IX
NONO POSTO, CON UN TOTALE DI 36,5/44
Rosa66.MariaRita, con “Non più madre, non più figlia”
Grammatica:
Perfetta!
Stile: 9/10
Lo stile che hai adottato per questo racconto è indubbiamente semplice, molto adatto a una narrazione lineare, ma ugualmente in grado di catturare a più riprese l’attenzione del lettore. In particolare, trovo che tu abbia dato molta importanza all’aspetto emotivo della vicenda, che hai accentuato col lessico dimesso ma ugualmente raffinato e col tono molto intimo della narrazione. La frase iniziale colpisce fin da subito, portando il lettore direttamente nel vivo del dialogo; e ho trovato originale e interessante il fatto che la discussione non prosegua: l’Imperatrice ha deciso, e non resta che obbedirle nonostante le conseguenze che ci saranno.
La focalizzazione mi è sembrata leggermente imprecisa, in quanto varia costantemente tra l’essere interna (a tratti alla madre, a tratti alla figlia) ed esterna, con commenti della voce narrante. Ciò non mi ha certo causato confusione, in quanto la scrittura è chiara e i commenti esterni sono isolati tramite l’impaginazione (con l’uso del corsivo: motivo per cui avresti potuto evitarlo nel primo dialogo, andando semplicemente a capo separando così la frase dal paragrafo successivo), ma trovo che avresti potuto evitarlo attribuendo queste riflessioni esterne a uno dei due personaggi (direi la sovrana, che avrebbe assunto così il vero e proprio ruolo di protagonista).
La punteggiatura è stata gestita invece ottimamente: le pause date al racconto sono giuste e mai banali, soprattutto, mi è piaciuto moltissimo l’uso a mo’ di cesura che hai fatto dei due punti, che porta il lettore a concentrarsi sulla seconda parte della frase (che in sé riassume un po’ il senso della drabble intera, ovvero l’esaltazione del potere di Maria Teresa a prescindere dei sentimenti della figlia).
Trovo infine che avresti potuto fare a meno di andare a capo così spesso nell’ultima sezione del racconto, in quanto il cambio di prospettiva già distacca la riflessione conclusiva dal resto. Ma si tratta giusto di una minuzia che non ha inciso sul mio apprezzamento dello stile.
In conclusione, l’aspetto formale della drabble è sicuramente buono e mi ha convinto molto: con una piccola limatura in più sarebbe stato davvero perfetto.
Trama, Originalità, Contestualizzazione e Sviluppo dei personaggi: 17/20
Il principale limite di questa drabble, secondo me, sta proprio nella sua lunghezza. Trovo infatti che tutto accada un po’ troppo velocemente, che gli eventi non siano supportati da riflessioni sufficienti. Il primo personaggio su cui questo si nota è ovviamente Maria Antonietta, il cui pianto è troppo immediato: non mi sembra realistico che, così in fretta, il pensiero della ragazzina corra all’infanzia perduta come prima cosa. Allo stesso modo, mi fa molto strano che Maria Teresa sviluppi una riflessione quale “Non importa che il futuro sposo sia un ragazzino timido e sgraziato, e che sua figlia rincorra ancora le farfalle nel parco di Schönbrunn. L’infanzia è finita.” A dirla tutta, questo sembrerebbe un vero e proprio intervento del narratore a interrompere il flusso dei pensieri dei personaggi: considerando la prospettiva esterna questo andrebbe anche bene, ma subito dopo, con quell’ “anche” fai intendere come la frase precedente fosse proprio un pensiero diretto della sovrana. Certo, è un passaggio narrativamente d’impatto, ma non mi è sembrato realistico nei termini in cui è inserito nella drabble. Per il resto la caratterizzazione di Maria Teresa, come grande statista fedele alla ragion di Stato ma madre distante, mi è sembrata coerente con se stessa e perfettamente in linea con le notizie biografiche che abbiamo su di lei. Anche Maria Antonia è caratterizzata piuttosto bene, nel suo essere ancora una bambina inconsapevole dell’effetto che tutto ciò avrà sulla sua vita (ovviamente non mi riferisco alla Rivoluzione, ma ai suoi primi, infelici, anni di matrimonio con Luigi XVI). Un punto che ho apprezzato del racconto è proprio l’originalità nella scelta del momento: sebbene ovviamente conoscessi le circostanze del matrimonio combinato, non avevo mai letto storie in cui il rapporto tra la madre e la figlia fosse messo così evidenziato, in primo piano. E ho apprezzato moltissimo questa variazione rispetto ai soliti noti momenti della vita di Maria Antonietta.
