Ciao Hop Frog! Ci ho messo un pezzo, ma finalmente eccomi qui. Ho apprezzato molto questa storia, con la sua introduzione in pieno stile apocalittico sulla caduta degli antichi dei norreni ( i più finiscono per uccidersi l'un con l'altro) e con la storia di Alberich, che dio non è né si sente tale, ma che comunque dimostra un coraggio senza pari, il coraggio dell'ultima ora: quello che si ha quando tutto è perduto, e che viene più dalla dignità che dalla speranza. E' il coraggio che trovo in assoluto il più ammirevole e che chiaramente è mancato a Gerlinde (e a tutti quelli che, come lei, ieri come oggi si piegano a scelte di opportunismo). Bello questo scontro tra un mondo che sta finendo e un altro che è agli inizi. Ed è bello anche questo concetto di ciclicità degli eventi e dei mondi, che sono destinati a ritornare e a ripetersi così come ritornano le stagioni. In questo, le antiche culture avevano visto giusto: tutto è sempre un eterno ritorno, in forme solo apparentemente nuove - oppure nuove ma con solide radici nell'antico. Lo testimoniano le stesse divinità, che dopo essere tramontate tornano, sotto diverse spoglie, a reggere, illuminare, vivere. |
Ciao^^ |