Recensioni per
Non più madre, non più figlia
di ROSA66

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/04/23, ore 20:11

Ciao Rosa,
dovevo passare da questa storia una vita e mi cospargo il capo di cenere per esserci riuscita solo ora.
Amo tantissimo il fandom storico e sono rimasta sorpresa quando, sfogliando le varie storie, ho trovato la tua. 
L’ho divorata in un baleno ma ho esitato a lasciarti una recensione per il semplice motivo che avevo bisogno di tempo per riflettere. Mi sembra che tu sia riuscita a condensare tanto in queste poche parole.
Per cominciare, la prima cosa che mi ha colpita è stata l’ingenuità di Maria Antonietta. Il sorriso che le illumina il volto nel momento in cui sente che diventerà regina, anche se di un paese straniero. Poi, però, si rende conto che diventarlo la costringerà ad allontanarsi da casa sua, lasciare la sua famiglia e tutto quello che conosceva, che non rivedrà più Schönbrunn.
E infatti quel sorriso si trasforma in pianto, perché gli addii sono il prezzo da pagare per avere una corona sul capo (corona che poi segnerà la alla rovina).
Non ho potuto fare a meno di soffermarmi anche sulla madre, Maria Teresa. Sembra orgogliosa di essere riuscita a stringere un'alleanza con quello che, fino a poco tempo prima, era un nemico temibile. Poco importa che Luigi XVI sia quanto di più lontano dal principe che ogni fanciulla sogna per sé, lei ha compiuto il suo dovere di imperatrice.
Eppure non credo che sia riuscita a soffocare la sua natura materna perché, alla fine della storia, sembra provare la stessa angoscia di Maria Antonietta. Sì, politicamente è stata una buona mossa ma le è costata la sua bambina.
Ti mando un bacio e spero di leggere altro di tuo, 
Blue

Recensore Master
26/04/22, ore 14:42

IX
NONO POSTO, CON UN TOTALE DI 36,5/44
Rosa66.MariaRita, con “Non più madre, non più figlia”

Grammatica:
Perfetta!

Stile: 9/10
Lo stile che hai adottato per questo racconto è indubbiamente semplice, molto adatto a una narrazione lineare, ma ugualmente in grado di catturare a più riprese l’attenzione del lettore. In particolare, trovo che tu abbia dato molta importanza all’aspetto emotivo della vicenda, che hai accentuato col lessico dimesso ma ugualmente raffinato e col tono molto intimo della narrazione. La frase iniziale colpisce fin da subito, portando il lettore direttamente nel vivo del dialogo; e ho trovato originale e interessante il fatto che la discussione non prosegua: l’Imperatrice ha deciso, e non resta che obbedirle nonostante le conseguenze che ci saranno.
La focalizzazione mi è sembrata leggermente imprecisa, in quanto varia costantemente tra l’essere interna (a tratti alla madre, a tratti alla figlia) ed esterna, con commenti della voce narrante. Ciò non mi ha certo causato confusione, in quanto la scrittura è chiara e i commenti esterni sono isolati tramite l’impaginazione (con l’uso del corsivo: motivo per cui avresti potuto evitarlo nel primo dialogo, andando semplicemente a capo separando così la frase dal paragrafo successivo), ma trovo che avresti potuto evitarlo attribuendo queste riflessioni esterne a uno dei due personaggi (direi la sovrana, che avrebbe assunto così il vero e proprio ruolo di protagonista).
La punteggiatura è stata gestita invece ottimamente: le pause date al racconto sono giuste e mai banali, soprattutto, mi è piaciuto moltissimo l’uso a mo’ di cesura che hai fatto dei due punti, che porta il lettore a concentrarsi sulla seconda parte della frase (che in sé riassume un po’ il senso della drabble intera, ovvero l’esaltazione del potere di Maria Teresa a prescindere dei sentimenti della figlia).
Trovo infine che avresti potuto fare a meno di andare a capo così spesso nell’ultima sezione del racconto, in quanto il cambio di prospettiva già distacca la riflessione conclusiva dal resto. Ma si tratta giusto di una minuzia che non ha inciso sul mio apprezzamento dello stile.
In conclusione, l’aspetto formale della drabble è sicuramente buono e mi ha convinto molto: con una piccola limatura in più sarebbe stato davvero perfetto.