La trama di per sé, infine, è formalmente corretta: non ci sono incongruenze o imprecisioni né intrinsecamente all’intreccio, né in relazione all’attinenza storica (che è praticamente perfetta). Mi dispiace solo che le 110 parole ti abbiano limitata nello sviluppo dell’introspezione, perché già con una flashfic il risultato sarebbe stato più completo e incisivo, a mio parere. Il racconto resta ugualmente molto buono.
Titolo: 4,25/5
Il titolo mi ha convinto solo parzialmente, nonostante sia sicuramente attinente alla storia. La frase “Non più madre, non più figlia” è sì ripresa dal testo, ma a una prima lettura mi era sembrata troppo forte rispetto al racconto… nonostante la distanza tra le due e la fine dell’infanzia di Maria Antonietta, non è che questo rapporto vada a tagliarsi completamente. Ammetto infatti che, in un primo momento, avevo assegnato un punteggio più basso. Tuttavia, riflettendoci su un attimo di più, devo dire che ci può essere una seconda lettura, ovvero “non importa il rapporto madre/figlia, la ragione di Stato è più importante e va messa davanti a qualsiasi sentimento”, ed è in questa veste che il rapporto genitoriale va a “smettere di esistere”, in quanto non ha più alcuna influenza sulla vita delle protagoniste. Dimmi se ci ho visto giusto!
In conclusione, quindi, il titolo è d’impatto, e anche se il suo significato non è fin da subito chiarissimo, l’ho trovato in grado di rappresentare sufficientemente bene la drabble.
Gradimento personale: 4,25/5
La drabble, tutto sommato, mi è piaciuta, nonostante alcuni passaggi (come detto prima relativamente ai diversi parametri specifici) non mi abbiano convinto fino in fondo. Hai mostrato un episodio abbastanza originale della vita di Maria Antonietta, analizzandolo sotto una luce molto umana e sentimentale (che crea un bel contrasto con la figura autoritaria e austera della madre che va a riflettersi sul tono della conversazione tra le due). Con un po’ più d’attenzione all’aspetto “tecnico” della narrazione, tuttavia, avresti sicuramente alzato il livello del racconto, a cui la forma di drabble non ha reso giustizia.
Bonus – Prompt (2/2) + Sottogenere (0/2): 2/4
Prompt: Entrambi i prompt scelti sono stati inseriti correttamente, in particolar modo “trono”: non solo Maria Teresa siede sul trono mentre rivela alla figlia chi sarà il suo futuro marito, ma questa distanza e questa imposizione di forza tra le due si sentono lungo l’intera lettura. Inoltre, la giovane siederà sul trono di Francia una volta sposata. Infine, anche l’elemento del pianto è presente: come detto prima è forse un po’ prematuro, ma è comunque presente e approfondito. Assegno quindi il punteggio pieno.
Sottogenere: Non avendo inserito alcun sottogenere nello specchietto di consegna, non posso assegnarti alcun punto. Avresti potuto provare con drammatico, anche se effettivamente il dramma manca l’atmosfera e il modo in cui Maria Antonia vive la situazione avrebbero potuto considerarsi come riferimenti ad esso.
TOTALE: 36,5/40+4 |