Ciao Mel!
Ti chiedo veramente scusa per l’orario ma non volevo aspettare a scrivere questa recensione. Questa one shot mi ha distrutta. L’avevo già letta e anche allora mi aveva provata molto. È un tema a me caro perché anche io bene o male ho avuto modo di confrontarmi con gente che ha disturbi simili e fin quando non lo provi sulla tua pelle non lo capisci. Non è descrivibile la sensazione che si prova a vivere una cosa del genere, eppure te ci sei riuscita. È incredibile come tu riesca a immedesimarti in ciò che scrivi, nei tuoi personaggi e come tu riesca a farlo fare anche ai lettori. Ogni parola di Satori l’ho sentita mia, come se potessi veramente capirlo, come se riuscissi a trovare un nesso logico nel suo cervello, un filo conduttore per tutti i suoi pensieri e le sue sensazioni. Dall’altra mi ha fatta piangere Ushijima e la sua tenacia, il suo amore che va oltre la malattia, va oltre la difficoltà del momento e non si ferma, non si scoraggia né si fa abbattere. Sinceramente una delle tue one shot migliori. Io mi sono commossa leggendola, un po’ perché Satori che sta in quel modo mi avrebbe fatta male in ogni caso e un po’ perché la sento molto vicina. Grazie Mel che scrivi questi gioiellini, veramente. Amo come scrivi ed ogni one shot o long tua che leggo continuo a pensarlo sempre più. So che sono un po’ ripetitiva nel dirtelo ma mi sembra giusto che venga lodato chi se lo merita e tu continui a farlo, senza mai mancare un colpo.
Ci vedremo sicuramente sotto un’altra tua storia! Chiedo ancora scusa per l’ora tarda in cui ti importuno.
Alla prossima,
Will <3<3 |