/2021 - 08:42 am)

Recensore Master
26/12/21, ore 00:47

Cara Octave, questa tua one shot è la ciliegina sulla torta di questa scorpacciata natalizia di fic bellissime, ciascuna con la sua peculiarità. 
Dopo aver guardato a se stessa con onestà e lucidità, ecco l'impossibile, rappresentato dalla tenacia e dalla forza di dell'amore di  Andrè, che va oltre la vergogna, l'umiliazione ed il suo senso di inutilità. Io ho sempre trovato di incommensurabile grandezza il suo gesto di arruolarsi (adesso si beccherebbe una denuncia di stalker), il suo "esserci" quando sarebbe molto più facile "sparire". Hai costruito l'intera narrazione come una spirale di pensieri che si conclude e porta il lettore proprio a quel fermo immagine: il suo volto seminascosto tra i soldati e lo sguardo incredulo e contrariato al contempo di Oscar. E quel aggettivo che si concretizza in un uomo. Spettacolare, d'effetto: bravissima!

Recensore Master
25/12/21, ore 23:45

Caro Octave, rieccoti finalmente con questo magnifico soliloquio di Oscar. Una donna difficile, ardua da capire, spigolosa, che pretende troppo da chi la circonda, perché, per prima cosa, pretende, anzi, esige troppo da se stessa: quante, quante di noi non si sono almeno una volta identificate con lei? E quante di noi non continuano, ostinatamente, a essere tali, nonostante vengano rubricate come "inguaribili rompiscatole"? "QUELLA È UNA DONNA DA AMMIRARE, NON DA AMARE": l'ammonimento di Alain ad Andrè risuona amaro nelle nostre teste; e anche per Oscar, immagino, non deve essere stato facile essere se stessa: anzi, deve essere stata una gran fatica essere nella sua testa. Eppure, con Andrè, il suo scudo e approdo sicuro; con Andrè che la conosce meglio di tutti, oltre la sua spigolosità, oltre la sua corazza, dietro la sua incontentabilità; con Andrè che non è impari alle sue altissime aspettative e ideali - quelli cui Fersen e persino Maria Antonietta non hanno saputo far fronte, deludendola (perché la vita di Oscar è anche una sequela sequela di amare delusioni, ricordiamolo)- finalmente ciò che era sembrato da sempre impossibile diventa, con suo grande stupore, non solo possibile, ma reale. Grazie, Octave: mi è piaciuta tanto! A presto, e ancora grazie per questo regalo di Natale, D.