Trama, Originalità, Contestualizzazione e Sviluppo dei personaggi: 17/20
Il principale limite di questa drabble, secondo me, sta proprio nella sua lunghezza. Trovo infatti che tutto accada un po’ troppo velocemente, che gli eventi non siano supportati da riflessioni sufficienti. Il primo personaggio su cui questo si nota è ovviamente Maria Antonietta, il cui pianto è troppo immediato: non mi sembra realistico che, così in fretta, il pensiero della ragazzina corra all’infanzia perduta come prima cosa. Allo stesso modo, mi fa molto strano che Maria Teresa sviluppi una riflessione quale “Non importa che il futuro sposo sia un ragazzino timido e sgraziato, e che sua figlia rincorra ancora le farfalle nel parco di Schönbrunn. L’infanzia è finita.” A dirla tutta, questo sembrerebbe un vero e proprio intervento del narratore a interrompere il flusso dei pensieri dei personaggi: considerando la prospettiva esterna questo andrebbe anche bene, ma subito dopo, con quell’ “anche” fai intendere come la frase precedente fosse proprio un pensiero diretto della sovrana. Certo, è un passaggio narrativamente d’impatto, ma non mi è sembrato realistico nei termini in cui è inserito nella drabble. Per il resto la caratterizzazione di Maria Teresa, come grande statista fedele alla ragion di Stato ma madre distante, mi è sembrata coerente con se stessa e perfettamente in linea con le notizie biografiche che abbiamo su di lei. Anche Maria Antonia è caratterizzata piuttosto bene, nel suo essere ancora una bambina inconsapevole dell’effetto che tutto ciò avrà sulla sua vita (ovviamente non mi riferisco alla Rivoluzione, ma ai suoi primi, infelici, anni di matrimonio con Luigi XVI). Un punto che ho apprezzato del racconto è proprio l’originalità nella scelta del momento: sebbene ovviamente conoscessi le circostanze del matrimonio combinato, non avevo mai letto storie in cui il rapporto tra la madre e la figlia fosse messo così evidenziato, in primo piano. E ho apprezzato moltissimo questa variazione rispetto ai soliti noti momenti della vita di Maria Antonietta.
La trama di per sé, infine, è formalmente corretta: non ci sono incongruenze o imprecisioni né intrinsecamente all’intreccio, né in relazione all’attinenza storica (che è praticamente perfetta). Mi dispiace solo che le 110 parole ti abbiano limitata nello sviluppo dell’introspezione, perché già con una flashfic il risultato sarebbe stato più completo e incisivo, a mio parere. Il racconto resta ugualmente molto buono.

Titolo: 4,25/5
Il titolo mi ha convinto solo parzialmente, nonostante sia sicuramente attinente alla storia. La frase “Non più madre, non più figlia” è sì ripresa dal testo, ma a una prima lettura mi era sembrata troppo forte rispetto al racconto… nonostante la distanza tra le due e la fine dell’infanzia di Maria Antonietta, non è che questo rapporto vada a tagliarsi completamente. Ammetto infatti che, in un primo momento, avevo assegnato un punteggio più basso. Tuttavia, riflettendoci su un attimo di più, devo dire che ci può essere una seconda lettura, ovvero “non importa il rapporto madre/figlia, la ragione di Stato è più importante e va messa davanti a qualsiasi sentimento”, ed è in questa veste che il rapporto genitoriale va a “smettere di esistere”, in quanto non ha più alcuna influenza sulla vita delle protagoniste. Dimmi se ci ho visto giusto!
In conclusione, quindi, il titolo è d’impatto, e anche se il suo significato non è fin da subito chiarissimo, l’ho trovato in grado di rappresentare sufficientemente bene la drabble.

