Recensioni per
La rosa nera
di Ladybug87

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
26/04/22, ore 23:47

Buona sera Ladybug87, mi ha colpito il tuo racconto narrato dal punto di vista di Nicolas, un uomo totalmente soggiogato, innamorato, catturato, anima e corpo dalla temibile rosa nera. Per lei ha fatto di tutto e lo rifarebbe, da lei ha accettato la morte in cambio di un ultimo bacio d'amore. Complimenti per l'atmosfera che sei riuscita a trasmettere.

Recensore Master
25/04/22, ore 15:42

Ciao Ladybug87. Mi é piaciuta nell'introduzione l'espressione "la piú notturna." Sono lieta abbia mostrato Jeanne dal punto di vista di Nicholas. Mi sono immersa nell'interiore di quest'uomo con il suo amore nei confronti di Jeanne attraverso le tue parole in questi ultimi momenti prima di lasciare insieme questo mondo. Poetico il finale con il bacio della sua rosa. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 25/04/2022 - 03:45 pm)

Recensore Master
25/04/22, ore 11:23

Ciao Ladybug,
ci hai regalato un altro bel ritratto di uno fra i personaggi più interessanti dell’universo di L.O., quello di Jeanne Valois, la rosa nera. Una donna forte e volitiva, in grado di irretire, nelle sue spire, gli uomini che cadevano, letteralmente, ai suoi piedi, soggiogati dal suo sguardo penetrante e dal suo incedere regale. Una donna pericolosa che del pericolo ha fatto il suo compagno di vita: non si è fermata di fronte a niente e a nessuno pur di raggiungere ciò che lei si era prefissata, perché convinta di averne diritto. Non ha avuto alcuno scrupolo nell’usare le persone che potevano darle un qualche aiuto, per poi disfarsene quando non avevano più motivo di starle intorno, avendo espletato il loro compito.
Questo ritratto ce lo fai pervenire, però, attraverso lo sguardo innamorato del marito Nicolas, il quale è rimasto completamente conquistato da quella bella donna, la cui ambizione non conosceva confini e nemmeno se li poneva. Un amore totalizzante l’uno per l’altra perché entrambi parlavano la stessa lingua. Anche nei momenti più difficili, insieme non si sono fatti abbattere e, anche quando hanno capito che la vittoria, quella volta al convento, non avrebbe arriso a loro, hanno deciso di uscire di scena con il botto, letteralmente. Ormai Jeanne aveva compreso di aver perso la partita con Oscar, quel colonnello irreprensibile, quella rosa bianca che le si era contrapposta fieramente e che lei ammirava per la sua forza di carattere. Ha deciso di lasciarla vivere, trascinando all’inferno suo marito, l’unico che l’abbia veramente amata, corrisposto, e capita per quello che era, con quella sete inestinguibile di potere che li ha trascinati nel baratro. Nessuno dei due avrebbe modificato mai il proprio modo di vivere, perché per ambedue quella era la loro essenza, e nelle tue parole l’abbiamo ritrovata in tutta la sua potenza.
Complimenti per l’incisività con la quale hai impresso il ritmo ai sentimenti di Nicolas nel descrivere la sua rosa, il suo unico vero amore.
Un augurio per una piacevole giornata e un saluto.

Recensore Master
24/04/22, ore 20:46

Nicolas è uno spirito viscidamente gregario, mai una volta che abbia una iniziativa propria: ma la sua morte, insieme a Jeanne, ha in sè qualcosa di sublime e quasi lo riscatta . Grazie per averci offerto questa rilettura della vicenda di Jeanne dal punto di vista del marito. A presto!!!! D.

Recensore Master
24/04/22, ore 14:04

Un missing moment straordinario che ripercorre gli ultimi istanti di vita di Jeanne Valois e Nicolas de la Motte.
Sembra come un' estrema dichiarazione d' amore verso questa perfida rosa nera che Nicolas ha divinizzato, idolatrato, ne è rimasto succube e sottomesso al punto di riuscire a compiere i peggiori crimini pur di veder brillare quegli occhi luciferini di felicità e amore per lui.
Folle d' amore com': è, nemmeno si oppone alla pugnalata mortale che lei infierisce alla sua schiena, mentre sta'per uccidere Oscar.
Jeanne dunque salva la vita ad Oscar : ebbene sì, hai ragione, queste due donne così in antitesi ,ma complementari nella storia, forse realmente si sono ammirare a vicenda per le reciproche qualità.
Purtroppo però,Jeanne rimarrà per sempre etichettata come l' Angelo del male, la rosa nera, quella che fa impallidire anche Satana agli inferi.
Mi è piaciuto tutto di questa storia e soprattutto la tua incantevole penna che riesce ad arricchire e impreziosire di nuove sfumature e atmosfere suggestive un episodio così tanto inflazionato in questo sito di scrittura.



La parte che mi ha emozionato di più inutile negarlo, è stata questa .

"È sempre stata la tua nemesi.
Eppure, so per certo che vi siete sempre ammirate a vicenda: la rosa bianca e la rosa nera.
Opposte eppure complementari."


I miei più sinceri complimenti per questo racconto che andrà fra i miei ricordati ❤️
(Recensione modificata il 24/04/2022 - 02:27 pm)

Recensore Master
24/04/22, ore 11:17

C'è il corallo, Diane.
C'è il nero, Jeanne.
E c'è il bianco, Oscar.

A ciascuna il suo colore. Nero, come la notte, quello di questo personaggio così controverso eppure, forse per questo, incredibilmente attraente, ammaliante. Impossibile per Nicolas non soccombere di fronte a tanta bellezza oscura unita ad una mente perversa e geniale.
Perfino il fuoco dell'inferno si fa dolce su quell'ultimo bacio che sa di preludio di una vita eterna forse ancor più maledetta di quella terrena.
Ed è esattamente ciò che lui desidera, ciò che lei desidera.

Recensore Master
24/04/22, ore 10:53

Un amore disperato, quello di Nicholas e Jeanne, ma non meno intenso.

Recensore Master
24/04/22, ore 07:34

Jeanne vista dagli occhi idolatranti e succubi del marito Nicolas de la Motte. Dei due, ad amare di più era sicuramente lui. Lei gli era troppo superiore, se ne serviva, ma, con tutta probabilità, non era appagata da una mente non altrettanto pronta e veloce, da un carattere meno determinato e da una volontà non ugualmente d'acciaio.
La coppia maledetta è il contraltare di quella principale, così come Jeanne e Oscar sono la nemesi l'una dell'altra. Nicolas de la Motte è un bruto, un idiota, un uomo privo di valore mentre André ha un suo spessore che tiene quasi sempre discretamente celato e ama Oscar per le virtù che possiede. Oscar è più grande di lui, ma lui non ne è la brutta copia o un pallido adoratore, ma un seguace che ha saputo affinare le sue doti, all'ombra di un sole splendente. Probabilmente, anche André, a un certo punto, perde il controllo dei suoi sentimenti, ai quali non è più capace di sottrarsi, ma, almeno quello del cartone animato, non avrebbe seguito Oscar sulle soglie dell'inferno, perché ne amava la grandezza incontaminata e benefica.