Gradimento personale: 4,25/5
La drabble, tutto sommato, mi è piaciuta, nonostante alcuni passaggi (come detto prima relativamente ai diversi parametri specifici) non mi abbiano convinto fino in fondo. Hai mostrato un episodio abbastanza originale della vita di Maria Antonietta, analizzandolo sotto una luce molto umana e sentimentale (che crea un bel contrasto con la figura autoritaria e austera della madre che va a riflettersi sul tono della conversazione tra le due). Con un po’ più d’attenzione all’aspetto “tecnico” della narrazione, tuttavia, avresti sicuramente alzato il livello del racconto, a cui la forma di drabble non ha reso giustizia.

Bonus – Prompt (2/2) + Sottogenere (0/2): 2/4
Prompt: Entrambi i prompt scelti sono stati inseriti correttamente, in particolar modo “trono”: non solo Maria Teresa siede sul trono mentre rivela alla figlia chi sarà il suo futuro marito, ma questa distanza e questa imposizione di forza tra le due si sentono lungo l’intera lettura. Inoltre, la giovane siederà sul trono di Francia una volta sposata. Infine, anche l’elemento del pianto è presente: come detto prima è forse un po’ prematuro, ma è comunque presente e approfondito. Assegno quindi il punteggio pieno.
Sottogenere: Non avendo inserito alcun sottogenere nello specchietto di consegna, non posso assegnarti alcun punto. Avresti potuto provare con drammatico, anche se effettivamente il dramma manca l’atmosfera e il modo in cui Maria Antonia vive la situazione avrebbero potuto considerarsi come riferimenti ad esso.
TOTALE: 36,5/40+4

Recensore Master
03/04/22, ore 16:46

Ciao Rosa! ^^
Eccomi qui a lasciarti un mio piccolo pensiero sulla tua drabble, che parla di un personaggio storico che mi ha sempre affascinata molto, ossia la giovanissima Maria Antonietta.
Mi è piaciuta l'idea che la storia la ritraesse ancora a contatto e nella corte della madre, e che non la mostrasse già Regina, ma in procinto di diventarlo.
Ci hai così mostrato uno spaccato inedito, un prequel quasi della tragica storia da noi conosciuta, lì dove c'era ancora solo una bambina costretta ad accettare il suo destino per quello che era. 
Una lettura piacevole e scritta bene!
In bocca al lupo, cara Rosa, spero ti risentirti presto!
BellaLuna

 

Recensore Master
03/04/22, ore 11:35

Ciao!
Passo anch'io a recensire, anche se un po' in ritardo.
Della tua drabble mi ha colpita molto il modo in cui sei riuscita a trasmettere la crescita di Antonia in un solo concetto: quel suo rincorrere le farfalle con una lacrima a solcarle il viso.
È vero che, vista dall'esterno, la sua non può che essere giudicata fortuna - sarà regina, appunto - ma chiunque abbia vissuto il passaggio dall'infanzia all'adolescenza sa quanto sia difficile, soprattutto se "imposto" da doveri che a quell'età non si possono certo comprendere appieno. Visto, poi, com'è finita, le lacrime ci stanno eccome.
Complimenti per questa drabble molto delicata e buona fortuna per il contest!
Alla prossima,
Tsuki

Recensore Master
01/04/22, ore 02:07

Ciao Rosa, eccomi qui a ricambiare il tuo commento! ;)
ben calibrata e scritta, questa piccola drabble, le due donne sono ben caratterizzate e "espresse", le hai tratteggiate perfettamente in così poche righe, con Maria Teresa così formale, algida, austera MA così fiera di sé e del destino che ha garantito a sua figlia, sarà regina! E dall'altra parte c'è questa giovane Antonia, felice per un destino così ambito e grande e però che deve rinunciare, che perde metaforicamente in quell'istante stesso la sua fanciullezza: un trono, niente più farfalle anche se ho l'impressione che sotto sotto lei desiderasse davvero di più le farfalle del trono 😅 (si disse che lei in realtà si era impegnata molto per farsi accettare, integrare, piacere in Francia, che fosse colta ma inesperta e ancora troppo "bambina" arrivata purtroppo suo malgrado in un momento non propizio per la monarchia e ne abbia fatto le spese...)
Per loro due è senz'altro un passo fondamentale personale, poco riconosciuto e narrato/valorizzato nella macro storia che non si ferma ad analizzare queste vicende più personali come il rapporto tra madre e figlia prima ancora che tra l'imperatrice e la sua figlia promessa regina.
Un bel lavoro in conclusione
Alla prossima!
Nala

Recensore Master
30/03/22, ore 13:27

Ciao Rosa,
Mi ha fatto un po' sorridere che la mia storia e la tua trattino praticamente lo stesso periodo storico e parlino di personaggi che hanno come comune destino quello di aver perso letteralmente la testa... 😅
Col senno di poi, conoscendo quale sia stata la fine di Maria Antonietta, questa tua drabble ha un sapore di macabra ironia.
Chissà, se la regina avesse saputo che la sottile arte della diplomazia non era sufficiente a mantenere in piedi un impero, avrebbe acconsentito comunque a buttare la figlia ancora bambina tra le braccia di un ragazzino ancora imberbe?
Che la rivoluzione francese sia stata una rivoluzione giusta o necessaria, storicamente ci può anche stare. Che siano saltate teste di regnanti incapaci (non totalmente per colpa loro) forse é stata anche una pratica acclamata, ma che siano stati condannati a morte anche coloro che non c'entravano praticamente nulla, questa é stata una barbarie inutile.
In bocca al lupo per il contest e alla prox!
Ssjd

Recensore Master
28/03/22, ore 11:55

Carissima Rosa, non potevo non riconscere questo scritto così femminile e delicato, dei tre che ho provato sei stata la prima di cui ero certa (ma uno l'ho sbagliato XD)
Maria Antonietta è un personaggio che adoro, e trovo che tu abbia operato una scelta particolare descrivendo un momento non ovvio come questo.
E' facile pensare ai suoi balli, i suoi vestiti, la tragica fine - immeritata.
L'addio da questa madre che la amava a modo suo, da regina più che con affetto, ha un registro ambivalente. Da una parte il loro distacco è stato sofferto, ma dall'altra forse vivevano già talmente intrappolate in un ruolo che hanno scoperto, misurato, quanto il loro legame fosse già qualcosa di soprattutto formale?
Tu sei molto dolce, e so che la tua interpretazione è quella più affettiva, si sente dai toni. Il corsivo è usato nei punti giusti, e sottolinea la fragilità di Maria Antonietta con quell'aspetto da scrittura a mano...
Nella scena delle farfalle vedo tanto la mia adorata "versione lady Oscar" *__*
spero che la storia andrà bene nel contest: un bacio settecentesco,
Setsy

Recensore Veterano
28/03/22, ore 11:27

Ciao Rosa,

Credo che l'ultima volta che ci siam sentiti era nel forum di Silvia, e son stato felice di averti trovata nel contest di Mystery.

La vicenda che hai proposto tu non mi ha colpito tantissimo, perché sì... non è certo bello per una donna, e tanto meno per una fanciulla ancora bambina, doversi sposare per ordine di famiglia, però lei è diventata la Regina di Francia. Questo certo non basta per asserire che dovesse o potesse essere felice, ma non si può negare che degli agi di corte abbia goduto.
Dopo aver letto la tua storia, ho scoperto che la frase a attribuita ad Antonietta "Se non hanno pane, che mangino brioches!" è un falso, una fake new dell'epoca che probabilmente infanga ingiustamente la sua figura. Quindi adesso sono più pronto ad apprezzarla e a vedere il suo lato umano, che tu hai narrato bene nella flashfic.
Vediamo la usa età innocente, la gioia della prospettiva di diventare sovrana (chi non vorrebbe essere re o regina?), e subito dopo (a mio avviso in modo un po' troppo rapido) l'espressione di Antonietta cambia, perché ha capito che la sua infanzia è finita.
Non so bene come sia mutato il rapporto madre-figlia tra le due protagoniste, però è certo che Antonietta è diventata uno strumento politico e tutto quel che si voleva da lei era che seducesse il marito e consumasse il matrimonio. Quindi credo che le tue tre ultime strofe siano azzeccatissime.